Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO PARMA 1861-1866; PARMA STORIA 1861-1866
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1982
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Bianca Montale
Il foglio, definito cieco strumento della reazione clericale che porta alla superstizione e al più stretto egoismo sembra, però, per il momento di carattere esclusivamente morale ed ascetico, anche se difende la libertà della Chiesa di fronte alla rivoluzione. Giornali cattolici non parmensi sono letti in misura limitata: 16 copie deUMrmonca, 21 dell' Unità Cattolica, una dell'Osservatore Cattolico.
Importanti e dettagliati sono i rapporti sulla S. Vincenzo, di cui si fa la storia sin dalle origini. L'associazione, che conta tra le sue file molti giovani ha come aderenti molte famiglie patrizie e abbastanza conosciute, il clero retrivo , e almeno prima dell'unità una gran massa di impiegati. Sotto il dominio ducale cariche e impieghi importanti sono stati conferiti ai membri della setta , accusata di bigottismo, ipocrisia, gesuitismo, e dell'impiego di larghi mezzi finanziari, a difesa della religione vituperata, minacciata da liberali miscredenti .
Gli avvenimenti del 1859 prosegue il rapporto non la uccisero ma la resero più cauta: non tenne più le adunanze in Vescovato; cercò di nascondersi, di farsi dimenticare; si fece però più compatta di prima e continuò nelle tenebre la sua azione. Sorta poi la questione del temporale e veduto il clero fatto audace ribellarsi apertamente al governo e sforzarsi di minarlo, essa si strinse più fortemente a Ini, ed ora porta al vescovo il denaro raccolto, che lo fa distribuire dai suoi elemosinieri. I quali alle vecchie insinuazioni ne aggiungono ora una nuova, doler loro, cioè, di portar forse l'ultima elemosina dacché il governo nemico del Papa e della religione vuole ingoiarsi i beni della Chiesa e delle Opere Pie . Sono indicati dal prefetto circa 200 nomi di appartenenti ai paolotti.39*
Particolare attenzione è rivolta alla raccolta per il denaro di S. Pietro e al controllo sulla situazione finanziaria di opere parrocchiali e capitoli, che tentano di nascondere o alienare arredi e argenti, e sovente non hanno o rifiutano di compilare inventari.
Verso la fine del 1864 circola la voce che troverà conferma definitiva due anni più tardi , dell'aggregazione dell'economato generale per i beni vacanti di Parma a quello di Milano. Il prefetto prende le difese dell'economo cav. Pelagatti e del segretario abate Capello, a cui si deve se la Curia parmense non può vantare maggiori vittorie . ... Importantissimo è il numero dei benefizi parrocchiali e semplici ecclesiastici dell'ex ducato parmense la cui rendita composta in gran parte di livelli, canoni e censi lascia desiderare la prossimità di un ufficio incaricato di vegliarne l'esazione e la conservazione e d'impedirne le prescrizioni; che allontanandosi la giurisdizione economale si renderanno più facili gli abusi tentati dalle curie vescovili interessate per sistemare e celare per quanto possono le vacanze dei benefizii e le relative rendite . Il rapporto precisa che nel 1863 sono state evase 164 domande relative a collazioni di benefizi e rendite di beni ecclesiastici.4,)
39) Sul Messaggiere e sui giornali cattolici diffusi a Parma, A.S.P., p. 18, rapp. 24 maggio 1864; sulla S. Vincenzo, ibidem, p. 30, rapp. 27 gennaio 1864.
0 Sul denaro di S. Pietro, A5JP., p. 15, rapp. 19 aprilo 1863; p. 30, rapp. da Bor-gotaro, 1 febbraio 1864; p. 23, Borgataro 9 agosto 1865. Su conventi, opere parrocchiali e capitoli A.S.P., p. 21, rapp. 5 aprile 1864 e 11 luglio 1864; p. 28, circolare del ministero del 2 maggio 1865 e rapporto da Fiorenzuola, 21 aprile 1865; p. 35, rapporto Verga, 7 maggio 1866.
41 A.S.P., p. 21, rapp. Verga 6 dicembre 1864.