Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO PARMA 1861-1866; PARMA STORIA 1861-1866
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Bianca Montale
osserva che la popolazione di più depravati costami abita appunto nel quartiere ove tengono il convento , deducendone la loro inutilità; è necessario per lui estinguere gradatamente l'ordine, tenendo conto anche che questa popolazione attende con vivo desiderio che nel convento dell'Annunziata sia collocato un deposito militare... s>. Il Convitto scuole cristiane è ridotto e trasferito in altra sede; i conventi della diocesi vengono visitati da una commissione governativa che non rinviene opere d'arte degne di tutela; vengono accertati i redditi, considerevoli, dei Benedettini di S. Giovanni che tagliano alberi e alienano beni ai danni dello Stato, che effettua un accurato controllo su mobili, carte, contratti.
Il censimento dei beni delle opere pie procede, e verrà ultimato nel 1863, anno in cui si sopprime il sussidio annuo di 2000 lire al seminario di Berceto suscitando le reazioni dell'amministrazione locale.
Cantimorri continua la sua corrispondenza con Antonelli, con dettagliate relazioni sui suoi contrasti col governo per la festa dello statuto. Il cardinal segretario di Stato definisce delinquenza quella dei sacerdoti ribelli che hanno celebrato la Messa; parla di insolente contegno oggetto di disgusto per quei religiosi due soltanto che, sospesi, hanno continuato a celebrare; ma suggerisce prudenza, e tentativo di sanare la cosa tramite l'influenza di qualche buon ecclesiastico, per non provocare scandali ed ottenere una spontanea sottomissione. L'essersi a Lei tolta la pensione annessa alla Sua qualità di Priore dell'Ordine costantiniano a motivo del suo rifiuto sulla funzione religiosa ... riviste il carattere di una delle rappresaglie sì familiari al potere invasore aggiunge.
A Parma i sacerdoti passagliani non numerosi peraltro sottoscrivono vietando d'esser nominati per timore di censure. Il prefetto Carlo Verga, più attento e più attivo ed ordinato del predecessore, segue con particolare impegno il problema dell'amministrazione delle chiese parrocchiali e delle succursali, secondo i dettami della circolare ministeriale che, considerando i beni ecclesiastici per lo più beni concessi dallo Stato , impone che l'amministrazione rivesta totalmente carattere laicale in cui tutt'al più l'autorità ecclesiastica dovrebbe esercitare una semplice sorveglianza . Nel 1863, anno in cui le parrocchie della diocesi di Parma sono 280, viene completato l'elenco delle confraternite rette ed amministrate dalle loro opere parrocchiali (19 a Parma, 5 a Borgo S. Donnino, 7 a S. Secondo, 5 a Busseto, 2 a Fontanellato, 3 a Bor-gotaro, 1 a Bedonia, 2 a Torniolo) con i rispettivi beni amministrati, e quello dei benefici (in totale 126) con i relativi redditi. 30>
IL vescovo di Parma in qualche caso come per l'allontanamento di don Sabbioni, parroco discusso, da S. Martino Sinzano accede alle richieste del prefetto, sia pure con note piene di velata ironia. Ma si tratta di fatti margi-
28> Promemoria sui Beni dei Benedettini, A.S.P., p. 9, rapp. 14 settembre 1862; sul convento dell'Annunziata, ibidem, 24 e 30 ottobre 1862; su S. Alessandro, ibidem, 10 giugno e 16 novembre 1862; sulle indagini relative al clero retrogrado, nelle varie cartelle in A.S.T., fascicoli culto.
29) Sul seminario di Berceto A.S.P., p. 12, rapp. Verga del 23 aprile 1863. Lettera di Antonelli del 18 ottobre 1862 n. 24536 in A.C.P., C.C.
30) Sui passagliani, A.S.P., p. 15, rapp. Verga del 19 aprile 1863. Verga, prefetto di Parma dal 22 giugno 1862 al 24 febbraio 1869, è funzionario di notevole intelligenza e capacità, ed esegue il suo compito con ordine e attenzione. I suoi rapporti danno un quadro preciso della situazione generale molto difficile in questi anni della provincia di Parma.