Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO PARMA 1861-1866; PARMA STORIA 1861-1866
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1982
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Bianca Montale
classificati reazionari noti e influenti per casato e per dovizie, membri del partito retrogrado che non ha menomamente transatto .46)
La situazione nelle campagne è all'inizio del '66 esplosiva: i contadini non capiscono la libertà, ma ne misurano il metro dalle imposte scrive Verga, molto attento alle oscillazioni dello spirito pubblico.
Nel febbraio avvengono gravi disordini a Neviano: i contadini in massa assaltano il comune, restituiscono le cartelle delle tasse, si impadroniscono dei facili della Guardia Nazionale e al suono delle campane protestano violentemente contro le imposte. Dopo l'intervento della forza pubblica, avvengono 24 arresti. Il prefetto scrive a mons. Cantimorri accusando più o meno velatamente il clero di essere fautore dei disordini: i ministri dell'altare si rendono morosi, malo esempio di rispetto della legge; si scostano dai dettami evangelici e dalle istituzioni della Chiesa, demoralizzano le masse meno colte e le compromettono invece di farsi maestri nelle vie del Signore.
Cantimorri risponde di riprovare chi, dei sacerdoti, avesse fomentato le agitazioni, quantunque non dissimuli che certi parrochi si trovano in una tal quale necessità di non mettersi in urto coi loro parrocchiani . E prosegue: Giacché poi gli si presenta l'opportunità il sottoscritto riservatamente si fa ardito di richiamare la considerazione dell'IlLmo Sig. Prefetto sull'impossibilità reale in cui si trovano moltissimi, specialmente tra gli agricoltori, di pagare siffatta imposta. Famiglie che appena hanno da vivere, e che sono cariche di debiti verso i padroni o affittuari dei fondi come possono trovare un 40, 50 ed anche più lire per pagare questa nuova imposta? Lo stesso è a dire di tanti poveri artisti che per forza delle attuali circostanze mancano di lavoro per molta parte dell'anno. Molto più se si aggiungerà la nuova tassa sul macinato, che verrà a ricadere essa pure più gravemente sui poveri, che consumano del pane in quantità maggiore degli altri . Il vescovo sottolinea poi le misere condizioni dei parroci che hanno solo 600 lire di rendita; colpiti prima dal 4 sulla mano morta, poi da questa nuova tassa nel tempo stesso in cui vengono a cessare i tenuissimi incerti per la crescente povertà dei parrocchiani .4T)
Parole più che giuste, e analisi della situazione non dissimile da quella che Verga fa nei suoi rapporti riservati: miseria, disoccupazione, troppe tasse ma soprattutto male distribuite. Nel parmense si stava meglio sotto il governo ducale.
Alla vigilia della guerra gli elenchi di preti retrivi sono sempre più numerosi: in pratica tutti i religiosi vengono schedati con cura in vista dell'applicazione della legge sul domicilio coatto: le proposte in questo senso sono numerose. Non mancano elenchi di denunce anonime di sacerdoti e laici. Da Tra-versetolo, Montechiarugolo, Co miglio, Vigano, S. Donato d'Enza, Corchia, Co-lorno, Mezzano, Sala B a ganza, Berceto e da molti altri comuni le denunce di clericali giungono al prefetto. Sembra sufficiente per un provvedimento l'espressione di sentimenti contrari al governo. Il 12 giugno viene processato don Ago-
*> A.S.P., p. 30. Rapp. Verga 3 aprile 1866. Sull'azione Cattolica, ibidem, rapp. 28 aprile 1866, n. 659. La nuova società si presenta al prefetto con una lettera di Soragna del 20 febbraio 1866, in cui sono elencati i membri del comitato direttivo. Sul processo Mussi, rìsoltosi con verdetto di non colpevolezza dopo la difesa di Gandolfi, ibidem rapp. Verga 21 aprile 1866.
47) Sui gravi avvenimenti di Neviano, ove la popolazione si ribella in massa alle tasse e si impadronisce di 150 fucili, A.SJ?., p. 30. Verga a Cantimorri, 7 febbraio 1866; risposta del vescovo, 11 febbraio; Verga al ministero, 14 febbraio 1866.