Rassegna storica del Risorgimento
ASPRONI GIORGIO DIARI
anno
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1982
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pagina
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19
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Sul Diario politico di Giorgio Asproni 19
compie Garibaldi; ma la fa e la compie l'idea insuperabile dell'imita nazionale , 2
Can che abbaia non morde, o almeno morde molto poco, verrebbe voglia di dire dopo la lettura di questo quarto volume del Diario politico di Asproni. Anche quel perenne brontolare contro i difetti della natura umana, gli opportunismi, le piccole vanità, il cianciare a vuoto, quel suo quasi generalizzato accumulo di rancori e critiche cui neanche la perfezione di un Cristo redivivo potrebbe sottrarsi, non sempre vanno presi alla lettera perché dopotutto la militanza politica, perfino quella di un individualista, ha le sue esigenze e raramente consente le rotture definitive. Impulsivo com'era, l'A sproni della vita effettivamente vissuta non dovette essere molto diverso da quello che conosciamo attraverso queste pagine; ma l'anonimo estensore di un rapporto della prefettura napoletana sapeva guardare al di là di questa scorza di rudezza quando osservava: Nessuno sa meglio di lui enumerare i difetti di Nicotera, ma, pur non ostante, egli ha per questo audace prestigiatore un'arrendevolezza, una deferenza che non può spiegarsi .
Né si deve dare per scontato che la condiscendenza di Asproni, così contrastante con certi ardori del Diario, riguardasse esclusivamente gli esponenti dell'Estrema. Forse una possibilità di dialogo esisteva anche con la stessa classe governativa presa nel suo insieme, e in tal senso un terreno d'incontro poteva essere senz'altro rappresentato dalla politica ecclesiastica. Nell'Archivio Segreto Vaticano, negli Spogli del cardinale Antonelli, ci è capitato di trovare un documento che per questo argomento può essere di un qualche interesse: è una nota dell'arcivescovo di Cagliari, mons. Emanuele Marongiu-Nurra, un vecchio prelato che nel '48 si era acceso anche lui di entusiasmi giobertiani e mdipendentistìci, presto sbolliti in coincidenza del mutamento d'indirizzo da parte di Pio IX, e nel '50 era stato espulso dalla Sardegna per un tentato boicottaggio dell'applicazione delle prime leggi Siccardi.28* Con tale nota, datata 10 giugno 1865, mons. Marongiu-Nurra, da quindici anni in esilio a Roma, comunica al sostituto della Segreteria di Stato, mons. Giuseppe Berardi, le notizie trasmessegli il 20 maggio 1865 da un suo informatore sardo dal quale ha saputo che il guardasigilli del Regno ha chiesto al magistrato d'Appello di Cagliari di inviargli un elenco di persone indigene benemerite del Governo, e attaccate al nuovo Regno d'Italia da tener presenti per una promozione all'episcopato delle sedi vacanti dell'Isola. Al quarto posto di questa lista di possibili vescovi graditi al Governo traviamo proprio il Dottore in S. Teologia Giorgio Asproni ex-Penitenziere del Capitolo di Galtelli, Nuoro , che il Marongiu-Nurra presenta al Berardi come notissimo corrispondente di Galibardi (sic) e di Mazzini, associato alla loggia massonica di Genova, e pensionato dai pessimi ministri con 2mila e 500 franchi sulla Cassa Ecclesiastica, per cui rinunciava il Canonicato Penitenziere.2*) Più che per l'eventualità di una candidatura dell'Asproni
26) M, p. 360.
27) ALFREDO CAPONE, L'opposizione meridionale..., cit., p. 269.
28) Notizie sulla sua carriera ecclesiastica in REMIGHIs RITZLEH - PHIRMINUS SEFBXN, Hierarchia CathoUca medii et recentiorùt aevi voi. VII (1800-1846), Fatavi!, 1968, p. 126. Una analisi dei tempi e modi del suo antipiemontesiamo e andunitarismo in MARIA COR-RIAS CORONA, Stato e Chiesa nella valutazione dei politici sardi (1848-1853), Milano, Giuf-frè editore, 1972, pp. 30-43.
29) Archivio Segreto Valicano, Spogli del Card. Giacomo Antonelli, Busta 4.