Rassegna storica del Risorgimento
ASPRONI GIORGIO DIARI
anno
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1982
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pagina
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23
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Sul Diario politico di Giorgio Asproni 23
Ad ogni modo le idee di Cattaneo su Rattazzi non erano assolatamente le stesse di Asproni. C'è qualcosa che non quadra in questo legame tra il presidente del Consiglio ed un democratico che si è sempre professato antipiemontese: Asproni prima si scaglia contro la persecuzione iniqua che i consorti toscani, lombardi e meridionali, congiurati a danno della libertà della Patria, muovono ad Urbano Rattazzi ;S2) poi lo mette in guardia contro le trame che gli si preparano contro, e tra un avvertimento e l'altro trova il tempo di chiedere qualche piccolo favore a vantaggio di amici e a danno di antichi avversari (come l'ex prefetto di Napoli Gualterio); ma intanto Rattazzi gli gioca un brutto tiro nella preparazione del progetto di legge sull'asse ecclesiastico mettendo vendita e amministrazioni in mano della Direzione demaniale . Ciò nonostante l'atteggiamento di Asproni verso di lui non pare subire cambiamenti sensibili: probabilmente il Sardo era del parere che il capo del Governo non potesse tradire la rivoluzione, ma su cosa fondasse questo convincimento non è dato saperlo, e d'altro canto è chiaro che il fatto di volere stare in mezzo al guado tra Parlamento e cospirazione, peraltro rompendo ogni ponte con i capi della democrazia, non chiariva le cose ad Asproni e lo portava a farsi trovare impreparato da tutte le novità. Fatto sta che quando il 21 ottobre 1867 si annunzia l'intervento francese a difesa del potere temporale, Asproni rifiuta di condividere un'analisi che fino a pochi giorni prima è stata anche la sua, che cioè la responsabilità di tutto debba ricadere sul re e sulla consorteria, e ci sorprende affermando perentoriamente che Rattazzi è complice di questo tradimento e fa le parti di vittima >.54) A questo punto ci si aspetterebbe da lui qualcosa di simile ad un odio mortale: invece il 17 novembre, come se niente fosse, Asproni scrive a Rattazzi una lunga lettera ... sulla situazione , precisando che lo fa per vedere se e come mi risponderà , 55) e due settimane più tardi, come ho già ricordato, fa il suo nome per la presidenza della Camera.56) Le ultime pagine del Diario ci ripropongono questa strana coppia in viaggio verso il Sud, con Rattazzi che riceve a Cassino un'ovazione (?) che lo commove fino alle lacrime e Asproni che riprende la polemica contro la consorteria: consorteria che per lui non vuol dire solo gente come Massari ma chiunque combatta Rattazzi, Sinistra crispina inclusa. In questa situazione non si capisce se sia Asproni a tenere sotto controllo Rattazzi o se sia Rattazzi a tentare di strumentalizzare per mezzo di Asproni la Sinistra. Comunque stiano le cose, un fatto è certo: che il democratico che aveva pronunziato contro Cavour una condanna senza appello per il carattere immorale della azione politica da lui svolta ora si mostra indulgente con l'uomo che, con la prospettiva del da cosa nasce cosa , aveva tentato di offrire una maldestra riedizione della strategia cavouriana.
52) Ivi, p. 457.
5 Ivi, p. 505.
5> Ivi, p. 549.
55) Ivi, p. 570.
) Ivi, p. 579.
57) Ivi, p. 589.
M) Questa la definizione di ALBEBTO AQUARONE, La crisi dell'ottobre 1867 e il fallito tentativo di un ministero Cìaldini, in Io., Alla ricerca dell'Italia liberale, Napoli, Guida, 1972, p. 248; a p. 247 l'aveva anche classificata come politica del cosa fatta capo ha .