Rassegna storica del Risorgimento

CAMPI DI CONCENTRAMENTO GERMANIA
anno <1982>   pagina <387>
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FONTI E MEMORIE
MITO E REALTÀ' DEL RISORGIMENTO NEI LAGER TEDESCHI
Al mio Maestro Alberto M. Ghisalberti ricordando le Sue lezioni nel Liceo Nazareno e il conforto che ne trassi nei giorni del lager.
Alcuni anni fa (meglio non contarli) volli introdurre il mio primo corso libero di Storia del Risorgimento nell'Università di Roma con una lezione su Mito e realtà del Risorgimento nei lager tedeschi . La mia prolusione T> risentiva dell'immediatezza dei ricordi e ad essi si affidava come fonte princi­pale, pur non nascondendomi la necessità di ripensarli criticamente, coglien­done anche quelle motivazioni contingenti, che, tra l'autunno del 1943 e la primavera del 1945, avevano fortificato la nostra Resistenza ai nazisti.2J I ricordi non si sono illanguiditi, nella misura che in me e nei miei compagni di allora quella esperienza di vita rimane fondamentale e irrinunziabile. Ora, però, mi è dato di vedere più chiaramente quanto di ingenuo, o, se si vuole, di strumen­tale, vi era nel richiamo al Risorgimento e quanto, invece, era consapevole rimeditazione di quel che era ancora valido nella rivoluzione italiana dell'Otto­cento, dalla quale ci dividevano, in fondo, poco più di tre generazioni,3* e della quale ci sentivamo eredi diretti, anche perché ritenevamo di combattere la stessa battaglia contro il nemico ereditario .
Del resto vi è stato un ripensamento anche per quel che riguarda il con­cetto di Secondo Risorgimento applicato alla Resistenza in patria, superando i riferimenti diretti, a cominciare dalle denominazioni di alcune brigate parti­giane, e restituendo all'avvenimento la sua più schietta collocazione storica, nel quadro generale della Resistenza europea. 4> Non si può, però, non tener conto, anche in campo storiografico di quanto alcuni precisi richiami abbiano posi-
t) Ebbi l'ardire di pubblicare il testo in una edizioncina a mie spese per gli amici.
2) Sono costretto, per quel che riguarda la vicenda, singolare e a lungo poco cono­sciuta, dei militari italiani internati in Germania dopo l'8 settembre del 1943 a rimandare a quanto ne ho scritto ne R nazismo e i lager, Roma, 1979, pp. 106-113.
3) Dopo la guerra ho fatto in tempo a conoscere l'ultima figlia di Garibaldi, la figlia di Giuseppe Cesare Abba e il figlio di un ministro di Vittorio Emanuele II, il conte Ferraris. Nelle memorie della mia infanzia è restato un sorianese, che aveva combattuto con Gari­baldi a Mentana, mentre i miei nonni si erano limitati a scendere a Or te per vederlo
passare.
4) Non vi è solo il caso più noto e massiccio delle brigate Garibaldi e della divi­sione ce Garibaldi composta da militari italiani in Jugoslavia. Molte altre formazioni si diedero nomi di protagonisti, o di episodi del Risorgimento, a cominciare dalle brigate a Osoppo in Friuli. Sorprende il trovare formazioni cattoliche richiamarsi a ce Maz­zini , Pisacane , <t Ciro Menotti , a Fratelli Bandiera , oltre che a denominazioni più prossime a una interpretazione a cattolico-liberale del Risorgimento come a Mameli , Manara , Montanari , e Tito Speri .