Rassegna storica del Risorgimento

MAZZINI GIUSEPPE; STORIOGRAFIA INDIA
anno <1983>   pagina <40>
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STUDI MAZZINIANI IN INDIA A PROPOSITO DI UN RECENTE VOLUME
Il saggio di Gita Srivastava (Mazzini and his impact on the indian national movement, Allahabad, Cliugh Pubi., 1982, pp. XX-312, con prefazione di O. P. Bhatnagar) si situa felicemente in due direzioni attuali: il crescente interesse indiano per l'Italia e la sua cultura, testimoniato dal progressivo numero di iscritti ai corsi di lingua dell'Istituto di cultura italiano a New Delhi, e la nuova attenzione da parte di studiosi europei, soprattutto italiani, alla diffusione delle tematiche mazziniane e del modello risorgimentale nel contesto asiatico, di cui un importante momento di verifica è stato il convegno internazionale organiz­zato nello scorso novembre dall'Università di Pavia, su Garibaldi, Mazzini ed il Risorgimento italiano nel risveglio dell'Asia e dell'Africa.
Il libro della studiosa indiana è idealmente diviso in due parti: la prima, costituita da sei capitoli, è una biografia politica di Giuseppe Mazzini; la seconda, in tutto cinque capitoli, tratta l'influenza variamente esercitata dalla figura e dal pensiero di Mazzini sulla fase costitutiva e sullo sviluppo del nazionalismo in­diano.
Per quanto riguarda la prima parte, va lodato innanzitutto l'impianto della documentazione: la Srivastava è la prima studiosa indiana del Risorgimento, che attinge direttamente a fonti italiane, principalmente agli Scritti editi e ine* diti di Mazzini, ai documenti dell'Archivio universitario di Genova, nonché ad una serie di studi e contributi in lingua italiana. Si avverte, comunque, l'in­flusso di autori anglo-sassoni, da Bolton King a G. O. Griffith, Stringfellow Barr, Hales, Holt ecc. Viene sottolineato fortemente il ruolo di Mazzini nella inter­nazionalizzazione della questione italiana, e certamente uno dei capitoli più pregevoli è il terzo, dove vengono illustrate le iniziative mazziniane tra gli anni 1837-1848 dell'esilio londinese, ma risulta, in generale, carente il confronto tra le posizioni di Mazzini e le altre correnti del Risorgimento. Nel cap. IV, Mazzini e i moderati, viene presentata una rassegna dei principali autori libe­rali-moderati e delle loro opere, ma il contrasto tra Mazzini ed essi viene ridotto alla semplice incompatibilità tra le idee repubblicane e la soluzione papale o sabauda; il confronto è privato del suo spessore culturale e non sorprende, quindi, la semi-totale assenza di riferimento al contradittorio tra federativismo e unitarismo. È assente anche la trattazione dei rapporti tra Mazzini e i demo­cratici: la supremazia di Mazzini sul movimento democratico risorgimentale è data per acontata e da essa, si direbbe, procede una uniformità di vedute, inter­rotta solo da episodi marginali di tradimento, o di ripensamento.
Tale carenza corrisponde allo sforzo dell'autrice ad essere il più esauriente possibile sulle vicende biografiche di Mazzini, mantenute come filo conduttore dello svolgimento dei fatti italiani. L'eccessiva rifinitura nella descrizione della vita pubblica e privata di Mazzini, sommata alla particolareggiata esposizione dei suoi programmi, conduce l'autrice a sottovalutare l'entità dei conflitti solle­vati dalla linea mazziniana nel complesso dei fatti risorgimentali. I giudizi di Mazzini sulla situazione italiana sembrano pesare molto sull'analisi di Sriva-