Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE CENTENARIO; ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA
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Vita dell'Istituto
dovrebbe esser destinato in via definitiva): in un anno e mezzo (322 giornate) si sono avuti 1398 visitatori singoli o in gruppi minori, 12 comitive con 381 persone, 200 classi con circa 3.600 alunni (113 elementari, 63 medie, 24 superiori), arrivando ad un complesso di oltre 5.300 persone. L'apertura della esposizione ha fatto si che da parte di privati conlinciassero a pervenire doni (manifesti, documenti, uniformi).
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VITERBO. A conclusione dell'attività del Comitato di Viterbo nel 1981, si è svolta nella Sala Conferenze dell'Amministrazione Provinciale la premiazione dei vincitori del III Concorso indetto fra gli alunni delle scuole medie inferiori e superiori della provincia, per una monografìa su fatti e personaggi del Risorgimento viterbese. Alla cerimonia erano presenti il Provveditore agli Studi dott. Peciccia, l'Assessore provinciale alla cultura dott.ssa Morera, i componenti il Consiglio Direttivo del Comitato, molti presidi, insegnanti ed alunni. Il significato dell'iniziativa è stato illustrato dal Vicepresidente del Comitato, prof. Vismara, che ha presieduto la Commissione giudicatrice.
Oltre a questo concorso e ad altre iniziative rivolte agli studenti (nel 1981 è stata assegnata una borsa di studio per una tesi di laurea in Storia del Risorgimento, mentre verrà espletato nel prossimo anno un concorso biennale tra le scuole medie inferiori e superiori per un'iniziativa tendente a diffondere tra gli alunni una più profonda conoscenza di questo fondamentale periodo storico) il Comitato ha curato anche l'aggiornamento dei docenti, attraverso un ciclo di cinque conversazioni tenute nei mesi di febbraio e marzo nell'Aula Magna dell'Istituto Magistrale di Viterbo. Dopo la relazione introduttiva della profusa Emilia Morelli ( II concetto di Risorgimento ), le successive conversazioni sono state tenute, nell'ordine, dai proff. Giuseppe Monsagrati ( La più recente storiografia generale sul Risorgimento ), Vincenzo Pacifici ( Garibaldi nella più recente storiografia ), Franco Valsecchi ( La Triplice Alleanza: origine e sviluppi ), Bruno Barbini ( Storia locale e storia nazionale: fonti, testi e vicende del Risorgimento nella Tuscia ).. Anche se dedicato particolarmente agli insegnanti, il corso era aperto a tutti gli studiosi interessati alla materia, e le molte persone che hanno affollato la sala, seguendo attentamente le cinque conversazioni, sono state un'eloquente testimonianza della validità dell'iniziativa. Analoghi consensi hanno riscosso le due conversazioni pubbliche che, il 28 aprile e l'il maggio, hanno rispettivamente tenuto il prof. Bruno Di Porto (ce L'associazionismo operaio nel Risorgimento e nei primi decenni dell'Italia unita ) e il prof. Stefan Delureanu (<c I moti del 1831 nell'opinione pubblica romena ).
Ma il maggiore sforzo organizzativo e finanziario del Comitato nel corso del 1981 è stato rivolto all'allestimento del II Convegno Interregionale, che si è svolto nei giorni 25 e 26 settembre, sul tema: Centocinquant'anni dopo: il 1831-32 nello Stato Pontificio .
Come già nell'analoga assise del 1979, dedicata a Pio VII ed al cardinale Consalvi, il contributo di relatori altamente qualificati ha consentito il raggiungimento di risultati ampiamente positivi, attraverso un'approfondita analisi dei problemi generali e delle realtà locali che hanno caratterizzato e condizionato i drammatici mesi del tentativo rivoluzionario di un secolo e mezzo fa. Nelle due giornate dei lavori, dopo la relazione introduttiva del prof. Umberto Marcelli ( Idee e popolo nei moti del 1831 ), il prof. Werther Angelini ha illustrato la situazione di Ancona nel biennio in oggetto, il prof. Dante Cecchi ha tracciato un ampio quadro dei provvedimenti di pubblica amministrazione adottati dal Governo delle Province Unite nel Maceratese, la profusa Marcella Pincherle ha esteso l'indagine alle corti asburgiche dell'Italia settentrionale (la relazione è stata letta in quanto un'indisposizione le ha impedito di partecipare al Convegno), il prof. Agostino Grattarola ha esaminato le ripercussioni dei moti a Viterbo e nella Tuscia, il prof. Giuseppe Monsagrati si è occupato dei rapporti fra il Papato e la Svizzera. Infine, i convegnisti che non pressati da altri impegni si sono potuti trattenere a Viterbo anche il giorno successivo hanno potuto effettuare una visita guidata al museo etrusco ed alla città romana di Vulci, passando nel pomeriggio a Farnese, dove è stato rievocato lo scontro fra garibaldini e pontifici avvenuto elle porte della cittadina il 19 ottobre 1867.