Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI PRIVATI; LOMBARDINI (FAMIGLIA) ARCHIVIO; SEZZE STORIA S
anno <1983>   pagina <62>
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MARIA GARBARI, Libertà scientifica e potere politico in due secoli di attività dell'Accade­mia Roveretana degli -Agretti; Rovereto, 1981, in 8", pp. 74. S.p.
Nato come prolusione dell'anno accademico 1981, il presente saggio si propone in realtà un fine più ambizioso in larga misura realizzato, per un verso mettendo in risalto il ruolo pubblico degli intellettuali, e per l'altro soffermandosi sull'attività dell'Accademia degli Agiati nel corso di due secoli circa; in modo particolare insiste poi sul ruolo di un'Accademia posta ai confini tra mondo culturale italiano e tedesco nel mantenere vivo il concetto culturale-linguistico di a nazione italiana. Se l'Accademia doveva svegliar altri buoni ingegni alla patria , con precisa coscienza della funzione civile e politica degli intellettuali intomo alla metà del '700, altro compito aveva l'autorità politica nei con­fronti del mondo letterario: I fondatori dell'Accademia ritenevano che spettasse agli intellettuali il compito di esprimere il momento della consapevolezza della società e di porsi in modo responsabile al servizio dell'intero paese per indirizzarlo al progresso intellet­tuale e civile. Il potere centrale avrebbe tratto da ciò giovamento e lustro, e quindi era nel suo interesse favorire il ceto dei letterati. Allo Stato non spettava essere creatore di cultura, ma avere il dovere di farsi promotore di essa, accordando privilegi ed aiuti intellettuali. Questi ultimi, per la loro stessa funzione, avrebbero dovuto agire in forme autonome perché l'autorità politica non aveva nessuna legittimazione ad entrare nel merito dei valori let­terari e scientifici (p. 9). E proprio il rapporto tra potere e cultura, tra autorità e libertà, dal tempo di Maria Teresa in avanti costituisce il filo conduttore dell'intera disamina che in particolare si sofferma sulle origini dell'Accademia e su altri momenti nodali (età della restaurazione; riaffermazione degli antichi privilegi alla fine dell'800; al conseguimento dell'unità nazionale e durante il passato regime), con frequenti citazioni di personaggi, situazioni, articoli di statuto, fatti culturali concernenti la vita dell'Accademia medesima che, dopo la liberazione del 1945, ha potuto riprendere antichi impegni e compiti alla luce del democratico rinnovamento: <c Le modificazioni dello statuto succedutesi nel se­condo dopoguerra, erano anche il riflesso di un più vasto arco di problemi messi in atto dal rapido trasformarsi dei connotati e del concetto stesso di civiltà. I radicali mutamenti non solo politici e di costume, ma anche di metodologie scientifiche e di ricerca, ripropo­nevano ancora una volta all'Accademia il tema della sua funzione pubblica e delle scelte culturali nei confronti della società nella quale si trovava a operare (). Il richiamo, nel­l'attuale statuto dell'Accademia degli Agiati, all'importanza degli oggetti di studio regio­nali, tanto da farne un criterio determinante nella scelta dei soci corrispondenti, non è un tradimento delle sue tradizioni illuministiche, ma la concreta presa di coscienza della funzione e del significato delle accademie nella società attuale, anche in merito alle loro responsabilità pubbliche e politiche (pp. 71-72).
RENATO GIUSTI
SILVIA PINZETTI, 1 rotocalchi e la storia. La divulgazione storica nei periodici illustrati (1950-1975), prefazione di Brunello Vigczzi; Roma, Bulzoni, 1982, in 8, pp. 252. L. 11.000.
Diversi anni or sono Gioacchino Volpe, dopo aver notato che a l'interesse e la curio* sita per le cose storiche, siano esse personalità singole, siano guerra o maneggi diplomatici, siano manifestazioni della vita privata e, magari... pettegolezzi di varia natura vieu cre­scendo fra la gente di mezzana ed anehe di piccola cultura e che riviste e settimanali a rotocalco danno sempre maggior posto a questa materia , cercava di individuare le ragioni di tanto interesse. Alcune potevano essere rappresentate dalla voce del sangue, dal­l'appello degli antenati e dal desiderio di ritrovarsi in essi, nella continuità della vita ,