Rassegna storica del Risorgimento

MOVIMENTO CATTOLICO PARMA 1861-1866; PARMA STORIA 1861-1866
anno <1982>   pagina <427>
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Clero e società civile a Parma
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diente che divide su opposte posizioni i fedeli. H problema è altrettanto deli­cato nel campo dell'insegnamento: i professori non laici debbono contempora­neamente servire a due padroni, l'ano in contrasto insanabile contro l'altro. La questione più complessa è poi quella degli enti di beneficenza e delle scuole religiose nella cui gestione lo Stato rivendica una diretta influenza: nel primo caso, inventaria i beni assai consistenti che considera demaniali, riduce i conventi, espropria immobili; nel secondo ridimensiona le classi ed elimina o riduce organismi ritenuti inutili. In molti casi l'ingerenza è inevitabile perché lo Stato ha ereditato l'antico impegno dell'autorità politica di sussidi, come per le scuole dei Fratelli della Dottrina Cristiana e l'educandato già delle Dame del Sacro Cuore, e i seminari di Berceto e di Bedonia, guardati con sospetto come covi di reazione, ma comunque scuole di indubbia utilità in zone in cui l'analfabetismo è paurosamente diffuso.
Parma, non più capitale, sta attraversando un momento difficile dal punto di vista economico e sociale, e un clero avverso costituisce un preoccupante problema. 2l>
Alla vigilia della celebrazione della festa dello statuto del 1862 Rattazzi precisa il carattere politico e civile delle cerimonie, e di conseguenza il pre­fetto di Parma, Ippolito Gamba, precisa che ove i sacerdoti non credano potervi concorrere (la festa) dovrà aver luogo indipendentemente da ogni fun­zione religiosa . L'anno precedente, durante l'assenza del vescovo, non era stata data, a detta dei fautori del governo, alcuna inibizione scritta, lasciando libero ciascuno di intervenire o no secondo coscienza: nessuna deliberazione ufficiale, insomma, da parte della curia, ed ire postume del prelato in esilio.22'
Ora Cantimorri ha espresso chiaramente le sue disposizioni. Nonostante il divieto e lasciati liberi dal governo sette sacerdoti celebrano la funzione religiosa, e vengono sospesi da 8 a 15 giorni, ad eccezione di uno, don Luigi Freschi di Medesano, per cui il provvedimento viene preso sine die per discorsi contro il Papa, e avversi alla dottrina e alla scuola cattolica. Tra i colpiti due preti consorziali, un sacerdote di S. Pancrazio, un cappellano di Sua Maestà ed uno della Steccata. Che, nota il prefetto il 30 maggio, è chiesa dell'ordine costantiniano che appartenendo al governo va esente dalla giurisdizione del­l'ordinario diocesano. La condotta del vescovo è inqualificabile: è necessario ribadisce il nuovo prefetto Verga il 1 luglio togliergli la qualifica di priore dell'ordine costantiniano, ed applicare il concordato dell'8 germinale dell'anno 10 per quanto riguarda gli abusi dei superiori . Si ritorna come si vede, alle leggi napoleoniche. 24>
Per il momento Cantimorri viene multato, ai primi di agosto, per la
21) A.S.P. pacco 15, rapporto 3 settembre 1861. Nel bilancio 1861 lo Stato ha stan­ziato per i Fratelli della Dottrina Cristiana 7715 lire (scuola maschile e scuola normale femminile); 2000 lire rispettivamente ai seminari di Berceto e di Bedonia; 5000 lire all'educandato femminile Casa del Sacro Cuore; 523,25 agli ottimati del Corpus Domini per sussidio alle famiglie povere.
22) AJ5.P. pacco 15, nota Rattazzi del 20 maggio e del prefetto di Parma del 28
maggio 1862. , . . *
23) A.SJP. pacco 15, rapporto Verga 1 luglio 1862; A.C.P., C.C. Son colpiti da so­spensione Luigi Cipelli, Luigi Paini consorziale, Pietro Campioìi cappellano della Stec­cata Davide Dugbetti consorziale, Luigi Freschi per discorai indegni di un ecclesiastico , Cristoforo Gallinari arciprete di S. Pancrazio e Domenico Valenti cappellano di S. Maestà.
24) A.S.P., P. 15, 1 luglio 1862.