Rassegna storica del Risorgimento

AQUILA (L') STORIA 1869; RIVERA GIUSEPPE; ROMA STORIA 1869
anno <1983>   pagina <26>
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Raffaele Colapietra
in casa ci disponiamo alla peregrinazione. H Persichetti trasporta in vettura il bagaglio ed io resto in casa a conteggiarne la pigione, poscia passo alla nuova abitazione. L'ora è già tarda. Di qui esco col Persichetti ma il tempo pioviggi­noso fin dal giorno non ci permette girare e ci fermiamo perciò al caffè Teatro Valle. Qui vengono Cappelli, Pasqualuccì ed altri conoscenti, ed a caso si legge sull'Osservatore Romano il parto avvenuto il mattino della Regina di Napoli e la nascita d'una Principessa.26) Mi sovvengo dover telegrafare ad Aquila questo avvenimento per incarico ricevuto dal Barone A.C. ma non essendoci ben chia­ramente concertati quanto alla espressione da scriversi, me ne astengo: penso correre a lui al momento, ma a che prò se è un'ora dopo l'Ave Maria e la casa da lui abitata essendo convento di regolari è già chiusa e non apresi ad alcuno? Mi trattengo quindi altro poco al caffè con gli amici, co' quali vado poi a casa de' fratelli Mancini ove si pensa passar la serata con qualche giuochetto ma, non essendo tutti di concerto, si scioglie la compagnia ed io con Persichetti mi ritiro. Usciamo poscia di bel nuovo ma il cattivo tempo ci vieta accorrere a qualche chiesa ove più solennemente si celebra la funzione nella notte del S. Natale. Quindi, dopo aver girato inutilmente qualche poco sotto la pioggia, ci riportiamo in casa.
Il dì seguente, dopo essere stato inutilmente al Barone A.C., vado alle 9 a. m. col Persichetti a S. Pietro alla funzione del Natale mattino. Qui Persi­chetti fa a caso la conoscenza di un sacerdote venuto a Roma in qualità di teologo con l'Arcivescovo di Conza nell'occasione del Concilio,27 con questi incomincia i suoi discorsi ed è curioso, alla brama che Persichetti mostra di assistere a nuove sacre cerimonie, veder rispondere il prete, quasi per gioco, ora Vedrete tutto ed ora Vi siete perduto il meglio sicché io, chiamato in disparte il Persichetti, lo avviso non si facesse così corbellare dall'acquistato amico. Ma egli tien fermo non esser quello segno di burla, e torna a sentirlo. Fra le cose che il sacerdote racconta è la visita che dice aver fatta col suo Arci­vescovo al Cardinal Bonaparte.M) Questo si mostrava tutto soddisfatto della protezione data al Papa da suo cugino l'imperator de' Francesi, senza della quale, aggiungeva chi sa in quale angustie verserebbe ora il Pontefice. Dicea ancora come dal Principe imperiale ereditario la Chiesa potea ripromettersi gran prò, perchè certo avrebbe restituito al di Lei capo le Provincie rapitegli, avendo il fanciullo una estrema bontà di cuore, a pruova di che il prelato rac­contava il seguente fatto.
Fattosi un giorno il Principe avanti al padre gli chiese in dono quattromila franchi. Il genitore nel prestarglieli volle sapere che uso ne volesse fare. Il fan-ciulio rispose: Voglio darli alla mia buona (chiamando così la nutrice) poi­ché, se ella mi ha alimentato nella infanzia, qual meraviglia che le presenti, or che son cresciuto, un segno della mia gratitudine? Il padre commosso da
26) Cristina di Borbone, nata nelle prime ore della vigilia di Natale del 1869, sarebbe morta la sera del 28 marzo 1870, aggravando profondamente tonto la situazione politica generale quanto quella familiare dei genitori nella prospettiva della restaurazione borbonica.
27> Arcivescovo di Conza dal 1850 al 1878 fu monsignor Gregorio De Luca, di sen­timenti politici temperatamente filoborboniei, coinvolto nell'aprile 1861 in un delicato episodio di manutengolismo con Carmine Crocco.
29 il cardinal Luciano (1828-1895) nipote omonimo del famoso fratello di Napo­leone, e quindi nipote e non cugino del regnante imperatore dei Francesi.
29) È naturalmente l'infelice Eugenio Napoleone cantato dal Carducci, nato nel marzo 1856 e morto in combattimento nel Sud Africa nel giugno 1879.