Rassegna storica del Risorgimento
MAZZINI GIUSEPPE; STORIOGRAFIA INDIA
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1983
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Studi mazziniani in India
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trollo e di un freno all'iniziativa delle scuole private e interferivano pericolosamente nel principale sbocco lavorativo dei giovani diplomati in Bengala e altrove.
Quanto influì la conoscenza della figura e del pensiero di Mazzini sul passaggio dal cliché liberale all'estremismo semi-illegale o dichiaratamente rivoluzionario? Se ci si riferisce alla formazione politica di singoli dirigenti nazionalisti, si può rispondere che essa ebbe un peso considerevole; ma, in generale, l'interpretazione rivoluzionaria di Mazzini in India trovò alimento nelle nuove condizioni, le seguì più che precederle. Perciò è discutibile quello che Srivastava afferma a p. 222, dove scrive:
Il malcontento generato dalle condizioni interne fu senza dubbio importante nel mutare l'orientamento dei nuovi nazionalisti. Ma un fattore ancora più grande fu la nuova interpretazione che essi introdussero negli scritti di pensatori e attivisti politici occidentali, come Mazzini, MU1, Spencer, Robert Payne, Brighi, Garibaldi ecc. L'amore per la Nazione in sé, insegnato da Mazzini, conquistò i nuovi nazionalisti.
Le pagine, in cui vengono illustrati gli scritti e le attività dei nazionalisti indiani variamente influenzati dalle idee mazziniane, sono fitte di documentazione. Tra le cose inedite: le lettere all'autrice di J. B. Kripalani, presidente del partito del Congresso nel difficile biennio 1946-47, riguardanti il peso avuto dal pensiero di Mazzini sulla sua formazione politica giovanile e su quella della sua generazione, e la traduzione della poesia in lingua tamil II giuramento di Mazzini del poeta Bharati.
C'è una certa sproporzione tra lo spazio dedicato a Surendra Nath Bane-rjea e Bipin diandra Pai e quello accordato a Lajpat Rai e Aurobindo Ghose, i due nazionalisti hindu che sottolinearono in Mazzini il teorico del primato della religione sulla politica. Srivastava non segnala opere di Aurobindo, quali The ideal of karma-yogin (Calcutta, 1907) e Conversations of the dead (Pondi-cherry, 1951, originariamente scritto nel 1909), dove il filosofo bengalese espone le riflessioni più interessanti su Mazzini. Aurobindo assimila l'idea della causa nazionale alle forme dell'elevazione spirituale secondo le categorie del Karma-Yoga: il moderno karma yogi agisce disinteressatamente per il bene della nazione fino al supremo sacrificio di sé; l'amore per la patria, insegnato da Mazzini all'Occidente, in India avrebbe dovuto immergersi nelle fonti della sua tradizione spirituale e identificarsi con il senso religioso espresso dal Bhagavad-gita, di cui anche Tilak in quegli annui aveva elaborato una lettura in chiave nazionalistica.
Le brevi cose scritte su Lola Lajpat Rai sono di estremo interesse. Srivastava mette in relazione la scrittura della biografia di Mazzini con la polemica che Lajpat Rai sostenne con i dirigenti del Congresso (pp. 225-226). Lajpat Rai pubblicò a Labore nel 1897 le biografie in lingua urdù di Mazzini, Garibaldi e Shivaji (Condottiero mahrata del sec. XVII, eroe-simbolo dei nazionalisti soprattutto in India occidentale) rivolgendosi alla gioventù studentesca, nella quale intendeva infondere sentimenti di riscatto nazionale. I tre testi, concepiti in un progetto unico e redatti in uno dei momenti più tesi nei rapporti tra Rai e la leadership del Congresso, furono effettivamente un veicolo di accusa contro i moderati, sia attraverso riferimenti espliciti, che attraverso il tono di confronto tra l'opportunismo dei molti (e di opportunismo Lajpat Rai accusava i congressisti) e lo spirito di sacrificio dei pochi, tema ricorrente nell'introduzione alla vita di Mazzini.