Rassegna storica del Risorgimento

ASPRONI GIORGIO DIARI
anno <1982>   pagina <24>
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Giuseppe Monsagrati
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A questo punto credo sia il caso di fare brevemente cenno all'intervento del curatore nella pubblicazione di questo IV volume del Diario. C'è innanzi­tutto da mettere in risalto il pregevole e presumibilmente arduo sforzo che, attra­verso un controllo puntiglioso degli articoli scritti da Asproni per varii giornali e della sua corrispondenza non solo di quella conservata nel fondo Dolfin ma anche delle lettere custodite nell'archivio del Museo centrale , ci ha offerto una cronaca minuta degli avvenimenti limitando in qualche misura i danni derivati dallo smarrimento di quella porzione del manoscritto riguardante il secondo semestre del 1865: il filo della narrazione non è venuto così ad inter­rompersi del tutto, e alcuni degli elementi indicatici ci consentono di tentare una cauta valutazione dell'attività di Asproni anche in questi mesi così ricchi di significato.
Ma dato atto di questo, non si possono tuttavia sottacere taluni difetti di vario genere che un po' di attenzione avrebbe permesso, se non di eliminare completamente, almeno di limitare negli aspetti piò vistosi, a cominciare dagli innumerevoli refusi tipografici che contaminano quasi ognuna delle 600 pagine di cui si compone il volume. Ma i difetti più sostanziali sono quelli che riguar­dano l'apparato critico-filologico, senz'altro tanto complesso, in una impresa di questa mole, da mettere a dura prova anche il più smaliziato dei curatori. Vediamo comunque di fare un po' d'ordine e di dare, compatibilmente con la nostra limitata conoscenza dell'ambiente democratico, un piccolo contributo alla rettificazione di alcune notizie ed a una più precisa identificazione di alcuni personaggi.
Asproni stesso deve essere considerato almeno in parte il responsabile di qualcuna di queste sviste per il fatto che più di una volta ha probabilmente annotato in maniera frettolosa e quindi approssimativa il nome di personaggi con i quali non era nella più grande confidenza: così ritengo si sia verificato con il Falconi di p. 27 che, anche per l'accenno che vi si fa alla spedizione di Sapri, va probabilmente identificato con Giovan Battista Falcone; lo stesso vale per il Tosano di p. 52 che, per esserci presentato come avvocato ed esule meridionale, non può essere altri che il ben noto Giacomo Tofano; quanto al garibaldino siciliano Tragale di p. 574, è certamente Salvatore Tringali,59) uno dei fedelissimi del Generale. Altri esempi di scorretta trascrizione dei cognomi da parte di Asproni sono il Bianco di Saint-Jurioz di p. 52, il Tulio Masserani di p. 60, il Capellari della Colomba di p. 475; inoltre a p. 279 il Gcdignani's Messenger diventa, nella penna del Sardo, Golignanis Messingers. Il Sila di p. 149, misterioso personaggio attaccato dalla Favilla del 25 maggio 1865, non è da escludere sia in realtà il ben più noto Quintino Sella anche in considera­zione del fatto che, mentre questo fantomatico Sila non viene più nominato, nelle pagine successive compaiono numerosi riferimenti alle malefatte attri­buite dalla stampa italiana d'opposizione all'uomo politico biellesc.
Più appariscenti anche se forse meno gravi mi sembrano, nell'indice dei nomi, certe indicazioni che nelle intenzioni del curatore dovevano servire a qualificare meglio i personaggi ma che in qualche caso si sono rivelate una trappola : Ciro Menotti vi compare come patriota toscano , Mattia Monteccbi,
59) gu di lui vedi PAOLO RIO, Cimèli e autografi, appartenuti a Salvatore Tringali, in Rassegna storica del Risorgimento, a. XXV (1938), pp. 411-415.