Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO MASSIMO TAPPARELLI D' BIBLIOGRAFIA; AZEGLIO MASSIMO TAP
anno <1982>   pagina <479>
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Libri e periodici 479
a persona piacevole oltre ogni dire, liberale e moderata (p. 178). Questo è il mondo, limitato anziché no, in cui per ora si muove il futuro capo della Destra storica, il più preparato dei successori di Cavour, l'uomo che si porrà come obbiettivo prioritario quello del superamento del gap culturale, economico, civile che divide l'Italia dalle grandi nazioni dell'Europa occidentale: a Gran che di nuovo non saprei dirLe sopra Torino , scrive a G. V. Schiapparefli il 28 dicembre 1858, alla fine d'un mese e d'un anno, dunque, che qualche novità l'avevano portata.
Può essere che, prescindendo da quelle alla moglie di cui è certa la definitiva distru­zione, altre lettere di questo periodo siano venute a mancare; e non è da escludere che in seguito se ne possa recuperare qualcuna, dal momento che una delle funzioni di questo tipo di pubblicazioni è appunto quella di portare allo scoperto documenti destinati a restare sepolti per chissà quanto tempo negli archivi pubblici e privati. Ma sembra difficile che un eventuale arricchimento di questa prima parte dell'Epistolario possa darci un Sella diverso da quello che vien fuori dal materiale per ora disponibile, un Sella tutto proteso all'ac­quisizione di un solido patrimonio scientifico nella convinzione che per capire lo spirito del secolo sia indispensabile studiare l'algebra (cosi scrive al fratello Giuseppe Venanzio il 2 dicembre 1845) e che gli stessi studi umanistici debbono fondarsi su una profonda conoscenza dell'Economia politica come unica salvaguardia contro le tentazioni della meta-fisica. Senonché è proprio tenendo presenti questi princìpi e valori, questo sforzo costante di a farsi virtuoso (p. 58) in base al presupposto che migliorarsi è un dovere sociale, questa morale austera che rifugge istintivamente dagli sperperi e disprezza i riconosci­menti venali, ce i cavalierati e simili minchionerie, buone [...] ad accalappiare i gonzi (p. 211) (e gonzo è nella sua considerazione quel Thomas Sterry Hunt, cristallografo statunitense, al quale fa intrawedere il miraggio di una croce dei SS. Maurizio e Laz­zaro, e a beautiful one with green riband che dà diritto di indossare a special uniform, very rich, with epaulettes, and sword , I?' in cambio dell'invio all'Istituto Tecnico di Torino di una collezione di minerali del valore di 4-5.000 franchi), è tenendo presente tutto ciò che possiamo spiegarci come mai Sella ad un certo punto della sua vita vada a dormire professore di chimica e si risvegli uomo politico e, poco dopo, ministro delle Finanze. L'ingresso in Parlamento e i primi incarichi ministeriali gli insegneranno ancora qualcosa, per esempio a non curar le lodi e a disprezzare le critiche (p. 420); nello stesso tempo gli faranno capire che non tutti i colleghi di Governo sono sorretti da una uguale volontà di sacrificio e di olocausto completo (p. 563) della propria persona o sanno come lui trovare nel compimento del proprio dovere la sola soddisfazione che conti. Ma a quell'epoca il suo carattere si sarà già formato, come si sarà formata, nel contatto con gli studii meccanici (p. 490) il cui abbandono non rimpiangerà mai abba­stanza, quella lucida capacità di analizzare le situazioni centrando sempre le questioni positive e sorvolando su altre che gli pare giusto definire teologiche perché vaghe e indeterminate (p. 404).
Quello di Sella è perciò il caso di una personalità già compiuta che ha tutti i re­quisiti per farsi valere anche ponendosi al servizio della comunità mediante la semplice applicazione all'attività pubblica delle poche regole seguite come privato cittadino. Le molte lettere ai colleghi scienziati, che per il loro contenuto strettamente specialistico si poteva pensare di escludere dall'Epistolario, vi sono state a ragione inserite perché, cri* terio di completezza a parte, ci rivelano, con la loro logica concatenazione delle idee e il loro serrato argomentare, di che pasta fosse fatto l'uomo che le scriveva (e ciò sia detto senza nessuna concessione allo psicologismo): così la lunga corrispondenza con il la stessa mentalità sistematica e razionale che abbiamo visto per la prima volta alle prese con rispettivo nelle lettere scritte da Napoli e Palermo a De Sanctis e a Filippo Cordova, vere relazioni in cui la chiarezza dell'esposizione non è che il prodotto d'una analisi, essen­ziale quanto fredda, di tutti i fattori del problema e dove non è difficile scorgere all'opera la stessa mentalità sistematica e razionale che abbiamo visto per la prima volta alle prese con la formule chimiche. In questa concretezza c'è il contributo più importante dato da Sella
p. 194.