Rassegna storica del Risorgimento
ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
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Maurizio Punzo
di avere vinto anche sul piano della politica amministrativa perché aveva trionfato l'intransigenza assoluta ed il proposito di conquistare i Comuni era ammantato di una fraseologia rivoluzionaria, cui sembravano indulgere anche alcuni riformisti,1219 ma la piattaforma programmatica approvata dal congresso era quella che i riformisti avevano elaborato in un ventennio di riflessioni e di pratica amministrativa. H fatto stesso che l'o.d.g. sul programma approvato ad Ancona indicasse più alcuni principi generali d'azione che non un elenco dettagliato di riforme da attuare indicava che il principio dell'autonomia delle organizzazioni territoriali socialiste in materia di politica municipale, anche se abbandonato dagli stessi riformisti per quanto riguardava il problema delle alleanze elettorali, restava in piedi nella parte sostanziale, di difesa dell'autonomia comunale, che era l'opposto della visione rivoluzionaria di un movimento centralmente diretto e rivolto al conseguimento di obiettivi comuni. A Milano il programma amministrativo per le elezioni del 14 giugno fu infatti, come del resto quello del 1910, di cui costituì lo sviluppo, una proposta che partiva da un attento esame dei problemi cittadini. Esso venne presentato a metà maggio da Caldara all'assemblea della Sezione, che lo discusse ed approvò nelle serate seguenti.m*
La politica tributaria dell'amministrazione socialista si sarebbe basata su un riequilibrio delle imposte tra le varie categorie di contribuenti, cercando di far gravare gli aumenti, ritenuti inevitabili, su quelle più ricche ed ispirandosi al principio della graduale abolizione delle imposte indirette. L'amministrazione si sarebbe anche battuta perché lo stato rinunciasse al canone daziario governa-tivo ed abbandonasse al Comune le imposte reali.123) Il programma non specifi-
Comuni socialisti tenutosi in Milano nella sala del Consiglio Comunale in Palazzo Marino nei giorni 16-17-18 ottobre 1919, Milano, 1920.
V a Dobbiamo trasformare i comuni affermò Caldara ad Ancona , come è detto nell'ordine del giorno Ratti, in organi di conquista delle organizzazioni proletarie; dobbiamo fare azione socialista per mettere in moto un altro organismo contro lo stato borghese, un altro strumento di guerra del proletariato contro la borghesia (Direzione del Partito Socialista Italiano, Resoconto stenografico del XIV Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano, Ancona, 26-27-28-29 aprile 1914, Città di Castello, 1914, p. 179). Ad Ancona la lotta tra la mozione Lucci, per l'autonomia elettorale delle Sezioni, e quella Ratti, per l'intransigenza assoluta, non rispecchiò la divisione tra rivoluzionari e riformisti. I milanesi erano ad esempio schierati tutti per l'intransigenza e a questo proposito Caldara affermò che nel capoluogo lombardo l'in transigenza aveva fatto sì che non esistevano più ormai riformisti e rivoluzionari (Ivi, p. 46), il che era esatto solo in minima parte, ma certo rispecchiava uno stato d'animo unitario, su cui influiva il pieno accordo sulle questioni amministrative. Il terzo o.d.g. presentato ad Ancona, quello Modigliani, a favore del quale, nell'assemblea della Sezione milanese si era pronunciato D'Aragona, rappresentava una variante dell'intransigenza, poiché chiedeva che le liste elettorali socialiste si aprissero anche a rappresentanti delle organizzazioni economiche di classe, anche se non iscritti al partito. A questa posizione andava il favore di Treves, il quale non riusciva però a nascondere la vecchia propensione riformista per una completa autonomia di decisione delle organizzazioni locali di partito in materia di tattica elettorale (Critica Sociale, 16-30 aprile 1914. Verso il Congresso cit.).
122) Avanti!, 17, 19, 23 e 26 maggio 1914.
,23> Fu uno dei punti maggiormente criticati dalla stampa liberale. La Perseveranza affermava ad esempio che in questo modo lo stato non avrebbe avuto più soldi per le proprie finanze (La Perseveranza, 23 maggio 1914, Por le elezioni amministrative. Due punti finanziari del programma socialista ). In realtà la mozione congressuale socialista Casalini-Della Seta-Siche!, approvata ad Ancona, riprendendo proposte tutt'altro che nuove, chiedeva