Rassegna storica del Risorgimento
AQUILA (L') STORIA 1869; RIVERA GIUSEPPE; ROMA STORIA 1869
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1983
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Raffaele Colapietra
il piacere di riammirarla al di dentro. Quindi prendo la direzione verso la via del Corso.
Accostatasi la sera e trovandomi in una ora libera, non molto lontano dal Barone A.C., pensai di tentar di nnovo una visita. Ma il sole non era ancora stilla fine del tramonto, per cui egli non avea fatto ritorno alla sua abitazione. Era ormai tempo di prender qualche ristoro e perciò, rientrato al Corso, mi dirigo alla trattoria del Caffè Nuovo al largo S. Lorenzo in Lucina.I3)
Dopo la passeggiata di sera, nella quale ebbi occasione di rivedere conoscenti e paesani, mi diressi al caffè rimpetto al Teatro Valle, ove la sera innanzi avea dato appuntamento a Pasqualucci. Dopo essermi qui trattenuto in ciarle sino a notte avanzata, men tornai a casa.
H mattino seguente, giorno 14 dicembre, vado alle 9 a. m. al Barone A.C. ma nemmen lo trovo, è ancor tardi! mi risolvo d'andarci il dimane appena il di sarà spuntato.
Alle 3 y2 p.m. mi trovo col P. Giuseppe Gualtieri per appuntamento datogli il giorno precedente.14) Con esso vado al cavalier Aliprandi15) nel suo ufficio per parlargli di un mio affare, e quindi, accompagnato il detto padre al suo convento de' Minori Conventuali SS. 12 Apostoli, vado a passeggio pel Corso.
La sera al caffè, sull'angolo di piazza Colonna rimpetto al Palazzo Chigi, veggo Cappelli e Pasqualucci. Parliamo dell'affare da concertarsi, il Cappelli mi dice d'aver già veduto Di Pascale, d'avergli fatto sentire il mio indirizzo, e d'averne riscossa approvazione. Mi dice di più sembrargli più conveniente egli andar per parte della provincia ed io della città perchè egli non nativo propriamente di Aquila, e perchè questa sarebbe meglio rappresentata da un appartenente ad una delle più antiche e cospicue famiglie (per riportar le sue espressioni) di essa. Io sorrisi fra me a tal parlare e ben compresi che, se da qualche lato fosse parata giusta la sua idea, non potere tanta carità di patria andar disgiunta da qualche imbroglio! Come infatti ne seguì.
Risolvemmo quindi di andare a de Pascale ed uscimmo dal caffè. Era questi in abitazione a via S. Nicolò da Tolentino n. (manca). Perciò, prendendo da Fontana di Trevi su per l'Angelo Custode e piazza Barberini, giungemmo al suo indirizzo. Ma egli non era in casa, pensammo far visita a Monsignor Luigi Filippi nostro vescovo 16> che albergava al convento di S. Bernardo presso piazza
H) II Caffè Nuovo, a palazzo Buspoli in via del Corso, 148 era il più importante locale pubblico dell'Ottocento romano.
"ì II conventuale aquilano Giuseppe Maria Gualtieri nacque nel 1792 e morì nel 1880. Trascorse la vita nel convento romano dei SS. Apostoli fino all'indomani di Porta Pia allorché si ritirò nel palazzo aquilano già degli Alfieri Ossorio di proprietà della sua famiglia nella piazza di S. Giusta. Fu definitore generale dei Conventuali e consultore della congregazione dei Riti.
Più propriamente è Ilario Alibrandi (1823-1894), romano, all'epoca professore di pandette ed avvocato nelle cause di beatificazione e canonizzazione, tra i maggiori romanisti italiani dell'Ottocento. Non è facile congetturare lo scopo della visita.
") Non è davvero il caso di tornare sul presule che sarebbe stato, nel gennaio 1876, il primo arcivescovo dell'Aquila, dopo i molti studi che gli sono stati di recente opportunamente e doverosamente dedicati. Ci limitiamo a ricordare che egli, nato ad A vigliano nel gennaio 1810 e francescano riformato, con la responsabilità di un governo provinciale protrattosi dall'ottobre 1844 al giugno 18S1 con riflessi importanti sulla Basilicata pre e post Quarantotto, resse la cattedra aquilana dal febbraio 1853 alla morte, avvenuta nel gennaio 1881. Egli aveva lasciato Aquila dopo l'emanazione, il 15 novembre 1869, di un manifesto per l'apertura del Concilio, al quale avrebbe preso parte autorevolmente fino almeno al maggio 1870.