Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO MASSIMO TAPPARELLI D' BIBLIOGRAFIA; AZEGLIO MASSIMO TAP
anno
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1982
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pagina
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444
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Georges Virlogeux
per lo stile, logica, moderazione, ecc., ignoriamo che Manzoni non l'ha voluto leggere per non essere obbligato [a] darne il parere (21 giugno 1846). Nello stesso modo è rimasto nell'autografo che lo stesso Manzoni non volle leggere la Lettera al Signor N.N.; eppure, commenta l'Azeglio, non si trattava di darmi un consisiglio né un'approvazione. Diavolo! non si tratta di libri osceni né astrologici, che son i soli sempre riservati a chi ha la scienza (8 dicembre 1846). Se nella stessa lettera, Carcano pubblica un elogio del-1 ottimo Montanelli, che ha più merito di molti , cancella quanto ne pensa l'Azeglio due anni dopo: Guerrazzi ha fatto bene a farsi dittatore, evviva lui. Se facesse ancora dare 200 nerbate nel preterito al suo ex-collega Montanelli farebbe completamente la mia conquista (30 marzo 1849). Sulla questione dei rapporti tra l'Azeglio e Luisa Blondel l'edizione carcaniana, se non dissimula rivelazioni clamorose, dà per lo meno un'immagine impoverita e, in definitiva, falsa. Perché avere scartato ad esempio le belle lettere di prima del matrimonio? 11} Perché quel continuo smussare la spontaneità dell'espressione sentimentale? Carcano arriva talvolta a situazioni incoerenti. La lettera del 10 giugno 1852 in cui l'Azeglio annunzia di avere trovato un marito alla figlia Rina è finita col rimanere inedita perché dopo la toilette fatta dal curatore all'autografo per non pubblicare il ritratto di Matteo Ricci ( 26 anni, statura media, ben fatto, fisionomia buona e piacevole, di distinto ingegno, molto studioso, conosciuto assai e stimato qui dal Balbo, Sclopis e simili. Figlio solo in casa. Una sorella maritata a Bologna. 30 m. fr. d'entrata ). non ne sussisteva che una versione chiaramente non pubblicabile ( lo sposo è il M.se Ricci di Macerata stabilito a Firenze. Conosco il padre dal 1817 ed è un degno galantuomo. [1 Che vuoi di più?)!
Le lettere dell'Azeglio a sua moglie sono una ricca miniera di informazioni e testimonianze sulla vita quotidiana, sulla malattia, l'igiene, il cibo, i comportamenti più vari: ed è spesso in un campo come questo, estraneo alle preoccupazioni di certa storiografìa anche più recente, che i tagli sono stati più numerosi e dannosi. Vengono cancellati quei passi in cui l'Azeglio scrive che dipinge per amor del vii metallo (8 dicembre 1845), in cui precisa il prezzo delle commissioni pittoriche con le incidenze sul suo bilancio, cancellate le descrizioni naturalistiche, la cronaca quotidiana (4 novembre 1846), per non parlare dell'accanito lavoro di normalizzazione linguistica per cui si sfronda e si snatura uno tra i più interessanti fra i tentativi fatti nell'Ottocento per forgiare alla comunità scrivente uno strumento d'espressione nuovo.U)
Né miglior trattamento filologico ebbero le 96 lettere a Giuseppe Torelli che Cesare Poli pubblicò lo stesso anno, scartandone un po' più di una ventina,
In Ci allude N. VaccaHuzzo in N. V., Donne ed amori nella vita di Massimo d'Azeglio, in La Lettura, 1924, pp. 417-426, e ne pubblica una in Saggi di letteratura e di storia, Catania, 1924, p. 371.
U) ttUn settore quasi del tutto scoperto è quello della * vie quotidienne '... , E. MORELLI, Introduzione a Bibliografia dell'età del Risorgimento in onore di A. M. Ghi-salberli, Opere Generali, voi. I, Firenze, Olachki, 1971, p. 7.
13) Cfr. a questo proposito quanto dice del Ricci F. Paletta in F. P., Lettere di Massimo a Federico Sclopis, in Atti della Reale Accademia delle Scienze di Torino, voi. LVIII (1922-1923), Torino, Bocca, 1923, p. 426. Sulla natura e la qualità della lingua dell'Azeglio, antepoeta come modello a quella del Giusti dal Ricci e dal Faldella, cfr. M. RICCI, Scritti postumi di Massimo d'Azeglio, Firenze, Barbera, 1871, pp. IX sgg. e G. FALDELLA, op, cit., p. 123.
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