Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI COMUNALI MILANO 1914; PARTITI POLTICI MILANO 1914
anno <1982>   pagina <63>
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Barbarossa a palazzo Marino
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vante, sarebbe stata detenninante in una situazione di estrema incertezza. Rassicurando con la propria presenza quello stesso elettorato che i liberali cer­cavano invece di spaventare con la minaccia del pericolo socialista ,S8) e for­nendo un punto di riferimento a quanti non approvavano l'accordo dei liberali con i cattolici, il blocco radicalriformista finì col favorire la vittoria socialista. La settimana rossa, che venne a cadere a pochi giorni dal voto, non modi­ficò lo schieramento politico milanese e probabilmente non mutò in modo sostan­ziale le scelte elettorali già effettuate. U9)
5. Bandiera rossa a Palazzo Marino! .
Al contrario di altri momenti drammatici della storia italiana che, come il 1898 ed il 1904, avevano avuto a Milano il loro epicentro, lo sciopero generale del giugno 1914 maturò in una situazione sociale e politica assai distante da quella milanese e, se trovò nel capoluogo lombardo una solidarietà piena e compatta, che provocò anche una notevole tensione, con scontri, arresti ed anche una vittima, in definitiva non vi fu alcun tentativo di proseguire l'agitazione oltre i limiti di tempo drasticamente imposti dalla Confederazione del lavoro o di assegnarle obiettivi diversi da quelli della protesta per l'eccidio di Ancona. Lo stesso Mussolini, che a Milano aveva animato la protesta popolare lfi0* e che aveva poi disapprovato violentemente il comportamento dei vertici confe­derali,16n non cercò di superare tali limiti, né lo fece l'Unione sindacale, il cui leader Corridoni fu arrestato durante uno scontro con la forza pubblica.l62)
Il tentativo dei liberali di sfruttare al massimo lo sciopero in chiave elet­torale anti-so ci alista 163J si rivolse dunque ad una città che aveva vissuto quel­l'esperienza in modo diverso dal settembre 1904164) e che aveva ripreso imme­diatamente la propria vita normale, senza destare alcuna preoccupazione per
157) Il prefetto non disperava della possibilità dei liberali di battere i socialisti, soprat­tutto se fosse riuscito ad allearsi con un altro partito, come poi avvenne (Archivio di Stato di Milano, fondo cit., cart. 522, lettera del prefetto al ministro dell'interno in data 27-4-1914, cit.).
J58) I giornali radicali polemizzarono espressamente con il Corriere per il suo cata­strofismo (La Lombardia, 30 maggio 1914, Il Corriere e l'appello ai milanesi ; 31 mag­gio 1914, Dalla caricatura alla relaltà. Glerico-moderati e socialisti rivoluzionari ),
I59) Sullo sciopero generale a Milano nel giugno 1914 vedi LUIGI LOTTI, La setti­mana rossa, Firenze, 1972, pp. 123-127; 148-152; 239-241.
1*0 RENZO DE FELICE, op. cit., p. 206.
161) Avanti!, 12 giugno 1914, Dopo le giornate dello sciopero generale in Italia. Tregua d'arme .
iGZ) Tutti gli oratori, socialisti e sindacalisti, dei comizi all'Arena furono concordi nell 'affermare che non era ancora giunto il momento della rivoluzione (Avanti!, 11 giugno 1914, Come si è svolto lo sciopero generale a Milano .
1A3) Corriere detta Sera, 13 giugno 1914, Alla vigilia delle elezioni amministrative a Milano. La lezione ; La Sera, 12 giugno 1914, Alla vigilia delle elezioni. L'Associa­zione Liberale chiama alle urne ; La Perseveranza, 12 giugno 1914, a Le elezioni ammi­nistrative. Le speciali benemerenze del socialismo milanese ; 13 giugno 1914, Le ele­zioni amministrative. Il programma socialista .
164) Sullo sciopero generale del 1904 in tutta Italia si vera soprattutto GIULIANO PROCACCI, La lotta di classe in Italia agli inizi del secolo XX, Roma, 1970, pp. 382-416. Su Milano in particolare anche GIOVANNI SPADOLINI, II primo sciopero generale: Milano 1904, in // mondo di Giolitti, Firenze, 1970, pp. 282-316; MAURIZIO PONZO, Socialisti e radicali a Milano cit., pp. 315-335.