Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO DEL RISORGIMENTO DI TRENTO
anno
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1983
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pagina
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49
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Il Museo del Risorgimento di Trento 49
di Trento che vi esercita, sempre a norma di legge, competenze e funzioni di conservazione e tutela.
Precedentemente il Museo utilizzava alcune 6ale per le raccolte ostensive, collocate su piani diversi dell'edificio e dislocate parte nella Giunta Albertiana, parte nel Castelvecchio, a titolo di affittanza simbolicamente onerosa dalla Sovrintendenza ai monumenti e alle belle arti di Trento.
La convivenza, si sa, non è mai felice essendo stata per di più aggravata nella fattispecie da tendenze della Sovrintendenza a far prevalere esigenze di restaurazione dei locali del Castello per restituirli al loro volto originario dei secoli XVI e XVII, che turbano e manomettono quel volto e quelle memorie che alcuni di essi avevano assunto nell'epoca risorgimentale anche in connessione con drammatici avvenimenti della storia trentina. È ben nota anche perché anni fa ne ha parlato anche la Rassegna la lunga vertenza insorta al fine di impedire che la sala del tribunale di guerra s> ove fu condannato al capestro Cesare Battisti fosse totalmente modificata nel suo aspetto e nella collocazione dell'arredamento per restituirla al volto che aveva nel '600 come mensa . L'Istituto per la storia del Risorgimento italiano fece arrivare allora la sua voce sino alla Presidenza della Repubblica.
H Comitato Tecnico per i Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento ha di recente approvato un voto perché nella sistemazione e utilizzazione del Castello del Buonconsiglio sia posto rimedio alle manomissioni arrecate alla sala del tribunale di guerra e vengano conservate in modo corrispondente al volto e al significato che hanno assunto nella storia trentina e nazionale le celle dei martiri , la fossa della cervara ove ebbero luogo le esecuzioni dei patrioti italiani, dai 21 volontari bergamaschi del 1848 a Battisti, Filzi e Chiesa, e la cosiddetta sala della vittoria ai piedi della torre d'Augusto. E crediamo di non andar errati nella convinzione che la Provincia Autonoma di Trento proprietaria ora del Castello del Buonconsiglio rispetterà quel voto e farà meglio di quanto aveva fatto e si proponeva di fare la Sovrintendenza dello Stato.
Il Museo ha da due anni circa lasciato le sale occupate dalla sua fondazione e si è trasferito in un edificio a se stante, entro le mura del Castello, vicino a quella che era e tornerà ad essere la principale porta d'entrata al complesso monumentale. Abbandonare le vecchie sale non è stato privo di cruccio e di nostalgia. Ma la nuova sede, di più facile accesso, modernamente e funzionalmente assestata (con una spesa a carico della Provincia sino ad ora di 318 milioni oltre a quelli ulteriori necessari per finir l'opera) raccoglie già la Biblioteca riordinata e ri catalogata (con una spesa per la nuova schedatura di oltre 40 milioni) la Biblioteca e l'Archivio Battisti, mentre le collezioni ostensive e l'Archivio generale attendono ancora la loro collocazione e riordinamento. Provincia di Trento e Comune di Trento contribuiscono costantemente con contributi ordinari e straordinari ai bisogni normali ed eccezionali per questo periodo di trasferimento, del Museo. La Provincia, su propria legge, ha erogato dal 1977 in poi finanziamenti per 200 milioni; e il Comune oltre ai contributi di cui si è detto sopra provvede sul proprio bilancio a due unità impiegatizie di segreteria.
C'è urgenza è vero di giungere il più presto a conclusione dei lavori e del riordino. Ma il futuro che si apre per il Museo trentino del Risorgimento non è oscuro. Quel che si attende ora è l'interessamento dei giovani studiosi, interesse storico e scientifico, non dì altra natura.
UMBERTO CORSINI