Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVI PRIVATI; LOMBARDINI (FAMIGLIA) ARCHIVIO; SEZZE STORIA S
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1983
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Libri e periodici
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altre dalla consapevolezza, che, intendendo il presente, si possa intuire quel che approssimativamente e concretamente possa essere il domani, vuoi a scopo puramente conoscitivo, vuoi anche a scopo pratico . *)
A questo tema del rapporto tra informazione e cultura storica, cresciuto ancora maggiormente di peso, è dedicato lo studio di Silvia Pizzetti, basato su un'analisi minuta dei più importanti rotocalchi in un arco temporale ampio (1950-1975), che poteva forse, per essere davvero attuale, essere spinto sino alla soglia degli anni Ottanta.
Brunello Vigezzi, nella sua Prefazione, insiste ripetutamente su quello che può essere considerato il merito più notevole di Silvia Pizzetti, cioè di aver ricercato e dato la giusta dimensione al rapporto rotocalco-storia, non trascurando le occasioni per segnalare, censurare e denunziare le esagerazioni, le forzature e le interessate distorsioni.
Sul piano di una constatazione d'assieme, hanno ragione tanto Vigezzi quanto la Pizzetti, quando sostengono che attraverso i rotocalchi si è avviato un a processo di formazione, straordinario, imponente e in parte imprevisto, d'una sorta di nuova ' memoria collettiva * e che la ricerca compiuta non è priva di ragion d'essere per chi voglia capire l'età in cui vive . Il parere del prefatore e dell'autrice è sottoscrivibile senza esitazioni, ferma, però, per ognuno di noi la possibilità di decidere il segno di tale giudizio.
La Pizzetti, questa è una soltanto delle molte ed opportune puntualizzazioni fatte, ha scritto nelle pagine di avvio che se volete capire il senso di una civiltà e la sua grandezza, guardate a come scrive e studia la sua storia .
In maniera intelligente il volume evita le posizioni accademiche e rifugge dalle valutazioni di alta scientificità ma non può fare a meno di rilevare che la riduzione della storia a biografìa, cosi comune sui nostri rotocalchi, è probabilmente uno dei motivi più gravi di insufficienza della divulgazione da essi operata .
In alcuni periodici illustrati, altra ulteriore segnalazione, è presente anche ce il gusto dell'indiscrezione, del pettegolezzo, della curiosità fine a se stessa , in altri secoli e mondi interi sono relegati nel buio da una dannosa e inutile attualizzazione . Con l'affermazione che il bisogno di conoscere sapeva anche far accettare il rischio di essere inattuali , la Pizzetti scopre il nodo essenziale esistente tra le esigenze legate all'indispensabile e commerciale diffusione presso il grosso pubblico e la necessità della informazione precisa, attenta e fondata su solide basi.
Nei rotocalchi notevole spazio è stato dedicato e riservato ai ricordi autobiografici, ai diari, alle memorie e alla presentazione dei documenti, offerti ai lettori come esplosivi o assolutamente a sconvolgenti la verità. Ma essi sono stati mai vagliati nella loro autenticità formale , nelle loro tendenze e nei loro scopi?
Questi canoni scientifici, enunciali da Federico Chabod nei suoi corsi universitari,2) non sono patrimonio di pochi iniziati , bensì sono a fondamento del bagaglio culturale elementare di tutti coloro che vogliono studiare e leggere la storia senza corromperla e piegarla a secondi fini. I responsabili, i redattori, gli autori nei rotocalchi in casi non infrequenti è la Pizzetti a notarlo hanno scelto e seguito una via assai diversa e lontana.
Accettabile infine è il criterio sostenuto di una conoscenza storica non statica e neutra, ma resa a quotidiano scontro con i problemi d'oggi, dialettico contrappunto fra presente e passato , a condizione, però, che ciò non sia fatto con intenti strumentali o alla peggio manipolatori.
E allora, sotto il persistente e incombente peso della relazione storia-politica, perché non ritornare in tutta chiarezza a quello che ci hanno insegnato Walter Maturi e Franco
i) G. VOLPE, Vita e storia, in // Tempo, a. XXVI (1969), nn. 329 e 331, 7 e 9 dicembre 1969, ora nel volume Nel regno di Clio (Nuovi er Storici e Maestri , l), Roma, 1977, pp. 239-241.
3 F. CHABOD, Lezioni ài metodo storico, Bari, ed. 1973, p. 67 e p. 142.