Rassegna storica del Risorgimento
ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
anno
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1982
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pagina
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26
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BARBAROSSA A PALAZZO MARINO.
X PARTITI MILANESI
DI FRONTE ALLE ELEZIONI COMUNALI DEL 1914 *}
1. J socialisti air opposizione.
Milano, Comune popolare, preludio, sia pure lontano, della futura città socialista nello Stato socialista, può essere un faro nazionale. La politica delle cose, la politica dell'interesse di tutti, prenderà il disopra sulla astiosa e gretta politica dei gruppi e delle fazioni. Allora lo oc Stato di Milano non sarà parola di sarcasmo; e il titolo di ce capitale morale avrà una conferma gloriosa nella storia d'Italia e del mondo. 9
Concludendo con queste parole il lungo proemio al programma amministrativo per le elezioni parziali del 1910, Filippo Turati esprimeva la convinzione che la conquista socialista di Palazzo Marino non sarebbe stato un evento estremamente importante solo per Milano, ma avrebbe costituito una svolta di grande rilievo per tutto il socialismo italiano. L'opinione di Turati e del gruppo riformista a lui vicino era stata essenziale nel far maturare a Milano, dopo il maggio 1898, quel cambiamento nella politica socialista òhe aveva consentito all'Estrema sinistra unita di sconfìggere i moderati in molti Comuni, a partire dal capoluogo lombardo, e di avanzare poi nelle elezioni politiche del 1900, aprendo la strada a Giolitti. La stessa consapevolezza che Milano dovesse indicare nuovamente a tutti i socialisti la strada da percorrere aveva fatto si che la rottura con la democrazia radicale, sul finire del primo decennio del secolo, si accompagnasse alla convinzione che il riformismo milanese dovesse prepararsi ad un grande appuntamento, che fosse d'esempio ai socialisti di tutta Italia: quello con l'amministrazione del loro Comune.
La decisione, presa nell'aprile 1914 al Congresso nazionale di Ancona, di partecipare ovunque fosse possibile con liste di maggioranza alle imminenti elezioni amministrative, non colse quindi impreparati i socialisti milanesi, che già da anni avevano adottato la tattica intransigente, prefìggendosi l'obiettivo di amministrare da soli, senza il concorso di altri partiti, il Comune di Milano. Erano stati proprio i riformisti a prendere la decisione di non rinnovare l'alleanza elettorale con la democrazia radicale, considerando conclusa l'esperienza dell'Unione dei partiti popolari, che aveva portato i socialisti nella maggioranza consiliare con l'amministrazione Mussi e poi anche in Giunta con quella Bari-netti. 3
*) Questo lavoro rientra nell'ambito delle ricerche promosse, con il contributo del CNR, dal Centro per la storia della Lombardia moderna e contemporanea, operante presso l'Istituto di storia medievale e moderna dell'Università degli studi di Milano.
J) Proemio di Filippo Turati a / socialisti al Comune. Programma della Sezione Milanese del Partito Socialista Italiano per le elezioni amministrative del J9I0, Milano, 1910, p. 13 (anche in Critica Sociale, 1 maggio 1910, ce Comune moderato e Comune popolare. Proemio al programma comunale dei socialisti milanesi , di Filippo Turati, p. 137).
2) Sulle amministrazioni radicali Mussi e Bartinetti, alle quali i socialisti assicurarono la maggioranza in Consiglio, entrando anche a far parte della seconda, vedi LUCIANO Ti-