Rassegna storica del Risorgimento
HEGEL GEORG WILHELM FRIEDRICH; MOTI DEL 1820-1821
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1983
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II giudizio di Hegel sul 20-21 5
Procedendo per essenze e concetti, dunque, Hegel dà un rilievo filosofico alla storia e getta una potente luce su problemi che il secolo diciannovesimo si sarebbe incaricato di affrontare e risolvere. Se è vero che egli propaganda una concezione politica autoritaria e reazionaria, cara all'Europa della Restaurazione, è anche vero che questa concezione è giustificata da una filosofia della storia che contempla le cose del cielo e della terra, coinvolge etica e politica, Chiesa e Stato in senso ideale . Di questa concezione filosofico-politica bisogna cogliere gli aspetti di verità, che sono nella critica al liberalismo * illuministico ' e ai moti rivoluzionari ad esso collegati, moti che hanno avuto origine settaria e mentalità settaria, e soprattutto sono stati insurrezioni militari tendenti ad instaurare un regime costituzionale senza modificare la sostanza etica dello Stato.
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In apparenza Hegel sbaglia quando afferma che nel '20 è mancata o non è stata neppure tentata una riforma religiosa. Almeno per quel che riguarda la rivoluzione napoletana, noi sappiamo dal Colletta che la Carboneria, nel primo cimento avventurosa , vagheggiava, insieme alla piena libertà, religione sciolta o mutata . In realtà Hegel non ignora che il giacobinismo vecchio e nuovo sia una forma di religione nemica della chiesa cattolica, ma sa anche bene che si tratta di religione escogitata artificialmente, per via di astrazione intellettualistica e moralistica, e non sorgente fervida e spontanea dallo spirito del popolo. H Colletta, che abbiamo citato, riporta le impressioni dei nemici della rivoluzione, e questo basta per capire che a Napoli il mutar di religione è paventato come una nuova ondata di giacobinismo anticattolico e anticlericale. Effettivamente, il moto carbonaro, sebbene non assuma i toni radicali della rivoluzione giacobina del '99, rivela pur sempre, nel rispetto intellettuale e della cultura, la forma mentale di uomini legati al razionalismo settecentesco. H che appare non solo dal racconto del Colletta, ma anche dalla testimonianza di Luigi Blanch, il quale afferma che i costituzionali di Napoli commisero Terrore, tipicamente giacobino, di richiedere al popolo grandi sforzi e sacrifici per ragioni di teologia politica che non appartenevano ai suoi bisogni .8)
Ih base a documenti e a testimonianze del genere, Benedetto Croce ha potuto scrivere che il Carbonarismo aveva bensì procurato di dare uno sfondo religioso alle aspirazioni politiche, ma sostanzialmente non era uscito fuori dalla frigida teologia massonica e dal frigido suo simbolismo, se anche veniva in qualche modo sostituendo alle tendenze umanitarie quelle nazionali, più determinate e concrete.9) Perché sorgesse una vera e calda religiosità, aggiunge il Croce, era necessaria una nuova cultura, un innalzamento del pensiero; e questa nuova cultura è quella idealistica-romantica, che celebra l'Idea o la Ragione, ma non più la Ragione del secolo decimottavo che sopravveniva a interrompere e a raddrizzare il corso della storia, bensì la Ragione immanente e operosa in
7) P. COLLETTA, Storia del Reame di Napoli, Firenze, Sansoni, 1962, p. 690. Prima
ed. 1834.
*> L. BLANCH, Scritti storici, a cura di B. CROCE, Bari, Laterza, 1945, voi. II,
p. 235 sgg.
9 B. CUOCE, Storia del Regno di Napoli, Bari, Laterza, 1966, p. 220.