Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE CENTENARIO; ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA
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1982
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pagina
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83
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Libri e periodici
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del tutto singolare, non si può scompagnare non solo dal rimanente della sua legislazione sociale (che l'A. schizza in modo estrinseco e rapsodico) ma specialmente dal progetto Baccelli sull'istruzione universitaria, un'altra istanza di a libertà che non a caso fu foriera per entrambi della perdita del potere.
Seguire soltanto la traccia del Manacorda o del Merli per cogliere le reazioni del mondo del lavoro alle iniziative governative, e la sua evoluzione verso forme più avanzate di lotta, può essere didatticamente semplice (ed infatti l'A. è esemplare a livello informativo) ma criticamente è semplicistico,
E poiché puramente espositive sono anche le appendici documentarie, nonché il capitolo che le precede circa le rilevazioni statistiche intorno alle società di mutuo soccorso, ne consegue che il libro si presenta come un bel mattino di primavera a cui segue una lunga ed uggiosa giornata di pioggia.
RAFFAELE COLAPIETRA
EDOARDO SCALA, La guerra del 1866 e altri scritti, con saggio introduttivo di VINCENZO GALLINARI: Roma, Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico, 1981, in 8, pp. 340. L. 6.500.
Questo lavoro del generale Scala inaugura una nuova collana dell'Ufficio Storico dedicata alla riedizione di scritti di alcuni studiosi di storia militare con Fesplicito scopo di salvaguardare un patrimonio di studi non molto conosciuto, ma dal quale non si può prescindere nell'ambito del rinnovato e sempre più diffuso interesse per i problemi di storia militare.
La guerra del 1866, pubblicato per la prima volta nel 1929 dalla casa editrice Tiber di Roma, può essere annoverato tra le migliori sintesi sulla terza guerra di indipendenza la quale, per i fatti di Custoza e Lissa, aveva suscitato un vasto dibattito cui aveva partecipato lo stesso Alfonso La Marmora con il suo Un po' più luce sugli eventi politici e militari dell'anno 1866 (Firenze, 1873).
Edoardo Scala (Ragusa 1884-Palermo 1964), come sottolinea Vincenzo Gallinari nella biografia introduttiva, aveva sempre affiancato agli impegni della vita militare un'intensa attività culturale e di studio. Ne fanno fede le numerose opere storiche, D le conferenze, la collaborazione a giornali e riviste, l'insegnamento della storia militare presso la Scuola militare di Modena (1908-1915), presso quella di Applicazione di Fanteria di Parma (1920-1923), quella di Guerra di Civitavecchia (1925-1929) e nelle Università di Torino, Milano e Roma.
Le cause della guerra del 1866 e la sua preparazione politica, la consistenza delle forze contrapposte e i progetti d'operazione, la battaglia di Custoza e quella di Lissa costituiscono gli elementi fondamentali di questa attenta e puntuale ricerca il cui pregio non ultimo è l'individuazione delle responsabilità dei più alti comandi e l'equilibrio con cui viene sottolineata la stretta interdipendenza tra gli avvenimenti politici e quelli militari.
Allo studio sulla guerra del 1866 sono stati opportunamente aggiunti altri saggi aventi per oggetto rutilila della storia militare, la diffusione delle armi da fuoco negli eserciti, il sistema amministrativo dell'esercito sabaudo e l'evoluzione dei procedimenti tattici della fanteria. La pubblicazione della Relazione redatta dall'A. in merito alla partecipazione della Divisione Legnano, posta ai suoi ordini, ai combattimenti sulle Alpi Occidentali nel giugno 1940, e finora inedita, conclude degnamente il volume che insieme agli altri programmati costituirà un prezioso strumento di lavoro per gli studiosi di storia militare.
ANTONELLO BIAGINI
1) L'opera fondamentale rimane quella pubblicata tra il 1950 e il 1956 in dieci volumi dal titolo Storia delle fanterie italiane che costituisce una vera e propria storia militare dell'Italia moderna e contemporanea.