Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE CENTENARIO; ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA
anno <1982>   pagina <78>
immagine non disponibile

78
Libri e periodici
fìcazioni che, descrìtte in sintesi per i secoli andati, sono studiate soprattutto dallVpoca napoleonica in avanti. Se momento essenziale, per l'età della Restaurazione, è senz'altro la presenza del gen. von Scholl in Verona che ha il compito di restaurare (progettare e dirigere) le fortificazioni a Verona e sulla linea del Mincio, è da dire che l'opera di rifacimento e le nuove costruzioni, tra il 1832 e il '42, in particolare riguardavano la cinta contìnua delle mura, mentre successivamente (tra il '33 ed il *44) vennero incomin­ciate le prime opere staccate attorno alla cinta continua (torri Massimi liane, forti in col­lina e pianura). Dopo la campagna del '48, e gli insegnamenti ricavati dalle operazioni belliche, venne data esecuzione al grande campo trincerato secondo le intenzioni del Con* siglio di guerra e le concezioni del gen. Scholl, cosi che furono messi in cantiere ben 12 nuovi forti (11 a destra Adige, eia sinistra), ora rasi al suolo o adibiti a depositi e magaz­zini militari; assai interessante, anche se sintetica, è la illustrazione dei singoli forti costruiti o riattati nel decennio o dopo il 1859, durante la dominazione austriaca, o infine all'indomani dell'unità sotto il regno d'Italia. La seconda cerchia dei forti staccati del campo trincerato (1860-66) venne progettata e costruita a seguito dell'introduzione della rigatura nelle bocche da fuoco, della maggior gittata e precisione di tiro, tanto che vennero maggiormente distanziati tra loro al fine di creare la miglior protezione della piazzaforte, completando il campo trincerato; accanto a queste opere sono da rammentare infine le difese dalla parte del lago di Garda e da Nord (forti di Pastrengo e di Rivoli), le apparecchiature logistiche, le caserme per la truppa, gli stabilimenti e i magazzini, le polveriere, le strade e comunicazioni ecc.
La documentazione del presente lavoro reperita in archivi italiani e viennesi, i disegni, le fotografie, i piani ecc. offrono ima illustrazione articolata e ricca di particolari e di spunti, anche tecnici, assai suggestivi: un esempio soltanto per il 1866. ce Va notato inoltre che, come tutto il territorio veneto e quello di Mantova, la piazza fortificata di Verona non fu consegnata direttamente dal suo comandante austriaco tenente generale Jacob al governo italiano, bensì tramite un intermediario francese nella persona del generale Le Boeuf. Questi venne a Verona con al seguito una missione militare e tecnica che nei giorni intercorrenti tra le consegne eseguì i rilievi delle opere del Tunkler ed in special modo delle ultime da lui progettate. Di questi rilievi si interessò sicuramente anche il Brialmont allora capo della scuola fortificatoria francese e preposto in quel tempo alla costruzione del campo trincerato di Anversa e che tenne senza dubbio in buon conto gli insegnamenti della scuola tedesca (p. 135).
RENATO GIUSTI
PAOLA CASANI TESTORE - NARCISO NADA, L'età della Restaurazione. Relazione e rivolu­zione in Europa 1814-1830; Torino, Loescher, 1981, in 8, pp. 293. L. 7.000.
FRANCESCO LEONI, DOMENICO DE NAPOLI, ANTONIO RATTI, L'integralismo cattolico in Italia 1789-1859; Napoli, Guida, 1981, in 8, pp. 182. L. 9.000.
Nati essenzialmente per la scuola, su base antologica e per una tematica coincidente in buona parte sotto il profilo cronologico e nei risvolti più delicati e significativi sotto quello dell'interpretazione, i due volumi si prestano ad essere brevemente esaminati as­sieme anche per qualche considerazione d'indole generale che da un tale esame può scaturire.
Il lavoro torinese s'inquadra in una collana didattica di documentazione storica diretta dal Salvadori che ha già fatto parlare di sé, ad esempio con l'antologia che il Cartiglia ha dedicato alla storia del socialismo italiano dalla fondazione del partito al centrosinistra.
Al pari di quest'ultima, con la sua enfatizzazione del riformismo come protagonista della vicenda storica socialista, anche la nostra antologia ha un taglio da a ritorno alle origini , per così dire, tradizionalistico e tardocrociano sul modello oggi tornato di gran voga della Storia d'Europa, il privilegiamento, cioè, del momento ideologico nella contrap­posizione tra conservatori e liberali rispetto a caratterizzazioni più schiettamente econo-