Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO DEL RISORGIMENTO DI TRENTO
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1983
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48
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48
Umberto Corsini
Le generazioni passate, da quelle che erano giovani agli inìzi del secolo fino ad oggi, hanno fatto molto per il Museo trentino del Risorgimento. La sua biblioteca specialistica conta ora circa 11.000 libri e opuscoli. L'Archivio raccoglie, essendosi arricchito via via nel tempo, fondi non di scarsa importanza e basterà citarne alcuni per rendersene conto: Lega Nazionale e la Dante Alighieri; Legione Trentina; Perseguitati politici; Cìrcolo Trentino di Milano; Irredentismo; Trentini in Russia 1914-1920; Trentini a Fiume; fondo Giovanni Pedrotti; fondo Vittore Ricci; fondo partito liberale trentino; periodo napoleonico; ecc.
Nel 1945, essendo Sindaco di Trento Gigino Battisti figlio del Martire, il Museo del Risorgimento si ampliò ad essere Museo del Risorgimento e della Lotta per la libertà e tale è anche oggi, con i conseguenti problemi di un equilibrato bilanciamento di interessi e attenzioni nella raccolta di documentazioni e negli stadi che se mantenuti sul solo piano scientifico non possono non tener conto della ampiezza dei due periodi, quello del Risorgimento che va dalla seconda metà del secolo XVIII alla fine della prima guerra mondiale un secolo e mezzo e l'altro periodo che occupa un quarto di secolo.
E vero che ogni generazione tende a privilegiare la propria problematica politica specie se in essa ha pagato di persona con sacrifici e sofferenze. Ciò è avvenuto anche alle generazioni dell'irredentismo e della prima guerra mondiale. Ma se ciò è comprensibile e accettabile sul piano psicologico e politico, lo è meno su quello storiografico ove il principio irrinunciabile è quello della continuità e dello sviluppo, non quello delle cesure e dell'isolamento.
Gli uomini che hanno voluto il Museo trentino del Risorgimento erano stati tutti compartecipi della passione nazionale e dell'irredentismo avendo anch'essi pagato di persona nell'esilio, nelle carceri, nelle trincee un duro prezzo per i loro ideali. Ma con senso storico non isolarono il loro momento eroico e vollero legarlo invece alla continuità di un processo di cui si riconoscevano eredi e portatori, più felici perché ne avevano potuto vedere il compimento.
L'Archivio del Museo del Risorgimento e della lotta per la libertà, dal 1946 si arricchì di ulteriori fondi riguardanti la Resistenza (nel 1978 fu pubblicata di essi anche una piccola Guida) ed anche la Biblioteca fu incrementata di pubblicazioni in materia, alcune decine delle quali donate a spese della Provincia Autonoma di Trento.
Ma l'incremento più rilevante, anche per il suo alto significato spirituale, concernente il periodo finale del Risorgimento trentino venne dalla famiglia Battisti. Già la vedova del Martire, Ernesta Bittante, nel 1946 aveva preannunciata la donazione al Museo dell'Archivio e della Biblioteca di Cesare Battisti. Scomparso tragicamente il figlio Gigino, deputato alla Costituente, uscita di vita Ernesta Bittante e poi la figlia Livia, l'ultimo figlio Camillo prima di morire perfezionò la donazione al Comune di Trento, nel 1981, che la accettò con l'impegno di collocare tutto l'importante materiale nel Museo del Risorgimento.
Trattasi di circa 3500 libri e opuscoli di Cesare Battisti e di altri circa 370 raccolti successivamente dalla famiglia, nonché dell'archivio domestico del Martire, della vedova e dei figli che, nella sua ultima parte, si estende sin quasi ai giorni nostri. Della Biblioteca e dell'Archivio Battisti uscirà tra poco, nelle pubblicazioni del Museo, una Guida alla conoscenza e alla consultazione.
Resta da dire, infine, della nuova collocazione del Museo collezioni osten-sive, biblioteche ed archivio entro le mura del Castello del Buonconsiglio. L'edificio storico con tatto il terreno compreso nella cinta muraria è passato ai sensi di norme di attuazione dello Statuto d'autonomia per la Regione Trentino-Alto Adige dalla proprietà dello Stato alla proprietà della Provincia Autonoma