Rassegna storica del Risorgimento

LACROIX FRAN?OIS JOSEPH PAMPHILE; REPUBBLICA NAPOLETANA 1799
anno <1982>   pagina <132>
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Pasquale Sarli
ecc.), a Vincennes, ricco di un materiale di estremo interesse, non solo sotto il profilo militare, ma politico, diplomatico, economico, amministrativo, ecc.
È in questo archivio che nel corso delle nostre ricerche abbiamo rintracciato un documento sulle vicende del Triennio giacobino in Italia, ed in particolare della Repubblica Napoletana, che ci sembra di particolare interesse: sia per l'autorità della persona che l'ha redatto, sia per la sincerità con cui è stato scritto, sia per la simpatia che dimostra per la causa italiana. Non uno spettatore disincantato degli avvenimenti, ma un protagonista, un uomo in grado di cono­scere fatti e persone e di giudicarli con serenità ed obiettività di giudizio. Un uomo che visse soprattutto le ansie e le speranze della guerra di liberazione in Italia, che a Napoli occupò posti di responsabilità e sognò, alla pari dei demo* oratici italiani, la creazione di una grande repubblica italiana. Un democratico, un amico di Marc Antoine Jullien, dei generali Joubert, Championnet, ecc. Egli appartiene a quella schiera di giovani generali francesi, accorsi in massa ad arruo­larsi allo scoppio della Rivoluzione, che attraverso amarezze ed illusioni, ma una gran fede nei principi rivoluzionari, erano fervidi sostenitori dell'indipendenza italiana, come passo essenziale verso la creazione di una società nuova.
Alludiamo al generale Francois, Joseph, Pamphile Lacroix, nato ad Airmair-gues, nel Gard, il 10 giugno 1774, morto a Vincennes il 16 ottobre 1841, all'età di 67 anni, il cui nome figura tra i grandi generali dell'Impero napoleonico, scol­piti nell'Arco di Trionfo dell'Étoile. Una carriera militare, la sua, perseguita con grande capacità e coraggio, ma spesso anche con un senso di insofferenza e di rivolta. Figlio di un giudice della corte reale di Montpellier e nipote di un capitano dei dragoni, la sua vicenda guerriera è simile a quella di molti giovani della piccola e media borghesia di provincia, che al primo scoppio della Rivolu­zione, accesi d'entusiasmo e di sogni di gloria, si gettano avanti ed impugnano un fucile. Ha tre fratelli, tutti, come lui, patrioti sinceri: due moriranno glorieu-sement à la guerre; l'altro resterà orrendamente mutilato della gamba destra fracassée d'un coup de canon à la bataille de Jemappes . 5
Diciassettenne appena, Pamphile Lacroix è milite della Guardia Nazionale di Montpellier; sottotenente di fanteria nel maggio 1792, tenente nel febbraio '95, aggiunto agli aiutanti generali dell'armata del Nord nell'aprile dello stesso anno, aiutante di campo del generale Macdonald nel novembre '94, capitano nell'ottobre '96; capo battaglione, per il valore dimostrato sul campo di bat­taglia nel settembre '98, aiutante generale capo di brigata per decreto del gene­rale Championnet nel gennaio '99, per la condotta tenuta durante l'occupazione di Napoli, con citazione all'ordine del giorno dell'armata.2) Aiutante coman­dante nell'avanguardia dell'armata dei Grigioni nel novembre 1800, divenne suc­cessivamente capo di stato maggiore della divisione Boudet a San Domingo, nel dicembre 1801, e capo di brigata provvisoria della stessa nel 1802. Generale di brigata nella divisione Grouchy nel febbraio 1804, capo di stato maggiore del­l'armata di Napoli nel marzo 1809, durante i Cento Giorni Napoleone lo prò-
n Per i dati biografici del generale Lacroix e la sua carriera militare abbiamo tenuto presente soprattutto il suo stato di servizio, nonché il dossier personale che lo riguarda, con­servati nelle ce Archivcs de la Guerre a Vincennes. Cfr. anche, per ulteriori notizie: Mi-CHAUU, Biographie universelle ancienne et moderne, ad nomea, t. XXII, pp. 399-404; GEOR­GES SIX, Dictionnaire dea généraux et admiraux de la Revolution et de l'Empire, II, ad nomen, pp. 24-25.
2) Arch. de la Guerre, cart. B3 325, decreto del generale Championnet, Quartier gene­rale di Napoli, 10 pluvióse VII (29 gennaio 1799).