Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO MASSIMO TAPPARELLI D' BIBLIOGRAFIA; AZEGLIO MASSIMO TAP
anno <1982>   pagina <474>
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Libri e periodici
solo per una conferma, ma addirittura per un'integrazione importante (pp. XXXVII-XXXVIII). Alle lettere dalla Sicilia (in larga parte note e pubblicate) fanno riscontro i documenti dell'In tendenza, utili alla miglior conoscenza del Nievo, in quanto solerte amministratore della cosa pubblica, del suo linguaggio burocratico, della mole soffo­cante di un lavoro ingrato sul quale cadevano le insinuazioni dei <c lafariniani . In tal senso è di notevole interesse VAppendice che riunisce le lettere scritte o firmate dal Nievo nella sua qualità di Vice Intendente della spedizione tra il 1860 e il '61 e che provengono quasi tutte dal fondo dell'Archivio militare di Sicilia presso l'Archivio di Stato di Torino; al quale fondo dovrà necessariamente rifarsi lo storico che intenda studiare la spedizione dei Mille, la gestione dell'Intendenza di Sicilia, i rapporti con, il governo piemontese e le varie autorità a livello locale e no.
Lettere e documenti dalla seconda metà del '60 in poi si collocano ormai nell'ul­tima fase della campagna di Garibaldi in Sicilia e nel Napoletano fino allo scioglimento dell'Esercito meridionale; il Nievo, Vice Intendente generale dall'11 settembre 1860, verso la metà del mese successivo venne chiamato a dirigere la Segreteria generale del­l'Intendenza di Napoli; ma non riuscì, come scrìveva alla Bice, a sgusciare sino a Na­poli, dovendo anzi preparare in Palermo ogni cosa per un'armata di 15.000 uomini. Soltanto più tardi vedeva realizzato il suo desiderio di passare a Napoli e tornare in Lombardia; restava intanto nell'isola al fine di rendere i conti dell'animi lustrazione garibaldina in Sicilia, e solo dopo il decreto di scioglimento dell'esercito meridionale, verso la fine di novembre riceveva ce autorizzazione ministeriale a fare la consegna del suo ufficio e a recarsi nel continente; e da Palermo infatti il Nievo ebbe a partire ai primi di dicembre. Della sua permanenza in Lombardia (tra Milano, Como, Bellagio, Fossato) è precisa testimonianza nelle carte Acerbi, in particolare circa la pubblicazione di un articola (pubblicato sulla Perseveranza del gennaio 1861) e la situazione politica post-elettorale in Milano; il Nievo, che rivendica in varie occasioni la paternità del reso­conto da lui dettato e si gloria della relazione finale (ancor da compilare) che deve dimo­strare la scrupolosa onestà dell'amministrazione dell'Intendenza garibaldina, manda per­fino le bozze dell'articolo all'Acerbi e, per non compromettere in alcun modo l'amico e il superiore, pubblica con qualche modifica, e soltanto siglata, la lettera al direttore del giornale. Ma tutto ciò trascende il fatto ce individuale di un carteggio privato e attinge ad un tema di segno storico più complesso, a cui un recensore può far riferimento soltanto, nel lasciare ad altri di trattare più a fondo l'argomento dei rapporti tra opi­nione pubblica, autorità di governo, esercito meridionale, nascita di un nuovo regno.
Una parola ancora vogliamo spendere per questa splendida edizione delle lettere nieviane, della quale sono da lodare la puntuale nota ai testi, le accuratissime integrazioni date dalla Gorra nelle note che si susseguono per centinaia di pagine, la massa di ag­giunte e correzioni di dati e notizie su personaggi maggiori e minori, le tavole, i regesti, gli indici, la bibliografia ecc., ed infine l'acuta introduzione che si propone come vero e proprio saggio sulla figura e l'azione politico-amministrativa del Nievo.
RENATO GIUSTI
Roma tra Ottocento e Novecento. Studi e ricerche (Quaderni dell'Istituto di Scienze Sto­riche dell'Università di Roma, 1); Roma, 1981, in-8, pp. XVI-302. S.p.
Testimonianza concreta dell'attività scientifica dell'Istituto di scienze storiche della Facoltà di Magistero di Roma, il presente volume si propone come 1 quaderno di una serie, e raccoglie un insieme di studi e ricerche secondo una scelta monografica; in base alla premessa del Fonzi che da un lato sottolinea l'esigenza di una ce storia postunitaria delle grandi città italiane, e dall'altro a ragione insiste sul carattere ce particolarissimo e complesso di Roma, si deve salutare con favore un volume ohe intende analizzare alcune delle componenti, la cui conoscenza e utilissima e serve a spiegare la storia della città: a L'esame della Roma postunitaria dev'essere tale da fornire un quadro completo e arti-colato, con il superamento di visioni parziali e riduttive, di arbitrarie generalizzazioni e