Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
anno <1982>   pagina <41>
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Barbarossa a palazzo Manno
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l'autorità e quella fiducia che derivano dall'essere i rappresentanti della mag­gioranza dei cittadini . Proprio la necessità di prendere decisioni importanti rendeva inevitabili le dimissioni, poiché in caso contrario si sarebbe governato col pericolo di sentirsi ripetere ad ogni tratto che non abbiamo il diritto di parlare e di agire in nome dela città . Agendo in questo modo Greppi evi­tava però anche la presentazione del bilancio preventivo per il 1914, già redatto in forma definitiva,5,) in cui la Giunta era costretta implicitamente ad ammettere che non era riuscita a tener fede al proprio programma di strette economie poiché lo sviluppo stesso della città e la necessità di lenire la disoccupazione con l'avvio di opere pubbliche aveva portato ad un incremento delle uscite,52' facendo salire il disavanzo, la cui diminuzione nel 1912 e 1913 rappresentava il vanto principale dell'amministrazione, ad un livello superiore a quello del pre­ventivo per il 1911, ereditato dalla Giunta Gabba, in polemica con la quale i settori più conservatori del partito liberale avevano portato Greppi alla carica di Sindaco.S) Veniva così lasciato al regio commissario il compito impopolare di ridurre quel disavanzo, **> operando un taglio sulle spese per progetti di un certo rilievo, come il nuovo macello, mercato e scalo bestiame, per la cui attua­zione i sostenitori della Giunta dimissionaria potevano chiedere i consensi del­l'elettorato, senza fargliene vedere immediatamente l'onere.55* Le dimissioni dei consiglieri della maggioranza avevano però un obiettivo più vasto, quello di rendere drammaticamente evidente all'elettorato milanese quale fosse l'im­portanza della posta in gioco alle prossime elezioni comunali, nelle quali, se i risultati fossero stati simili a quelli del 26 ottobre e del 2 novembre, il Comune sarebbe passato nelle mani dei socialisti. Poiché l'elemento più preoccupante
*> Ibidem.
*> Ibidem.
5n Atti del Comune di Milano, 1913-1914, voi. II, Allegati, Relazione del R" Com­missario straordinario Filiberto Olgiati al Ricostituito Consiglio Comunale. Dato alla stampa per deliberazione consiliare 30 giugno 2924, p. 64.
Nel maggio 1913 la Giunta aveva presentato al Consiglio il progetto di costruire una Città degli studi, cui avrebbe concorso lo stato con una spesa di 5.000.000, il Comune con 3.500.000 e la Provincia con 468.000 lire (Atti del Comune di Milano, 1912-1913, voi. I, Atti del Consiglio comunale, sedute ordinarie del 16 e del 19 maggio 1913. pp. 795-832; voi. II, Allegati, Proposta di convenzione per l'istituzione di un consorzio per l'assetto generale degli istituti superiori di istruzione a Milano). I socialisti, che si erano opposti al provvedimento giudicandolo troppo oneroso per il Comune e rivolto sol­tanto all'istruzione delle classi superiori, avevano notato il grande divario tra la spesa preventivata e la pitoccheria precedente.
S II disavanzo previsto nel preventivo per il 1911 era di 16.550.0000 lire. La Giunta Greppi aveva iscritto nel preventivo 1914 un disavanzo di 15.650.000 lire, ridotto da Olgiati a 13.650.000.
54) Atti del Comune di Milano, 1913-1914, voi. II, Allegati, Relazione del R" Com­missario straordinario Filippo Olgiati, cit, p. 64.
55) Nell'an nunciare le proprie dimissioni Greppi fu del resto esplicito nel fare inten­dere che lo scoglio del preventivo 1914 era stato determinato nel far decidere alla Giunta il proprio atteggiamento: Inoltre, secondo le intenzioni della Giunta, il preventivo del 1914 avrebbe dovuto iniziare l'attuazione di un ampio programma di lavoro che, nelle condizioni attuali, la Giunta non può certo più proporre. D'altra parte restando in carica, la Giunta non poteva esimersi dal presentare un bilancio preventivo, né facendolo poteva inspirarsi a criteri diversi da quelli accennati. La necessità delle dimissioni appariva evi* dente (Corriere della Sera, 6 novembre 1913, o L'amministrazione comunale si dimette , cit.).