Rassegna storica del Risorgimento

AQUILA (L') STORIA 1869; RIVERA GIUSEPPE; ROMA STORIA 1869
anno <1983>   pagina <14>
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Raffaele Colapietra
Augusto Pasqualucci nato a Posta distretto di Cittaducale nel 1846 da Fe­derico ivi regio giudice di circondario, seguì in sua fanciullezza il padre a Sessa ed a Lanciano.
Destituito questi dall'impiego nel 1860 tornò in Aquila e studiò al Semi­nario, e particolarmente. Ficcatosi in capo di andare a Roma a laurearsi in utro* que jure non volea darsi carico dell'impotenza del padre, per ristrettezza di finanze. Ad ogni modo ottenne l'intento. Un imprudente atto commesso in una carnevalesca riunione lo rese al pubblico men ben veduto di quel che lo era. H dispiacere di sì trista figura fé risolvere il padre definitivamente ad allonta­narlo da Aquila ed accontentarlo con rinviarlo a Roma. Così partì, a mezzo corso scolastico, ai principi di marzo 1869. Il sig. A.L. che lo protegea, profit­tando della sua dimora a Roma, volle far fare ancora ad esso la figura, e lo mise al numero de* precedenti.
Stabilito in tal modo il personale, non pensavasi che all'attuazione, quando si ebbe da Roma una disposizione che uno chiedeasi a rappresentare la pro­vincia, come lo sarebbe stato per le altre del Regno. Or siccome ne eran pronti più, si pensò d'inviarne uno a nome della provincia e gli altri come particolare deputazione della città.
A me fu messo a scelta di rappresentar la provincia o presiedere la deputa­zione della città. Io elessi il primo, ed è perciò che al secondo vi fu messo Cappelli. Si concertò che ciascuno di noi due dovesse fare un indirizzo allusivo al proprio ufficio, ove non si volesse far compilare da persona di maggior cenno. Per rispetto a chi mi proponea all'uopo, consentii a cedere e farlo formare a lui. Se non che poco piacendomi talune espressioni, lo modificai nel seguente modo, del che ebbi piena approvazione del sig. L. Eccolo:
A S.R.M. Il Re del Regno delle due Sicilie. Sire, il fausto avvenimento della nascita di S.A.R. il duca di Calabria ha colmato di gioia e speranza i cuori de' fedelissimi sudditi del 2 Abruzzo Ulteriore. Maria Cristina la Beata non potea non esser esaurita dall'Eterno. Ella ha pregato e Le è stato concesso un nipote. Benedetto dal Cielo crescerà dunque il Real Infante erede della virtù de* suoi maggiori, per la gloria e gioia degli augusti genitori e per la felicità del nostro Regno. Sire! Le pene del decenne servaggio sono state addolcite dal­l'annunzio del Real nascimento. È questo un preludio di nuova felicità per l'Augusta Casa, di pace e prosperità nel nostro Paese.
Sì come il nato da Elisabetta fu il precursore della Redenzione così il Figliolo di Maria Sofia lo sarà della liberazione del nostro Regno: e come dopo tale avvenimento recuperò Zaccaria la perduta parola, così riacquisterà V.M. la voce del comando. Iddio ci die tristi giorni, ma par che ora placato voglia consolarci, incominciando dalla concessione della prole. Si affretti l'ora del desiato riscatto, onde i sudditi ormai affranti sorgan robusti a respirar nuove aure di vita, alla fragranza de' gigli d'oro, rinvigoriti dal novello rampollo. Son questi, o Sire, i voti e gli auguri che i sudditi abruzzesi umiliano a' piedi della M.V. e della Reale Consorte, quale espressione sincera delle loro felicita­zioni e dell'inalterabile attaccamento. Abruzzo Ulteriore 2, dicembre 1869 .
Questo era pel nascimento del Principe. Ma se la fortuna avesse voluto far
ormai stabilitosi definitivamente a Roma come avvocato, va ricordato un opuscolo edito nel 1879 dalla Tipografia Milanese in senso latamente coneiliatorista eoi titolo II matri­monio secondo il diritto ed il progetto di legge discusso in Parlamento, evidentemente quello divorzista del guardasigilli Tommaso Villa*