Rassegna storica del Risorgimento

AQUILA (L') STORIA 1869; RIVERA GIUSEPPE; ROMA STORIA 1869
anno <1983>   pagina <27>
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G. Rivera e i borbonici aquilani 27
tali accenti baciò commosso quasi fino alle lagrime il sagace figlinolo. Con questi ed altri discorsi venne il termine della funzione sicché, licenziatici dal sacer­dote, montammo in vettura e tornammo a casa dove facemmo il dejuné verso le due p. m.
Vado il giorno con Persichetti a De Pascale per domandare s'avvi novità, stante la nascita della Principessa. Egli dice la cerimonia battesimale compiersi dopo le feste natalizie per essere il Sacro Collegio impedito in queste, dovendo assistere alle Cappelle Pontificie.
Di tutto si sarebbe preso concerto innanzi.
Usciti da De Pascale mi separo da Persichetti e vado al Barone A.C. ma non lo trovo. Ci torno la sera verso le 5 p. m. e lo incontro mentre rientra in casa. Mi dice di esser mancato d'appuntamento il giorno precedente a causa del parto della Regina. Mi chiarisce l'espressione da trasmettere ad Aquila per tele­grafo, cioè Sono stato malato ma ora ecc. , ciò perchè era nascimento d'una femina, mentre se fosse stato maschio sarebbe dovuto scrivere Sono stato ma­lato ma ora (jnanca) . Così s'era messo di concerto con l'avv. A.L. di Aquila. Questi avrebbe voluto che il telegramma fosse stato a lui diretto per corrispon­denza segreta da Napoli. Ma il Barone A.C., prevedendo in tal modo qualche inconveniente, fu d'avviso fosse da me partito con quelle non sospette espres­sioni e diretto a mio fratello. Questi avrebbe pensato a divulgarlo ad Aquila, passandone parola all'aw. A.L.
Corro subito all'ufficio telegrafico a Montecitorio e, dopo aver tutto adem­piuto, incontro alla porta il Persichetti. Con lui entro a S. Luigi de Francesi, e nel riuscire ci scontriamo col canonico Marinangeli e col sacerdote D. Gio­vanni Di Giovanni30* venuto il dì precedente a Roma. Dopo aver associato il Marinangeli al convento de' SS. XII Apostoli andiamo a pranzo. In fine di tavola ci favoriscono diversi amici col Cappelli che c'invita a passar la serata in casa sua. Accettiamo di buon grado l'invito e, dopo aver loro offerto un bicchier di marsala, moviamo per casa Cappelli, ove ci tratteniamo sino alle 11 P- m- ora in cui ci rendiamo alla nostra abitazione.
H dì 26 dicembre vado con Persichetti a S. Pietro alle 9 a. m. circa. Dopo Breve tempo vado a Monsignor Rossi per l'appuntamento preso nel dì 24. Qui trovo il Barone A.C. e dopo aver concertato il da farsi mi ritiro in casa. Esco con Persichetti, sentiamo messa a S. Luigi de' Francesi. Rientrati in casa tro­viamo una scritta lasciata da De Pascale così concepita Mercoledì mattina alle 11 Yz a. m., in casa mia . Si fa il dejeuné ed alle 2 p. m. circa si esce. Passando per piazza Barberini salgo alla Signora Luisa Frediani abitante a via Avignonesi per consegnarle una lettera del Cavalier Eduardo Persichetti. Vado poscia alla passeggiata al Pincio ed alle 5 l/z a pranzo. Dopo un piccolo tratteni­mento a caffè Valle, vado alle 7 con Persichetti, Pasqualucci ed altri al Teatro Argentina. In questo giorno si riaprono a Roma i pubblici spettacoli chiusi per l'avvento di Gesù Bambino. Presto ne profittai e vidi aperto a compagnia in prosa quel teatro in cui altra volta avea assistito a musicale rappresentazione. Alle 12 di notte ci riportiamo a casa.
Il giorno 27 lo passo con Persichetti nella visita di vari monumenti di arte. Si esce alle 9 circa e si va, sebhen con tempo poco sicuro, a S. Maria Maggiore ove si ascolta messa. Si è alla 1 p. m. circa a S. Giovanni in Laterano, poscia
* Del Di Giovanni si occupa frequentemente M. MOBBLLI, La Chiesa Aquilana dal 1860 al 1892, Aquila, 1981, in particolare alle pagine 217-219 per il suo importante intervento del 1888 sulla Palestra Alernina intorno alla questione sociale.