Rassegna storica del Risorgimento
ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
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1982
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Barbarossa a palazzo Marino
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favoriva i socialisti, i quali sostenevano da tempo la necessità di un intervento municipale non solo nel settore delle abitazioni, ma anche in quello alimentare e l'adozione di una politica di lavori pubblici per impiegare la mano d'opera disoccupata. Nel corso di quello stesso anno, d'altra parte, le posizioni di preminenza dei socialisti nei mondo sindacale cittadino erano state poste seriamente in discussione dall'Unione sindacale milanese, che, sorta nel marzo 1913, si era fatta promotrice di due grandi agitazioni, nel settore automobilistico ed in quello del materiale mobile ferroviario, entrambi sfociate nello sciopero gene-
unità del 1906, Tanno dell'Esposizione. Nel 1906 però l'economia milanese era in espansione, come testimoniano i dati relativi al mercato edilizio, mentre a partire dal 1911 era iniziata una grave crisi edilizia, che era oc ad un tempo, causa ed effetto della crisi economica generale (Città di Milano. Bollettino statistico mensile, luglio 1914, a Uno sguardo retrospettivo , cit.). I proventi del dazio sui materiali da costruzione erano infatti calati dai 2.887.964.,88 del 1909 ai 2.367.524,68 del 1912 ed ai 1.886.203,12 del 1913 (Ibidem. Vedi anche: GIUSEPPE MASERA, Il mercato edilizio e dei terreni, in Comune di Milano, Annuario Storico-Statistico 1914, pp. LXXXH-LXXXVI). Turati, in un'interpellanza presentata alla Camera il 9 giugno parlava di 40.000 disoccupati a Milano e 20.000 in provincia (Critica Sociale, 1-16 giugno 1913, La Libia contro l'Italia? Disoccupazione operaia e politica sociale di lavoro (discorsi socialisti alla Camera) ).
Esistono dati più certi per il 1914, a partire da settembre, quando il Comune cominciò a svolgere delle inchieste trimestrali, ma essi sono scarsamente indicativi per il periodo precedente, perché influenzati dallo scoppio della guerra mondiale (Città di Milano. Bollettino statistico mensile, settembre 1914, H computo definitivo sulla intensità della disoccupazione ; Note alle tavole statistiche per il 1914, in Comune di Milano, Annuario Storico-Statistico 1914 <m, pp. CXIII-CXIV).
L'esigenza di impegnare il Comune nella costruzione e nella gestione di case popolari era stata sostenuta dai socialisti milanesi fin dai tempi dell'amministrazione Mussi, che si era infatti indirizzata in quella direzione, con l'edificazione di un primo quartiere di case popolari in via Ripamonti (vedi su ciò: MAURIZIO PUNZO, Socialisti e radicali a Milano cit., passim). La necessità di un intervento municipale nel settore dei consumi, soprattutto alimentari, era scaturita più tardi, dopo l'esperienza del grande aumento dei prezzi causato dall'Esposizione del 1906. In occasione delle elezioni amministrative parziali del 1908 il tema della difesa dei lavoratori in quanto consumatori divenne parte organica del programma socialista. Fu in particolare Alessandro Schiavi a svilupparlo e ad approfondirlo (H Tempo, 1 giugno 1908, Le elezioni amministrative a Milano. Perché il Partito Socialista deve difendere i lavoratori in quanto sono consumatori , di Alessandro Schiavi; vedi anche: Critica Sociale, 16 maggio 1908, Il Partito Socialista e le elezioni amministrative a Milano , firmato La Critica, poi Alessandro Schiavi). Una delle principali richieste socialiste in questo campo, quella della costruzione di un forno comunale o consorziale, che servisse anche a calmierare il prezzo del pane, venne rinnovata dal gruppo consiliare socialista nel marzo 1913 (Atti del Comune di Milano, 1912-1913, Voi. I, Atti del Consiglio comunale, seduta ordinaria del 5 marzo 1913, pp. 555-561).
Sulla necessità di fronteggiare la disoccupazione mediante la riduzione delle spese militari ed una politica di lavori pubblici si espresse il Gruppo parlamentare socialista (Critica Sociale, 1-16 giugno 1913, a La Libia contro l'Italia? , cit. Vedi anche la relazione congressuale sull'attività del gruppo parlamentare, di Oddino Morgarì, pubblicata BuìVAvantil del 21, 24 e 25 aprile 1914).
Anche il programma della Confederazione generale del lavoro approvato al Congresso di Mantova nel maggio 1914 individuava nei lavori pubblici uno dei principali rimedi alla disoccupazion (ADOLFO PEPE, Storia della CGdL dalla guerra di Libia all'intervento 1911-191, Bari, 1971, pp. 150-151).