Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE; UNIFICAZIONE EUROPEA PROGETTO
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1982
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Danilo Veneruso
Baiato in occasione del primo anniversario della liberazione di Napoli è percorso dal motivo della contrapposizione tra l'aspirazione dei popoli europei all'unione e gli intrighi dei governi per impedirla. I popoli, ormai maturi e coscienti, intendono realizzare il regno di Cristo, la fratellanza: solo la loro solidarietà e la loro vigilanza può dunque impedire il trionfo degli intrighi delle cancellerie. Il motivo più forte di speranza è dato dal fatto que l'Europe ne presenta jamais le sublime spectacle de rapprochement humain qu'elle presente aujourd*hui.35> Garibaldi, negli scritti e nelle lettere di questo quadriennio, non rinuncia a indurre i suoi interlocutori, di qualunque nazionalità, al senso di questa viva unità perché umana e perché europea: questo è lo scopo e l'intento degli indirizzi rivolti alle donne boeme il 25 settembre 1861, ai nizzardi compagni d'esilio il 13 gennaio 1862, agli italiani per invitarli a sottoscrivere generosamente a favore degli alluvionati di Vienna (13 marzo 1862) ai rumeni (20 marzo 1862),39) ad una commissione degli studenti di Parma (30 marzo 1862), *D alle genti slave sotto la dominazione austriaca ed
35) Oui! Les nations veulent s'entendre et veulent la fraterni té de tous: le despotes ne la veulent. Loi sacre, irrevocable, emanation divine du Chxist, elle est dans la conscience de tout le mond: elle est au sommet des aspira tions des races souilrantes: et l'egoisme hypocrite des fausses grandeurs mondaines la boude de dessous sa cape de plomb et suscite par la mensogne et la corruption toute espèce d'obstacle à son accomplissement. Nous demandons du travail, du pain et de l'amour mutuel. On nous répond: fusils de précision, bombes et vaisseaux cuirassés. Constance, cependant, mes braves amis. Il est un fait que l'Europe ne presenta jamais le sublime spectacle du rapprochement qu'elle presente aujord'hui. Les Haynau du despotisme ne parai tront pas impunément dcvaut les ouvriers d'Europe. Le jour n'est pas loin où le complice des tyrans, le pretre de Rome, sera obli gè de chercher un regne loin de la terre qu'il a desolée : cfr. G. GARIBALDI, Scritti, cit., pp. 406-408.
Il giorno in cui, col vostro esempio sublime, sparisca l'antagonismo delle razze, fomentato da loro (i dispoti) per far luogo alla concordia, in quel giorno sarà un fatto il risorgimento dell'uomo secondo la legge di Dio. A voi, sesso gentile, capo d'opera del creato, appartiene il guidare sulla retta via la gioventù animosa, falsamente solleticata dalle melale parole con cui si abbella ipocritamente il dispotismo: patria, fedeltà, gloria militare, che fanno commettere all'uomo atti di cannibale contro il suo simile. Dite ai ostri figli, ai vostri cari, o carissime donne, che gli italiani sono loro fratelli e che non bramano se non di stringersi col prode vostro popolo in una sola famiglia (ivi, I, pp. 408-409).
37) a Accetto coll'animo l'augurio vostro per la libertà della terra natale. Cittadini del mondo, noi amiamo le sorelle nazioni, indistintamente, ma faremo la guerra tutta la vita al dispotismo e all'impostura (ivi, II, p. 7).
3W a Non languono anch'essi (gli alluvionati di Vienna) come i nostri fratelli del Veneto, sotto la pesante dominazione d'un despota? Non anelano anch'essi alla redenzione, e non lo provarono nel '48 combattendo gli stessi nemici che noi combattiamo in Italia e per la stessa causa? È tempo di cessare dalle gare fratricide delle nazioni su cui posarono il loro edificio i tiranni! Su, fratelli, porgiamo la mano anche ai danneggiati di Vienna ed avrete un plauso dalle vostre coscienze, scintilla emancipatrice dell'universo (ivi, II, p. 36).
3) a Sedete fieramente al vostro posto nel consesso delle nazioni. Voi ne meritaste la fratellanza. Si, generosi figli di Roma! Ambi marceranno serrati nella maestosa, peregrina azione umanitaria ed insieme daremo l'ultimo crollo alla tirannide. Il dispotismo sorregge la logora sua esistenza eolla discordia dei popoli. Uniamoci tutti in nome di Dio ed il mostro nutrito di sangue umano rovescerà nell'abisso per non più risorgere (ivh II, p. 36).
40) Nelle armi sta il gran segreto della emancipazione... Vi sono ancora schiave