Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO PARMA 1861-1866; PARMA STORIA 1861-1866
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1982
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Clero e società civile a Parma 431
nah, che non mutano la sua inflessibilità. H 31 maggio 1863 e il successivo 3 giugno egli ribadisce la proibizione ai sacerdoti della diocesi di celebrare con una Messa la festa civile dello statuto.
Alcuni religiosi dieci, secondo il rapporto prefettizio, anche se il pubblico ministero, nelTaccusare Cantimorri, ne elencherà solo nove non tengono conto della proibizione e celebrano. C'è da tener presente che sono tutti impiegati dello Stato o di pubbliche amministrazioni o stipendiati o da quello o da queste; il cbe significa che sono obbligati dall'autorità civile da cui sono pagati. Si tratta di Pietro Permeili, ispettore provinciale delle scuole elementari; Giuseppe Fantoni, direttore del ginnasio e incaricato dell'insegnamento religioso nella scuola normale; Giovanni Cella, professore di filosofia nel regio liceo; Giuseppe Cantarelli, professore nel ginnasio; Giacomo Cornini, direttore spirituale nelle scuole municipali femminili; Giuseppe Polli, maestro elementare; Pietro Bellati, professore al regio istituto musicale del Carmine; Pasquale Cortesi, cappellano della regia cappella di S. Paolo; Tommaso Carraglia, cappellano della regia chiesa della Steccata: pubblici funzionari, dunque. Don Gal-linari e don Freschi, già sospesi sine die, hanno celebrato a Parma. Il vescovo sospende per 10 giorni ove già non siano incorsi in altre condanne i religiosi ritenuti ribelli.31)
H prefetto e l'opinione pubblica liberale reagiscono duramente contro la vendetta episcopale; da Torino viene iniziato contro il prelato un procedimento per abuso. La cosa più singolare è rappresentata dal fatto che il vescovo chiede una volta, per rimuovere dalla sua sede un sacerdote ribelle, il braccio secolare: ciò suscita vivaci reazioni da parte dell'autorità civile, chiamata in causa addirittura per colpire preti talora ossequienti al governo. H rifiuto è motivato dal fatto che il governo non riconosce la validità canonica di sospensione a divinis, e che manca il buon accordo tra i due poteri per le esorbitanze del clero.
La requisitoria del Pubblico Ministero Serra al Consiglio di Stato ripercorre l'iter di Cantimorri dal suo ritorno a Parma. Da allora l'autorità civile trovò spesso indifferente o avversa l'autorità ecclesiastica; le leggi si videro poste in non cale e disconosciute da questa; non passò occasione senza che ai nuovi ordini politici si cercasse di mostrare nemica la religione; nel seno stesso del clero si accesero deplorabili divisioni e dissidi . Già nel '62 le chiese sono state chiuse per la festa nazionale. I religiosi colpiti nel '63 vedono in conflitto le loro qualità di impiegati statali e religiosi; l'operato del vescovo vorrebbe mostrare l'inconciliabilità delle due parti. Richiamandosi alla legge 287 del codice penale del 5 luglio 1854 l'inquisitore afferma che i pubblici funzio-
La nota ministeriale sui beni ecclesiastici in A.S.P., p. 15, Torino 10 marzo 1863. I dati sulle parrocchie della diocesi nel '63 (nel '65 vi sarà un aumento) sono tratti dalle Carte Cantimorri. Tra le confraternite più ricche, quella della Trinità di Parma con un reddito annuo di 28.136 lire. Altre, sempre a Parma, hanno introiti ohe si aggirano sulle 6.000 lire. Meno ricche le opere nei centri minori. A.S.P., p. 15, rapp. Verga 15 novembre 1863.
31) Su don Sabbioni, lettera Cantimorri al prefetto in data 7 marzo 1863: a Ha eccitato un po' di sorpresa l'intender che la sola presenza di un povero vecchio appoplet-tìco (sic) possa destar fermento e disordini in tempi regolari in cui la legge tutela e difende il diritto del debole... A.S.P., p. 15. Sulle sospensioni A.S.P., p. 18, rapp. Verga 18 giugno 1863 e A.C.P., C.C., requisitoria di Luigi Serra.
32) A.S.P. p. 20 rapp. Verga 4 luglio e 29 luglio 1863.