Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE; UNIFICAZIONE EUROPEA PROGETTO
anno
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1982
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pagina
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175
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Garibaldi e l'Europa 175
ottomana s> 41> al popolo di Stoccolma (2 ottobre 1862), 42> ai patrioti ungheresi di Pest (2 dicembre 1862), 43> agli emigrati polacchi a Firenze (29 dicembre 1862), *> alla democrazia spagnola (1 maggio 1863),45) all'emigrazione slava
sorelle... Quando gli altri stati d'Europa si troveranno sulla gran via umanitaria non vi saranno più eserciti stabilì, non più flotte: e i grandi capitali, che distruggono gli oppressori per opprimere altri popoli, ai invertiranno a prò delle altre classi povere (ivi,
n, P. 47).
" Male arti di despoti e pregiudizi funesti vi tennero finora, con vostro danno, divisi. E foste facile preda di tiranni vostri e stranieri. Ma ormai l'ora dei popoli si avvicina: la spada della giustizia sta per essere sguainata, affinché ciascuna nazione ottenga il proprio retaggio... Non prestate ascolto alle mendaci promesse della diplomazia ... Fidate soltanto nel vostro valore, nelle vostre armi, nella vostra concordia. E fidate nei popoli che, come noi, vogliono la libertà e combattono per ottenerla. Tutte le nazioni sono sorelle: esse non hanno cupidigie, ambizioni liberticide: ciascuna vuole la sua parte di terra e di sole, ciascuna aiuterà le altre ad ottenerla. È dovere dei popoli liberi, e che vogliono essere tali, di accorrere dovunque si combatte per i diritti delle nazioni, dovunque s'inalza la bandiera della libertà. È vostro dovere di accorrere in loro soccorso, è vostro dovere di porgere aiuto a quanti si levano in armi, qualunque essi sieno, contro l'Austria e la Turchia. La causa della libertà è una sola, qualunque sia il nemico che la combatta, qualunque il popolo che la difende, qualunque sia il colore della bandiera sotto cui si schierano gli eserciti. Quando tutti i popoli abbiano intesa questa verità, che la storia e l'esperienza dovrebbe ormai aver loro insegnata, quando pratichiamo davvero questa santa legge di fratellanza e di comune difesa, il regno del dispotismo sarà finito per sempre sulla terra. Io, a nome d'Italia, vi offro amicizia fraterna ed aiuto. Uniti, combatteremo il dispotismo: uniti, moveremo a redimere gli altri popoli schiavi; e finalmente, troncato l'orgoglio degli Habsburgo, ricacciato il barbaro ottomano nei suoi deserti, l'Adriatico da ambe le sponde sarà abitato da genti libere, degne d'intendersi e d'amarsi come sorelle (ivi, II, pp. 124-125).
*2) c Uniamoci tutti per dire e per imporre la grande parola dell'affetto e della concordia. La spada è un delitto, come la pena di morte è un abuso, come la conquista è un'ingiuria. Facciamo nostri i frutti della terra dove nascemmo per farne libero scambio con altri. Facciamo della guerra un anacronismo e del lavoro un inno all'Eterno... (ivi, II, pp. 154-155).
43) Neil 'assicurare l'appoggio degli italiani, Garibaldi aggiunge: Non badate alle intemperanze dei ministeri. Stringetevi ai popoli appressi che vi circondano e sperate (il, H, pp. 165-166).
Il popolo polacco sarà libero e si eleverà al di sopra del giogo che lo opprime, perché nessun popolo ha dimostrato una tale dignità nell'oppressione. Gli italiani non dimenticano che tutti, gli uomini sono fratelli e che tanti figli della Polonia versarono il loro sangue per la santa causa italiana (ivi, II, p. 175).
45) ,, Democrazia spagnola, voi significate oggi democrazia del mondo, perché nelle vostre file ha trovato un asilo il principio umanitario, proclamato da Cristo, e rinnegato dai falsari della sua legge! La democrazia ha atterrato le barriere che dividevano la famiglia umana, perdonando alle reciproche ingiurie del passato... Gloria a te, democrazia, porzione vergine delle nazioni, custode vigile del Vangelo, organo eletto del progresso umano, armato sempre per combatter a prò dell'oppresso il prepotente, che si precipita nell'onda per iscampare il suo simile... Dalla tua parte sta l'intervento della diplomazia dell'anima, il mutuo soccorso, l'amore del prossimo I Vediamo ciò che trovasi da quelle della diplomazia del ventre. L'odierna diplomazia dei despoti! bombe, baionette, corazze. Strappare all'agricoltura, alle scienze, la gioventù scelta, per farne {strumento dentro e fuori e far servire il patrimonio del popolo ad assoldare mercenari. Ma tu, vangelo delle nazioni, democrazia, avanti! Lascia ronzare i tafani dell'appressione... Avanti: tutti i popoli concordi nel tuo patto fraterno marceranno sicuri, attraverso a tutte le diplomazie del mondo, verso la santa meta della loro decisiva emancipazione (it>i, II, pp. 194-195).