Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI PRIVATI; LOMBARDINI (FAMIGLIA) ARCHIVIO; SEZZE STORIA S
anno <1983>   pagina <67>
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Libri e periodici
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es., Marcella Pincherle si sofferma su questioni militari e politiche all'indomani della Restaurazione illustrando un rapporto del Bellegarde (1816), altri studiosi prendono in esame i rapporti tra ramininistrazione centrale e quella locale, in particolare studiando il Trentino (Corsini), la provincia di Verona (Mazhol), l'intero sistema comunale e pro­vinciale del Veneto (Netto) dal 1813 al '66. Su altri problemi poi, in specie, vai la pena di richiamare l'attenzione per i documenti inediti, il taglio dell'impostazione, la qualità dei risultati conseguiti. Se il Cervani studia il Litorale austriaco nel primo Ottocento (e su un suo lavoro d'insieme ci soffermeremo in altro momento), Angelo Ara porta una documentazione di prima mano sul Fiquelmont e il Lombardo-Veneto alla vigilia del '48, il Pillinini fornisce interessanti considerazioni sull'amministrazione finanziaria asbur­gica nel Veneto tra il 1814 ed il '66; esemplare la conclusione di tale saggio (su argo­mento scarsamente trattato) che si raccomanda per l'utilizzo delle fonti a stampa o d'ar­chivio, la misura nel giudicare, la comparazione tra il Veneto ed altri domini degli Asburgo: Situazione estremamente varia dunque, entro la quale il Veneto si colloca da un lato come una delle zone più pesantemente colpite sul piano fiscale (soprattutto per quanto riguarda la prediale), dall'altro come una delle regioni meglio amministrate, nella quale il rapporto fra il cittadino e il potere è percorso da tensioni minori di quelle che si verificano in altri territori. Tutto sommato un insieme di luci e di ombre, un sistema in cui elementi positivi e negativi sono variamente mescolati (p. 117). E per finire, accanto al chiaro ripensamento di Carlo Ghisalberti (Giustizia e ordinamento giu­ridico) che affronta in modo spassionato ed attento un problema largamente discusso anche nell'età del Risorgimento, rammentiamo i saggi di Faldon sul clero, di Porrà sul commercio di vini a Conegliano, di Filipuzzi sull'istruzione pubblica, di Pavan su Antonio Canova, di Cella sulla censura, di Tombor sull'arte a Venezia nell'età della restaurazione. Manca l'indice di nomi (autori e luoghi), senz'altro assai utile specie in un volume miscellaneo come il presente.
RENATO GIUSTI
GIORGIO MARSENGO - GIUSEPPE PARLATO, Dizionario dei Piemontesi compromessi nei moti del 1821, voi. I: A-E, introduzione di GIUSEPPE PARLATO; Torino, Comitato del­l'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1982, in 8, pp. 245 -f-182. L. 25.000.
Punto d'arrivo di una ricerca portata avanti per decenni dal Marsengo ed ora con­clusa almeno per una parte dal Parlato, il presente Dizionario biografico (voi. I: A-E) sarà senz'altro utilissimo agli studiosi per l'impianto documentario, l'ampiezza dei riscontri archivistici e bibliografici, l'accuratezza delle singole schede che per un verso danno quanto è attualmente disponibile sui vari personaggi, noti e sconosciuti, e offrono per l'altro una notevole massa di suggerimenti e suggestioni per la completa conoscenza dell'età della Restaurazione in Piemonte e dei moti del '21, come di emigrati, militi in terra straniera, esponenti politici di varia estrazione culturale e sociale; molte schede infatti sono vere e proprie miniere di notizie ed efficace stimolo ad ulteriori ricerche e approfondimenti, so­prattutto per il periodo successivo ai moti del '21. Ed un vivo augurio ci sentiamo di rivolgere al Parlato ed un elogio al Comitato torinese per la sollecita conclusione del lavoro che dovrebbe invogliare altri studiosi a mettersi su quella strada al fine di delineare, alla luce dei documenti, l'effettivo contributo di tutti gli italiani, dei vari ceti sociali, al Risor­gimento nazionale; qualcosa del genere è in corso di preparazione a Mantova per l'esatta individuazione dei garibaldini mantovani (dal '48-49 alla campagna dei Vosgi), e di tutti i combattenti per la libertà. Ma veniamo più direttamente all'opera che ci interessa.
Facendo precedere il suo lavoro di schedatura biografica da un'ampia introduzione, fautore delinea in modo articolalo la situazione degli studi, soffermandosi sulla pubblici­stica e la memorialistica, sulle opere pubblicate prima del centenario e dopo, ed infine sugli scritti più recenti, tra i quali privilegia il contributo di Rosario Romeo e di Narciso Nada; indica poi le fonti d'archivio, di cui si è giovato nelle ricerche, dai vari archivi