Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO MASSIMO TAPPARELLI D' BIBLIOGRAFIA; AZEGLIO MASSIMO TAP
anno <1982>   pagina <443>
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Le lettere edite di M. d'Azeglio 443
Manzoni, Galvagno, Cousin e Gino Capponi per chiedere lettere dell'amico comune per pubblicarne l'epistolario. La stessa cosa chiedeva nello stesso tempo la figlia, Alessandrina Ricci d'Azeglio. Gino Capponi rispose al Rendu consi­gliandogli di attenersi alla sola pubblicazione delle lettere a lui indirizzate e di lasciare all'erede dello scomparso la cura di pubblicare le altre. *> Così si ebbe il primo volume di lettere di M. d'Azeglio, L'Italie de 1847 à 1865. Cor-respondance politique de Massimo d'Azeglio, il quale consta di 149 lettere, 6> scritte tutte in francese, con una qualità di lingua lodata, con termini encomia­stici, dallo stesso Rendu.7* Le reazioni suscitate da questa pubblicazione, intem­pestiva per gli uni, incresciosa per gli altri, sono note.
Prima che Alessandrina e il marito Matteo Ricci avessero il tempo di curare quello che sarebbe stato il primo saggio dell'epistolario, uscivano varie raccolte. Nel 1869, Nieomede Bianchi pubblica nella Storia della diplomazia europea un primo nucleo di lettere a vari diplomatici, Pralormo, Thaon de Revel, Spinola, Gallina, Collegno. Si delinea ulteriormente la figura dell'uomo di Stato, mentre l'anno successivo compare la prima grossa raccolta di lettere familiari, destinate al più duraturo successo, ad onta della selezione e delle mutilazioni fatte loro subire da Giulio Carcano. Le Lettere alla moglie Luisa Blondel, preziosa raccolta di testimonianze politiche e di costume, assolsero il compito di integrare l'opera memorialistica dell'autore e di dare dei suoi dissensi coniugali un'immagine rassicurante e normalizzata. Carcano non ricevette da Luisa Blondel tutte le lettere che essa possedeva, ma quelle consegnate erano, secondo lei, tutte pub­blicabili: egli ne stralciò, ciò nonostante, quasi una su tre, se accanto alle 319 della seconda edizione, più di 140 restano ancora inedite.
Benché il volume sia stato uno dei libri più letti e citati della produzione epistolare azegliana, Carcano è il primo, in ordine di tempo, di una lunga serie di tormentatori dell'epistolario di Azeglio. I temi su cui si esercita la censura carcaniana non sono diversi da quelli scelti da altri censori, anche se spesso si può riconoscere nelle sforbiciate degli uni e degli altri il segno di preoccupazioni relativamente personalizzate.9) Malgrado certe incongruenze che fanno dubitare se Carcano abbia avuto un sistema coerente di principi o di criteri, si può rite­nere che i settori più manomessi siano quelli della vita familiare, della vita fisica e corporea, della vita sentimentale, della vita economica, a cui bisogna aggiun­gere la permanente preoccupazione di non lasciare scalfire con tinte troppo realistiche o indiscrete l'immagine dello scrivente e dei suoi destinatari. 10> Ad esempio se apprendiamo che Grossi ha approvato Degli ultimi casi di Romagna
5) E. Rendu a G. Capponi, 30 genn. 1866, G. Capponi a E. Rendu, 9 feb. 1866, in A. CABRAHESI, Lettere di Gino Capponi e di altri a lui, Firenze, 1883, IV, pp. 87-89.
6) Rendu dichiarava di possederne quasi duecento (a G. Capponi, 30 genn. 1866,
cit.).
7) a j'ai connu peu de francala, je n'hésite pas à le dire, écrivant le frangala,, comme
savait l'écrire d'Azeglio (a G. Capponi, 27 feb. 1866, Ivi, p. 91).
8) Cfr. per esempio le lettere di G. Dina a M. A. Castelli dei 3 e 9 nov. 1866, di G. Lanza allo stesso, 28 nov. 1866 e di M. A. Castelli a G. Dina, 4 nov. 1866, in L. CHIALA, Corteggio politico di M. A. Castelli, Torino, 1891 [Voi. II, pp. 159, 169, 179, 161]. Cfr. pure A. M. GHISALBERTI, Massimo d'Azeglio. [Lezioni di'] Storia del Risor­gimento, cit., p. 7.
9) più recisa la censura di Carcano, più diffusa, per esempio, quella di Paoli.
10) N, Vaccalluzzo aveva individuato due settori principali su cui si sono esercitate le riduzioni: quello politico e quello domestico.