Rassegna storica del Risorgimento
AQUILA (L') STORIA 1869; RIVERA GIUSEPPE; ROMA STORIA 1869
anno
<
1983
>
pagina
<
38
>
38
Raffaele Colapietra
Dopo breve camino torniamo e, accompagnato il Vescovo in casa, andiamo a pranzo. Alle 8 fo ritorno in casa.
Così termina un altro giorno dopo di che pare non v'abbia cosa al riguardo della cennata missione. Non mi trattengo a Roma che altri tre dì, spesi quasi tutti alla preparazione della partenza. Prendo congedo dal Barone A.C. che mi dà alcuni componimenti poetici composti in occasione dello sposalizio della sorella e del fratello del Re,52) da De Pascale e dagli altri signori co' quali era stato in relazione durante la mia dimora. Al Marchese Antonini,53* cui per mancanza di tempo non mi è dato far visita, fo far le mie parti da Persichetti.
Si fìssa la partenza pel 9 gennaio e Persichetti ed io, entrambi diretti per Napoli, ci disponiamo a lasciar l'eterna città.
La mattina del dì detto 9 gennaio usciamo di casa alle 7 e, dopo aver ascoltata messa a S. Silvestro, prepariamo il bagaglio e ci avviamo verso la stazione. Di qui muove il convoglio alle 9,50, siamo alle 11 a Ceprano ove fo un legiero dejeuné ed alle 7 di sera a Napoli ove alle 8 prendo albergo.
La mia dimora in questa città è di quasi due mesi ne' quali ho occasione ancora di visitare i contorni di essa. Veggo Capua, Caserta, S. Maria, Sorrento, Castellammare ecc. Ma la più gradita di queste gite fu quella di Pozzuoli fatta a dì 2 febbraio, appunto perchè a somiglianza di tappa militare. In detto giorno, col medesimo compagno di viaggio, Persichetti, alle 9 a.m. salgo sul Vomero donde discendo alla opposta parte e sono alle 12 a S. Vitale ed alle 2 p.ra. a Pozzuoli. In due ore veggo quanto presenta di rimarchevole questa cittadella, cioè la solfatara, il tempio di Giove Serapide, il duomo ecc. ed alle 4 riprendo la via per Napoli ove sono alle 6 1/4. In queste nove ore circa di continuo giro non prendo il menomo riposo meno una fermata di pochi istanti a prendere in piedi una bibita ad un caffè di Pozzuoli.
A* 2 marzo alle 10 p.m. parto da Napoli e giungo a Foggia due ore circa prima giorno. In un trattenimento in questa città di cinque ore vi fo una girata ma sia perchè era a prima mattina sia per altro non mi fé buona impressione. Indi muovo per Foggia e giungo a Pescara la sera verso le 5. Con una pessima messaggiera riparto al momento da Pescara, mi fermo poche ore a Popoli e il mattino seguente (4 marzo) arrivo sul far del giorno ad Aquila.
Capo 5 - Conclusione
La deputazione della Provincia di Aquila fu assai gradita dal Re il quale pensò ad essa dimostrare la sovrana munificenza. Si è già detto come avea eeternato esser l'unica deputazione seria quella di Aquila. (Tornò ciò ad onore déll'aw. L. promotore principale dell'invio di essa). Oltre a questo aveva dato disposizione perchè fosse conferita ai membri di essa deputazione la decorazione del Real Ordine di Franceso 1. H de Pascale ne avea fatto cenno, prima chiese i nostri nomi, dicendo volerli sapere il Re, poscia ne venne manifestando
52) Si tratta rispettivamente di Maria Pio delle Grazie, che il 5 aprile 1869 aveva sposato Roberto, duca di Parma, officiando personalmente Pio IX, e di Alfonso conte di Caserta, che l'anno precedente aveva sposato la cugina Maria Antonietta.
59 È Serafino figlio di Emidio, il celebre diplomatico aquilano (1787-1862) ohe dall'ottobre 1849 al novembre 1856 aveva tetto con tanto prestigio l'ambasciata napoletana a Parigi.