Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
anno <1982>   pagina <40>
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Maurizio Punzo
rare il passo ai socialisti, che con le elezioni del 1913 avevano dimostrato di essere ormai prossimi alla conquista del Comune. La somma dei voti liberali, cattolici e radicali superava indubbiamente i suffragi ottenuti dai socialisti, **> ma l'ipotesi di un fronte unico dei partiti costituzionali contro i socialisti appa­riva quanto mai remota, mentre la decisione della maggioranza del Consiglio comunale di dimettersi si prefiggeva un obiettivo più concreto, quello della riscossa elettorale della coalizione liberal-cattolica, o clerico-moderata, come preferivano definirla i suoi avversari.
Le elezioni comunali generali si sarebbero dovute convocare comunque per legge nell'estate del 1914. Le dimissioni della maggioranza non anticiparono in effetti di un solo giorno tale scadenza. L'ipotesi di una convocazione in tempi brevi dei comizi elettorali venne infatti scartata subito dal prefetto e dal go­verno, che pure esclusero l'eventualità di nominare a Milano un commissario prefettizio, che dati i suoi ridotti poteri non avrebbe potuto reggere il Comune per un periodo molto lungo. Venne invece nominato un commissario regio, con l'esplicita intenzione di farlo restare in carica per sei mesi, in modo da giungere ugualmente all'estate del 1914. I liberali non ignoravano certamente, dato anche che per votare era necessario completare l'aggiornamento delle liste elettorali amministrative, che le loro dimissioni non avrebbero comportato un anticipo delle elezioni e che quindi sarebbero andati perduti quasi otto mesi di attività municipale, poiché al commissario regio non spettava che l'ordinaria amministrazione, in un momento in cui lo stesso Greppi affermava che impor­tanti scadenze stavano di fronte alla Giunta municipale.4 Per il Sindaco era però impossibile moralmente per l'amministrazione e impossibile praticamente per la Giunta funzionare ancora per otto mesi, essendo venuta a mancare quel-
elezioni generali amministrative sarebbe stata l'alleanza con i cattolici, che già in pas­sato aveva assicurato pieno successo (Archivio di Stato di Milano, fondo cit., cart. 522, lettera del prefetto al ministro dell'interno in data 27-4-1914, cit.).
*8 H 26 ottobre i socialisti avevano ottenuto 28.257 voti (45,32 ), i liberali, cattolici e liberaldemocratici 22.653 (36,33 ) ed i radicali 7.275 (11,5 dei voti di tutti i Collegi, 28,19 dei quattro in cui si erano effettivamente presentati). I repubblicani ottennero 2.212 voti con Chiesa, al I Collegio ed i socialisti riformisti bissolatiani, che si presentarono solo al III e IV Collegio, 67.
W Scriveva a Giolitfci il 29 novembre Panizzardi, dopo aver definito a in questo momento inopportuno il provvedimento di nomina di un commissario prefettizio: ce Non è possibile infatti e non è conveniente lasciare per vari mesi un grande Comune come quello di Milano nelle mani di un rappresentante del Prefetto, fornito di poteri assai limi­tati; e, d'altra parte, è neppure il caso di pensare a elezioni generali a scadenza più o meno breve con le vecchie liste elettorali, quando tra pochi mesi, in base a nuove liste, sarà per legge chiamato ai comizi un corpo elettorale rinnovato con larghissimo! diritto al voto . Panizzardi proponeva quindi che venisse nominato un commissario regio, i cui poteri, allo scadere del primo trimestre, venissero prorogati per altri tre ed avanzava la candidatura del conte Filiberto Olgiati, in quel momento prefetto di Foggia, il quale aveva esercitato fino a pochi mesi prima le funzioni di vice-prefetto di Milano e conosceva quindi assai bene la situazione politica della città (Archivio di Stato di Milano, fondo cit., cart. 247, lettera del prefetto al ministro dell'interno in data 29-11-1913, cit.).
Filippo Olgiati venne nominato regio commissario straordinario il 4 dicembre e si insediò nella sua carica il 15, rivolgendo quel giorno stesso un manifesto ai cittadini. Il 5 marzo i suoi poteri vennero prorogati di tre mesi (Ivi, cart. 247, i documenti relativi).
4*) Comete della Sera, 6 novembre 1913, L'amministrazione comunale si dimette. La riunione della maggioranza consigliare . Il discorso di Greppi venne riportato ampia­mente da tutta la stampa cittadina.