Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO DEL RISORGIMENTO DI TRENTO
anno
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1983
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pagina
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47
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
IL MUSEO DEL RISORGIMENTO DI TRENTO
Fondato nel dopoguerra '15-'18 nell'entusiasmo di quanti con l'animo e con 1 azione avevano condiviso il moto risorgimentale e collaborato alla redenzione nazionale del Trentino e alla sua annessione all'Italia, da una modesta raccolta di oggetti cari alla memoria e al cuore di quelle generazioni divenne un complesso documentativo della storia trentina dal prerisorgimento alla fine della prima guerra mondiale.
Anima promotrice e instancabile direttrice ne fu per lunghi decenni Bice Rizzi, una giovane che allora aveva sentito pronunciare la sua condanna a morte dall'Austria, tramutata poi in dieci anni di carcere duro. L'amministrazione cittadina, in consonanza con lo spirito dei tempi, affiancò l'iniziativa sul piano morale e finanziario assumendosi precise responsabilità per la vita e la gestione del Museo. II vecchio Statuto del 1923 modificato ora nel 1982, ma fortunatamente non in modo tale da compromettere i fini istituzionali originari vide e sancì la creazione di una Società del Museo a partecipazione privata (i singoli soci personali) e pubblica (il Comune di Trento). La Direzione è composta pariteticamente di 4 membri eletti dai soci e di 4 designati dal Consiglio Comunale; Presidente per statuto è lo stesso Sindaco di Trento; raccolte di oggetti, cimeli, biblioteca, emeroteca e archivi sono di proprietà del Comune; la gestione scientifica e finanziaria è riservata alla Direzione ohe si avvale delle quote sociali, di contributi ordinari e straordinari del Comune di Trento e di altri contributi di Enti pubblici, territoriali e non, e di privati.
Nei limiti delle proprie disponibilità finanziarie il Comune di Trento ha fatto e fa il proprio dovere morale e culturale; ed ora come vedremo ad esso si è affiancata valendosi di proprie leggi la Provincia Autonoma di Trento. Questa singolare natura mista, privata e pubblica, della istituzione ha dato sinora buona prova, tant'è che seppur con disponibilità di bilancio contenute il Museo ha potuto anche assumere carattere e funzioni di centro studi di storia del Risorgimento trentino; ha dato vita ad una collana di monografie giunta al 22.mo volume alcuni dei quali di prima importanza (e basti pensare all'opera in 3 voli, di AUGUSTO SANDONÀ BulVlrredentismo nelle lotte politiche e nelle contése diplomatiche italo-austriache); pubblica un Bollettino che è in realtà una piccola rivista, giunto ora alla sua XXXII annata, fondato e diretto prima da Bice Rizzi e ora dall'attuale direttore del Museo, il prof. Sergio Benvenuti; ha incrementato le sue raccolte ostensive e di conservazione, la biblioteca e gli archivi-Credi amo che quella singolare formula istituzionale di natura pubblica e privata con cui il Museo è nato sia idonea a saldare anche in futuro interesse e amore privato e pubblico per la storia risorgimentale trentina, sino a che si terrà fermo il principio che un centro di documentazione e di studi storici va posto al riparo da assalti pscudoscientifici di mode correnti che non di rado sotto la speciosità di nuove interpretazioni storiografiche mostrano la coda del rifiuto e della contestazione del Risorgimento in sé, e rivelano interessi diversi da quello della libera ma severa e responsabile ricerca.