Rassegna storica del Risorgimento
ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
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1982
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Barbar ossa a palazzo Marino 55
cava su quali imposte si dovesse soprattutto fare affidamento per incrementare le entrate municipali, ma dall'analisi della politica svolta dal gruppo consiliare socialista negli ultimi anni appariva chiaro che si pensava ad una riforma del-1 imposta di famiglia ed a una revisione dei canoni di quella sui fabbricati. A questo si doveva aggiungere la municipalizzazione del servizio tramviario, un provvedimento che i socialisti sostenevano da tempo e che diventava ora di maggiore attualità, poiché stava per scadere la concessione dell'esercizio alla Edison. Essendo il Comune già proprietario della rete, l'operazione sarebbe stata vantaggiosa per le finanze municipali, poiché l'onere sarebbe consistito unicamente nel rilevare il materiale mobile, i depositi e le officine di proprietà della Edison, oltre naturalmente al personale, senza pagare alcun riscatto. Le considerazioni di carattere economico spiegano per quale motivo nel programma socialista non si facesse alcun cenno ad un'altra municipalizzazione, quella del gas, sostenuta in passato dai socialisti e dai radicali e richiesta dal programma radicale per quelle stesse elezioni. Poiché infatti la concessione municipale all'Union des gaz sarebbe scaduta solo dopo alcuni anni, municipalizzare il gas a Milano avrebbe significato non solo iniziare la lunga e complessa procedura prevista dalla legge del 1903 sulle municipalizzazioni, ma anche pagare un riscatto, che le condizioni delle finanze comunali sconsigliavano, in presenza soprattutto di problemi assai più urgenti, come la lotta alla disoccupazione e quella in favore dei consumi popolari. In quest'ultimo campo il Comune sarebbe intervenuto sia direttamente, sia a mezzo di potenti organismi di carattere pubblico inspirati alle direttive comunali e anche col favorire la produzione e la raccolta di generi alimentari nelle campagne milanesi e col disciplinarne e controllarne il commercio e si sarebbe preoccupato del miglioramento ed estensione dei servizi pubblici comunali anche per evitare lo sconcio di servizi eserciti ancora in forma primitiva e pregiudizievole all'igiene dall'industria privata (come lo sgombero delle immondizie dalle case) . A ciò si sarebbe aggiunto il risanamento igienico ed edilizio della città a mezzo soprattutto di radicali e opportuni sventramenti coordinati colla costruzione degli edifici pubblici e delle case popolari .
Queste misure delineavano i settori di maggiore intervento dell'attività municipale, col triplice intento di migliorare le condizioni di vita delle classi meno abbienti ed in generale di tutta la popolazione, di contribuire alla soluzione del problema più spinoso del momento, quello della disoccupazione, e di razionalizzare settori vitali come quello della distribuzione e dell'edilizia popolare, migliorando l'immagine della città e allargando la sfera dell'intervento pubblico. Ad esse se ne dovevano aggiungere altre, la cui soluzione figurava nei programmi della stessa amministrazione uscente, come quelle rivolte alla soluzione dell'ormai annoso problema ospedaliero. I24> Vi era poi il proposito di
la separazione dei tributi di stato da quelli comunali e l'istituzione di una nuova imposta progressiva di stato in sostituzione di quelle di famiglia e di valore locativo, con partecipa-zione dei Comuni o diritto dei Comuni a sovrimporre. Dovevano naturalmente essere aboliti i canoni daziari statali (Avanti!, 2 aprile 1914, Il programma amministrativo dei socialisti italiani , cit.).
124) Sul complesso problema dell'Ospedale Maggiore e dei suoi rapporti con il Comune di Milano e gli altri Comuni delI'cx-Ducato di Milano, vedi ISABELLA SUPBRTI-FDRGA, L'attività del Consiglio comunale e della Giunta municipale di Milano dal 1910 al 1922 cit, pp. 236-250.