Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
anno <1982>   pagina <46>
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Maurizio Punzo
care in senso favorevole ai rivoluzionari la rappresentanza parlamentare sociali' sta di Milano. Cipriani infatti, non volendo giurare fedeltà alla monarchia,77* sarebbe senza dubbio decaduto da deputato ed il VI Collegio sarebbe stato ricon­vocato alle urne, per eleggere, probabilmente, Costantino Lazzari, 6egretrio del partito.78) Nello stesso tempo si sarebbe realizzata sul nome di Cipriani quella convergenza di elementi sovversivi , che sia la minoranza sia gran parte della maggioranza del partito socialista desiderava evitare, e che interessava a Musso­lini non tanto a fini elettorali, quanto in vista degli sviluppi futuri di una stra­tegia rivoluzionaria.7 La candidatura Cipriani avrebbe anche contribuito a spezzare definitivamente quei legami con la democrazia radicale che i riformisti mantenevano ancora in qualche caso sul piano della politica cittadina, come nella gestione della Società Umanitaria *) e che avevano indotto H Secolo ad appog-
Cipriani aveva infatti dichiarato subito che non avrebbe mai prestato giuramento (La Fotta, 30 novembre e 7 dicembre 1913, Alla ricerca di Amilcare Cipriani ).
') Lo stesso Cipriani dichiarò al corrispondente parigino dellMvanti/, Cesare Ales­sandri: ce se io sarò eletto andrò alla Camera: farò il gran rifiuto e lascierò il mio collegio a Costantino Lazzari (Avanti!, 28 novembre 1913, oc Vivace discussione alla Sezione socialista , cit.) Tutta la" stampa milanese concordava nel ritenere che la candidatura Ci­priani fosse stata escogitata per aprire la strada a Lazzari, e allo stesso Mussolini (La Lom~ bardia, 17 gennaio 1914, et Intorno al VX Collegio. I candidati di riserva ; 20 gennaio 1914, Di fronte alla candidatura Cipriani ) e del resto il giornale di Paolo Valera pub­blicò l'8 febbraio una lettera, forse dello stesso Valera, in cui si chiedeva la candidatura Mussolini al VI Collegio (La Fólla, 8 febbraio 1914, Benito Mussolini candidato al VI Col­legio , lettera firmata un fallaiuolo). Sul ruolo di Mussolini nell'elezione del VI Collegio vedi RENZO DE FELICE, op. cit., pp. 177-179 e GHERARDO BOZZETTI, Mussolini direttore dell'Avariti!, Milano, 1979, pp. 127-129.
79) Cosi DE FELICE (op. cit., pp. 178-179), il quale ricorda anche la presa di posizione di Mussolini contro l'ipotesi di un blocco rosso , a meno che questo non si fosse prodotto spontaneamente e non a fini meramente elettorali (Utopia, 15-28 febbraio 1914, un " blocco rosso ** ?).
W> Nel gennaio 1914 si svolsero le elezioni per il rinnovo degli organismi direttivi della Società Umanitaria. La Camera del lavoro si espresse per l'in transigenza, per la pre­sentazione cioè di una lista formata unicamente di iscritti alla stessa Camera del lavoro ed alla Sezione socialista. Tale decisione venne presa a maggioranza dal Consiglio generale delle leghe, su proposta di Marchetti, dopo una vivace discussione, nella quale venne anche letta una lettera di Turati, che metteva in guardia sui pericoli dell'intransigenza (Archivio di Stato di Milano, fondo cit., cart. 1045, lettera del questore al prefetto in data 31-12-1913. Vedi anche II Proletariato, 16 gennaio 1914, Le elezioni all'Umanitaria , firmato: La Commissione Esecutiva). All'assemblea della Sezione socialista parlarono contro l'intransi­genza Caldara, Majno, Ciarlantini e Treves, che si dichiararono contrari alla tattica intransigente, a loro criterio, non applicabile al caso in questione, e che significando una conquista di partito pregiudicherebbe l'avvenire dell'Istituto, e gli interessi del partito, che sono poi quelli del proletariato (Archivio di Stato di Milano, fondo cit., cart. 1017, espresso del questore al prefetto in data 7-1-1914). All'assemblea successiva venne però respinto un o.d.g. presentato da Mattioli, contrario all'intransigenza e provalse quindi il parere opposto (ibidem., espresso dal questore al prefetto in data 10-1-1914; vedi anche Avanti!, 10 gennaio 1914, Per le elezioni all'Umanitaria la Sezione socialista vota l'intran­sigenza già deliberata dalla Camera del Lavoro ) La lista socialista prevalse sull'altra ap­poggiata dai radicali e dai bissolatiani, con 7 eletti nel nuovo direttivo contro 3 (Il Proletariato, 24 gennaio 1914, a Le elezioni all'* Umanitaria ". Vittoria degli elementi socialisti ), ma i consiglieri socialisti furono invitati a dimettersi dall'assemblea della Sezione, per aver trasgredito alla tattica intransigente votando come presidente Luigi Della Torre, socialista bissalatiano (Archivio di Stato di Milano, fondo cit., cart. 1017, espresso