Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
anno <1982>   pagina <48>
immagine non disponibile

48
Maurizio Punzo
zione di un pesante giudizio negativo sull'impostazione data alla campagna elet­torale dall'ovanti/ e da Mussolini, oltre che dalla stampa avversaria:
Chi badando soltanto all'espressione polemica e verbale della propaganda avesse do­vuto dire quale fosse il fine concreto della campagna, avrebbe risposto: a rinnovare o a scongiurare in Milano, lo scoppio di un'altra Comune. La stampa moderata infatti durante i giorni scorsi non fece che il processo alla Comune, ai suoi uomini, e ad Amilcare Cipriani. Per altrettanti giorni la stampa socialista con la sola scusa da parte sua di essere costretta alla difesa, non fece che l'esaltazione in blocco della Comune, in tutti i suoi episodi e in Amilcare Cipriani, alfiere, duce, segnacolo della grande rivendicazione storica.85)
I liberali, che opposero alla candidatura socialista quella di Enea Pressi, ottennero dalla lotta elettorale al VI Collegio due risultati importanti, quello di rendere più vivace il processo di formazione della nuova Associazione e quello di ottenere l'adesione al proprio candidato di tutte quelle organizzazioni che, poche settimane prima, avevano affermato la propria completa o parziale auto­nomia elettorale: l'Unione liberale democratica, il partito economico, quello cattolico. 87> H successo sarebbe stato più completo se Pressi avesse ricevuto anche l'appoggio dei radicali, ma questi riaffermarono la propria indipendenza e criticando il significato rivoluzionario di una candidatura, ed il carattere cle­ricale e conservatore dell'altra ,MJ decisero di astenersi. Emerse però, anche di fronte alla condì datura Cipriani, il vecchio dissenso di fondo tra le due anime della Società democratica lombarda: II Secolo infatti, pur deplorando la con­trapposizione determinatasi al VI Collegio tra due candidature non gradite, non nascose la propria simpatia per la figura di Cipriani, del quale difese il pas­
sionari per burla ; Corriere della Sera, 15 gennaio 1914, La lotta nel VI Collegio. I corifei ; 22 gennaio 1914, ce La lotta nel sesto collegio di Milano. Lo specifico Cipriani .
85) Critica Sociale, 1-15 febbraio 1914, L'elezione di Cipriani , firmato H Vice [Claudio Treves]. Si vedano anche le durissime parole contro la direzione del partito, responsabile in definitiva dell'approvazione della candidatura Cipriani, scritte da Zibordi alla vigilia del Congresso di Ancona (Critica Sociale, 16-30 aprile 1914, ce Quel che dovremo dire ad Ancona, Per la vera intransigenza del socialismo , di Giovanni Zibordi). Di un certo interesse l'affermazione di Caldara all'assemblea socialista del 23 febbraio. Secondo il futuro Sindaco di Milano il comitato della Sezione aveva stabilito che la lotta si mante­nesse te nel puro campo delle idealità socialistiche . Le denigrazioni di Cipriani e della Comune avevano poi costretto i socialisti a controbattere {Avanti!, 24 febbraio 1914, a L'assemblea della Sezione socialista ).
86) Pressi era già stato il candidato liberale al VI Collegio nelle elezioni del 1913.
87) per Pressi si espressero apertamente i liberaldemocratici (Corriere della Sera, 9 gennaio 1914, L'Unione Liberale Democratica e il VI Collgio ), il partito economico (Corriere della Sera, 12 gennaio 1914, Il Partito economico delibera l'appoggio alla can­didatura Pressi ), quello cattolico (L'Italia, 8 gennaio 1914, I cattolici e la elezione del VI Collegio ) ed anche l'associazione nazionale milanese (La Sera, 10 gennaio 1914, I nazionalisti per Enea Pressi ).
88) g Lombardia, 17 gennaio 1914, La Democratica si astiene . Anche i riformisti bissolatiani si pronunciano per l'astensione (Il Pensiero Riformista, 10 gemitio 1914, L'elezione del VI Collegio ), anche se all'ultimo momento la loro posizione apparve confusa, poiché il loro giornale invitò a votare Cipriani (Il Pensiero Riformista, 24 gennaio 1914, <c Alla vigilia delle elezioni nel VI Collegio ), ma spiegò poi ohe ai era trattato di un errore del redattore, tratto in inganno dalla posizione, anch'essa poco chiara, del gior­nale ufficiale del partito, L'Azione Socialista (Il Pensiero Riformista, 31 gennaio 1914, L'elezione di Cipriani ).