Rassegna storica del Risorgimento

ASPRONI GIORGIO DIARI
anno <1982>   pagina <21>
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Sul Diario politico di Giorgio Asproni 21
trova ospitalità nel Diario soprattutto per le sue prestazioni professionali. Detto ciò, si capisce anche perché qui non si faccia cenno al periodico bakuninista Libertà e Giustizia che esce a Napoli a partire dall'agosto 1867 come organo del circolo omonimo e avendo come direttore Pier Vincenzo De Luca e come diret­tori aggiunti Friscia e Gambuzzi:37) sappiamo che Asproni, in quanto associato, ne riceveva una copia,38) ma per quanto l'orientamento di Libertà e Giustizia potesse apparire in sintonia con il suo, non c'era in lui entusiasmo per i metodi con 1 quali quel programma poteva essere attuato. Dopo Mentana la democrazia napoletana prenderà la sua strada attaccando il vecchio patriottismo di matrice borghese e impostando con decisione la svolta verso il socialismo:39* per Asproni è presumibile che ciò non accada.
D'altra parte il confuso clima politico napoletano nel quale operano aggre­gandosi e disaggregandosi i fermenti più varii tanto da rendere possibili ibride ed ambigue alleanze di demagoghi, camorristi, giornalisti venduti ora ad una parte politica ora a quella contrapposta, agenti borbonici e mestatori del Go­verno o dell'opposizione, non è tale da suscitare certamente l'interessamento di un puro come Asproni che, se ha qualche simpatia umana per Francesco Calic-chio per la solenne bastonatura inflitta a Silvio Spaventa, non accetta tuttavia di mischiarsi con quella indefinibile fauna politica che attorno a Calicchio si muove e che gli ripugna perché gli sembra troppo venale e facile alla corruzione: ... io non m'intrigo con gente simile proclama il 13 agosto 1866 - Sono abilissimi scrittori, ma troppo demoralizzati e troppo screditati.405 E l'espe­rienza fatta nei due anni passati alla guida del Popolo d'Italia in mezzo a gente che non è stata mai un modello di correttezza e rigore morale e ha inferto un duro colpo al prestigio del giornale adoperandolo come tramite per taluni motivi della peggiore reazione politica e camorristica ,4,) questa esperienza deve aver tanto disgustato Asproni da farlo inclinare sempre più da una parte verso il parlamentarismo, magari obtorto collo, dall'altra verso le posizioni cattaneane. Per tale motivo mi pare di poter affermare che se in questi quattro anni troviamo scarsissimi cenni sulla Falange Sacra o sulla diffusione dell'Al­leanza Repubblicana nel meridione o sulle vivaci discussioni che hanno luogo in ambiente mazziniano alla vigilia della guerra del 1866, la causa andrà fatta risalire senz'altro, come dicevo all'inizio, alla necessità di non accogliere nel Diario notizie troppo compromettenti e che devono restare segrete, al sicuro dalle perquisizioni della polizia sempre in agguato; ma si dovrà in qualche misura tenere presente anche il disinteresse di Asproni per forme di lotta in cui non sempre tutto è chiaro e che, al momento del trapianto a Napoli, scontano il
37) Su questo giornale e sugli uomini ohe lo facevano si è a lungo soffermato ALDO ROMANO, Storia del movimento socialista in Italia, Milano-Roma, Bocca, 1954, voi. 1, pp. 189-214 e 355-387.
38) NELLO ROSSELLI, Mazzini e Bakunin..., cit., p. 178, nota 1. Sarebbe interes­sante sapere se nella biblioteca di Asproni è conservata la collezione del giornale: nel numero 4, di cui A. Romano non ha trovato copia, dovrebbe leggersi la continuazione di un articolo, firmato da Bakunin, del quale è nota solo la prima parte (ALDO ROMANO, Storia del movimento socialista .. cit., pp. 369-374; notizie sull'invio gratuito del periodico,
ivi, p. 197). H
39) NHLLO ROSSELLI, Mazzini e Bakunin..., cit., p. 184; LEO VALIANI, Questioni di storia del accudiamo, Torino, Piccola Biblioteca Einaudi, 1975, pp. 71-72.
*) Diario politico, p. 301.
ty ALFREDO CAPONE, L'opposizione meridionale..., cit., p. 154.