Rassegna storica del Risorgimento
MOVIMENTO CATTOLICO PARMA 1861-1866; PARMA STORIA 1861-1866
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1982
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Bianca Montale
gato centrale con le carte di permanenza che elencano le prescrizioni da osservare.
Nel ritornare all'albergo prosegue il rapporto mentre molti ragazzi si affollavano d'intorno ai monsignori il Vescovo si rivolse ad essi e ad alta voce disse: Siate divoti atta Madonna, e dite un9Ave Maria ciascuno per me. Giunto nel locale ringraziò con parole cortesi tanto il sottoscritto quanto gli agenti pel modo in cui fu trattato in viaggio, aggiungendo di poter essere quanto prima riconosciuto innocente non avendo, per quanto sapeva, recato mai disturbo a nessuno. Diceva che Vuomo e nato pel Paradiso, e che tutte le strade sono buone .
Tra gli altri arrestati don Bianchi trascorre a Genova e Savona il domicilio coatto; don Garcelli a Genova, don Grassi a Savona. Mons. Benassi, ritenuto inoffensivo se lontano dal suo vescovo, viene trasferito, dopo aver rinunciato al vicariato generale, da Cuneo a Poviglio presso Guastalla, ed è poco dopo rimesso in libertà.
Cantimorri partendo da Parma aveva nominato, a partire dal 21 giugno, il cancelliere Giovanni Greci delegato vescovile; costui, forse ammaestrato dalla difficile esperienza del '60, e forse anche per pressioni dell'autorità civile chiede di essere esonerato: lo sostituisce il canonico penitenziare Giovanni Carletti. Mons. Cantimorri stesso ne dà relazione ad Antonelli il 22 giugno : ... nella sera dei 20 corrente io e il Vicario Generale mons. Benassi (senza che fosse preceduto alcun urto a contrasto, o altra cosa che potesse darne il minimo sentore) fummo arrestati dalla forza nelle nostre rispettive abitazioni e ci venne intimato il domicilio coatto a Cuneo presso le Alpi... io emisi breve protesta, la quale fu scritta in doppio originale e sottoscritta da me e dagli agenti della Polizia e dopo alcune ore partii assieme a mons. Vicario.
In quel frangente io commisi la cura della diocesi al cancelliere, sacerdote savio e sufficientemente capace il quale l'aveva pur retta in simile circostanza nel 1860, ma appena saputasi la cosa nel giorno seguente, il Cancelliere venne costretto a scrivere lettere di rinuncia dell'Ufficio addossatogli; non trovando conveniente opporre una inutile resistenza, dopo tutte le debite considerazioni ed invocato lume dal Signore, mi sono determinato di nominare Vicario Generale il rev.mo canonico Penitenziere Giovanni Carletti, già professore di diritto canonico, sacerdote savio e coscienzioso dell'età di circa 60 anni: il quale sebbene sul principio delle vicende politiche si lasciasse travolgere alcun poco al torrente che straripa si ravvide però esemplarmente e si rimise sul buon sentiero. Da Cuneo gli ho spedito la patente di Vicario Generale con alcune opportune riserve... . Le riserve negano a Carletti la facoltà di promuovere o riabilitare sacerdoti precedentemente colpiti dal vescovo. Del resto noi siamo tranquilli e contenti conclude il prelato.51)
Carletti si trova subito in grave difficoltà, con pressioni da parte dell'autorità civile per la riabilitazione di tre religiosi già noti per le loro convinzioni Carlo Cantarelli, Giovanni Cella e Giuseppe Fantoni, sospesi per aver celebrato una Messa da campo. Costoro hanno dato alle stampe una giustificazione, e appoggiati dalle autorità civili e da diversi del clero chiedono la riabilitazione e la facoltà di celebrare. Carletti intercede; chiarisce che i tre passagliani hanno un contegno regolare e vestono l'abito talare: scrive al vescovo che intende
50 A.SJP., p. 31. Rapporto del 20 giugno dell'applicato di P.S. Ernesto Piselli. 51> La corrispondenza da Cuneo del vescovo con Greci, Antonelli e Carletti in A.C.P., carte Cantimorri.