Rassegna storica del Risorgimento
ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
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1982
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Barbarossa a palazzo Manno
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fitta elettorale del 1913. tó> L'Associazione presieduta da Ponti formalmente si sovrapponeva ai vecchi circoli; di fatto li esautorava. Il suo statuto, seguendo le indicazioni del Corriere, era improntato a principi rigorosamente liberali ed escludeva esplicite alleanze con i cattolici. *** Era questa un'affermazione destinata fin dall'inizio ad un'interpretazione molto sfumata, che non escludeva affatto l'eventualità di accordi elettorali, che facessero salva la reciproca autonomia, come avvenne nelle elezioni del giugno 1914. Approssimandosi quella scadenza, parve evidente anche ai più diffidenti verso il mondo politico cattolico, come il Corriere di Albertini, che non era possibile rinunciare a priori ad un'intesa con il Vecchio alleato, cui si doveva però giungere, come stava avvenendo, con un partito liberale forte della propria organizzazione e saldo nei propri ideali.**) Gli altri due quotidiani liberali, La Sera e La Perseveranza, si mostravano meno preoccupati del Corriere dei pericoli rappresentati per il liberalismo dalla presenza di un partito cattolico autonomamente organizzato ed apparivano a maggior ragione favorevoli al mantenimento dell'alleanza che aveva permesso al partito liberale di amministrare il Comune dal 1905.65)
La propensione di tutto il partito liberale verso questa scelta rendeva però assai improbabile che si verificasse l'ipotesi, auspicata dal prefetto, di un unico blocco costituzionale contrapposto al partito socialista.66* Mettere insieme in un'unica lista i cattolici ed i radicali non era infatti possibile e del resto l'ipotesi del terzo partito , di un'alleanza cioè tra liberali e radicali, cui in campo democratico era favorevole l'ala più moderata rappresentata dalla Lombardia, era rivolta contro i cattolici parimenti che contro i socialisti e non venne quindi presa in considerazione dall'Associazione liberale. L'Italia, il quotidiano cattolico, non nascondeva dal canto suo la convinzione che l'insuccesso dei candidati liberali alle elezioni politiche fosse in gran parte derivato dall'atteggiamento di disinteresse nei loro confronti da parte dell'elettorato cattolico, la cui reazione, troppo giustificata perché potesse del tutto domarsi e in tempo era stata provocata dall'atteggiamento dell'Unione liberale democratica, del partito economico e del Corriere della Sera.67* Nel riproporre quindi l'alleanza tra liberali e cattolici, l'unica in grado di salvare Milano dai socialisti,68' L'Italia chiedeva esplicitamente che si verificasse un fatto nuovo , che consentisse ai cattolici di <c valutare sicuramente le reciproche forze e di sapere chi fossero gli amici e gli avversari .69) A tale presa di posizione, che a poche settimane dal voto venne ribadita ufficialmente dall'assemblea dei delegati delle associazioni elettorali cattoliche,70' i liberali dovevano quindi rispondere in modo inequivoco, per non correre il rischio di presentarsi da soli alle elezioni, senza avere alcuna probabilità di vincerle.
) Ponti fu eletto presidente dell'Associazione liberalo il 6 aprile. 63) La Sera, 17 febbraio 1914, a La nuova Associazione liberale . M> LUIGI ALBERTINI, op. cit., parte I, voi. II, pp. 344.
65) La Sera, 14 ottobre 1913, a La campagna elettorale. Il pericolo nero ; La Perseveranza, 21 ottobre 1913, a Il discorso-programma dell'on. Cornaggia .
66) Archivio di Stato di Milano, fondo cit., cari. 522, lettera del prefetto al ministro dell'interno in data 27-4-1914, cit.
tf) L'Italia, 3 novembre 1918, a II risultato dei ballottaggi , cit. 68> L'Italia, 4 novembre 1913, a Dopo i ballottaggi. Tiriamo le somme . ) L'Italia, 5 novembre 1913, ce Echi elettorali .
7) L'Italia, 26 maggio 1914, a L'assemblea dei delegati delle Associazioni Elettorali Cattoliche milanesi .