Rassegna storica del Risorgimento
ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
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1982
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Barbarossa a palazzo Manno
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prestigiosi della corrente rivoluzionaria, come Angelica Balabanoff,74) i quali condividevano anche la preoccupazione, espressa da Alessandro Schiavi,75) che una candidatura Cipriani costituisse una deroga dalla tattica intransigente, poiché avrebbe ottenuto il consenso dei repubblicani e forse anche degli anarchici e dei sindacalisti rivoluzionari. Fu determinante nel far pesare la bilancia in favore dell'opzione bolognese per Treves e quindi della candidatura Cipriani al VI Collegio l'opinione di Mussolini.76) Questi non nascose di essere stato in primo tempo in dubbio, ma affermò che di fronte alla dichiarazione di Cipriani di essere disposto ad essere il candidato del partito socialista non ci si poteva tirare indietro e che sarebbe stato irrilevante il concorso di altre formazioni politiche. Mussolini certo non si lasciò sfuggire l'opportunità di modifi-
7*> Avanti!, 2 dicembre 1913, ce La candidatura del VI Collegio , cit. La Balabanoff definì Treves et un genuino rappresentante del proletariato ed affermò che coloro che avrebbero voluto la candidatura Cipriani in nome dell'intransigenza dimenticavano che per lui avrebbe votato anche il partito repubblicano.
75) Avanti!, 28 novembre 1913, ce Vivace discussione alla Sezione socialista , cit. Della discussione del 27 novembre alla Sezione socialisti la Kuliscioff scrìveva a Turati che non si poteva ce esimersi dal rimanere veramente umiliati , per il successo riportato da Valera e perché ce i favorevoli all'opzione di Treves per Milano non aprirono bocca , lasciando il povero Schiavi, che parlò in nome del Comitato, solo ed abbandonato, come espressione urlata e vituperata del riformismo . Anna esprimeva una oc debole speranza che nella successiva assemblea i sostenitori dell'opzione di Treves per Milano si facessero udire (FILIPPO TUBATI - ANNA KULISCIOFF, Carteggio cit., voi. Ili, tomo II, Anna Kuliscioff a Filippo Turati, Milano, 28 novembre 1913, pp. 1100-1101). La stessa sfiducia esprimeva due giorni dopo, aggiungendo: e quasi, quasi Treves potrebbe essere contento di optare per Bologna, se non altro per sottrarsi alla dipendenza del vero manicomio, qual'è la Sez. Soc. di adesso (Ivi, Anna Kuliscioff a Filippo Turati, Milano, 30 novembre 1913, pp. 1111-1112). Turati dal canto suo, scrivendo qualche giorno prima alla sua compagna, la informava che stava facendo di tutto per evitare che il VI Collegio fosse strappato ai riformisti (Ivi, Filippo Turati ad Anna Kuliscioff, Roma, 29 novembre 1913, p. 1108).
76) Mussolini propose all'assemblea di respingere l'o.d.g. Schiavi che realizzava un compromesso, demandando alla direzione del partito ogni decisione sul VI Collegio, e di proclamare senz'altro Cipriani candidato, chiedendo alla direzione solo di ratificare tale decisione (Avanti!, 2 dicembre 1913, or La candidatura del VI Collegio , cit.). All'approvazione dell*o.d.g. Mussolini seguirono le dimissioni dell'intero comitato direttivo della Sezione, che concordava con Schiavi. Qualche giorno dopo ne venne eletto un altro sostanzialmente uguale, che rispecchiava cioè l'accordo tra maggioranza e minoranza nel guidare la politica socialista milanese (Avanti!, 25 dicembre 1913, ce Sezione Socialista Milanese. Il nuovo Comitato direttivo. Il manifesto socialista per Cipriani fu pubblicato ai primi di gennaio, dopo che la direzione del partito aveva dato il proprio assenso (Avanti!, 8 gennaio 1914, <r Per l'elezione politica al VI Collegio. Il manifesto socialista per la candidatura Cipriani ). Già in precedenza i repubblicani si erano pronunciati per Cipriani (Avanti!, 18 dicembre 1913, I repubblicani per la candidatura Cipriani .
Turati scriveva il 2 dicembre alla Kuliscioff che ormai Treves si era rassegnato al verdetto della Sezione, condito dagli elogi deWAvantil , trovando anche lui che c'era a qualche vantaggio a non dipendere da quel manicomio . Treves, aggiungeva Turati ce fu trattato proprio da cane: dai pazzi nemici e dai ragionevoli amici: da questi più che da quelli, poiché i nemici fanno il loro mestiere se danno molestie, e gli amici non fanno il loro se non sanno difendere (FILIPPO TURATI - ANNI KULISCIOFF, Carteggio cit, voi. Ili, tomo II, Filippo Turati ad Anna Kuliscioff, Roma, 2 dicembre 1913, p. 1117). Anna concordava col giudizio del compagno (Ivi, Anna Kuliscioff a Filippo Turati, Milano, 3 dicembre 1913, pp. 1119-1120).