Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO MASSIMO TAPPARELLI D' BIBLIOGRAFIA; AZEGLIO MASSIMO TAP
anno <1982>   pagina <475>
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Libri e periodici 475
schematismi fondati su di un eccessivo ideologismo. Deve consistere nello studio di tutta la realta locale, nei suoi diversi aspetti e nelle più minute nervature, vista in rapporto con realtà più vaste, che la comprendono; studio condotto attraverso un'analisi paziente che individui le strutture e i nessi fra i vari livelli dello sviluppo sociale anche utiliz­zando criticamente dati numerici, ma senza prescindere dalla concreta realtà degli uomini, delle persone, che operano in Roma, perché indagini meramente quantitative mai po­tranno cogliere la sostanza delle vicende storiche, neppure delle profonde trasformazioni che si svolgono e manifestano in tempi lunghi (p. XIV). E gli articoli dei vari autori (i cui nomi avremmo visto volentieri nell'indice), prendendo in esame alcuni aspetti della storia di Roma dal 1870 alla prima guerra mondiale, rispondono senz'altro all'esigenza espressa dal Fonzi nell'introduzione, non solo per il ventaglio dei temi affrontati, ma anche per l'angolazione delle ricerche, l'approfondimento critico, la documentazione archi­vistica (o pubblicistica) reperita.
Quando, ad es., M. L. Trebiliani si sofferma sulla Sacra Congregazione del Concilio intorno agli anni '70 non offre soltanto un utile contributo allo studio della Curia romana dell'800, ma individua anche un importante filone di indagini (al di là del carattere canonico-giuridico ) e ricostruire il funzionamento di essa, rispetto al passato, le figure di alcuni ecclesiastici, l'incidenza della perdita del potere temporale sull'anda­mento delle questioni ecclesiastiche ecc. Di particolare interesse sono poi, a nostro avviso, i due saggi intorno al movimento operaio (all'indomani del 1870) e al mondo democratico; il primo dei quali studia la situazione economico-sociale, il costituirsi delle società di M.S., l'associazionismo cattolico e democratico (soprattutto su materiale a stampa delle associazioni operaie), le lotte e gli scioperi, il riflusso e l'egemonia moderata: Dopo un primo periodo di formazione, il ruolo dei lavoratori della città era andato acquistando sempre più peso, per ritrovarsi in un secondo tempo appiattito e privo di tuia identità reale. Non basta a spiegare questo fenomeno il cambiamento della politica governativa dopo il '76 (...). Le ragioni del riflusso moderato vanno quindi spiegate tenendo conto della particolarità di Roma, del suo essere sede del governo, del tipo di sviluppo eco­nomico, della sua composizione sociale (p. 124). Nel secondo articolo si intrecciano due linee di indagine concernenti le elezioni romane in alcuni collegi tra Ottocento e Novecento, la figura del Barzilai e la sua attività nel mondo democratico romano per quasi un cinquantennio, il fenomeno dell'irredentismo, l'atteggiamento dell'estrema e delle associazioni democratiche-repubblicane, il responso elettorale tra il '90 ed il 1900 sulla scorta di dati statistici, attribuzioni di voti, percentuali ecc.; in altro articolo che traccia il profilo politico della Rassegna contemporanea, 1908-1915, sono studiate la politica antigiolittiana della rivista, l'azione del movimento radicale, l'associazione nazio­nalista ecc.. La Rassegna contemporanea, espressione significativa dell'atmosfera politico-culturale antigiolittiana tra il 1908 ed il 1915, interpretò il pensiero di un gruppo di intellettuali, di diversa estrazione politica, ostili ad una vita parlamentare fondata sul compromesso e su alleanze spesso opache ed impregnate di interessi perso­nali (...). L'esperienza della " Rassegna ", come si è potuto constatare non priva di contraddizioni (dovute anche alla eterogeneità politica di alcuni collaboratori, documenta in modo significativo l'inquietudine e l'insoddisfazione vive tra la borghesia colta negli jiHyrmi anni dell'età giolittiana e manifesta la tensione verso una concezione di grandezza nazionale capace di riscattare una condizione politica e civile sentita come chiusa e mediocre (pp. 288-290).
RENATO GIUSTI
JOHN DAVIS, Società e imprenditori nei Regno Borbonico 1815-1860; Bari, Laterza, 1979, in 8*, pp. 323. L. 10.000.
È stato di recente Paolo Macry ad analizzare le strutture di mercato (nel settore cerealicolo) del Regno di Napoli nel '700, a dipanare la fitta rete di interessi di una ristretta oligarchia, che sull'arretratezza di quelle innestava il proprio potere di controllo monopolistico delle scarse risorse della società meridionale, complice la monarchia, in un