Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVI PRIVATI; LOMBARDINI (FAMIGLIA) ARCHIVIO; SEZZE STORIA S
anno <1983>   pagina <121>
immagine non disponibile

Vita dell'Istituto
121
Sono state quindi lette le comunicazioni dei proff. Masellis, Munafò, Palumbo, Cangelli, ed altri. Presiedeva l'Assemblea, in mattinata, il prof. Francesco M. De Robertis, presidente della Società di storia patria e nel pomeriggio il prof. Angelo Massafra dell'Università di Bari.
I convegnisti sono stati ricevuti dal Sindaco di Bari che ha loro offerto un ricevimento nel Palazzo di Città cui è intervenuto l'Assessore dott. Osvaldo Greco.
Nella Sala delle Tavole Rotonde della Facoltà di Giurisprudenza sabato 22 gennaio ha avuto luogo l'annunciato incontro per ricordare il Trattato della Triplice Alleanza e il Martirio di Guglielmo Oberdan nel 1 Centenario della ricorrenza.
II prof. Matteo Fantasia, Presidente del nostro Comitato nel presentare il relatore prof. Umberto Corsini, docente di Storia del Risorgimento a Venezia e Presidente della Società di studi storici trentini, ha espresso l'ansia dei soci, soprattutto dei giovani studenti che in rappresentanza delle diverse scuole secondarie sono intervenuti alla commemorazione, di conoscere la verità storica sia sul Trattato della Triplice, se cioè fu un tradimento dell'epopea risorgimentale allearsi con l'Austria che dei patrioti fu il nemico più odiato o fu il necessario baluardo per consentire al giovane Stato di realizzare un programma di assestamento interno contro i movimenti delle Sinistre, ivi compreso l'irredentismo; sia sulla figura di Guglielmo Oberdan da alcuni considerato un terrorista di fine Ottocento, da altri un puro eroe che al­l'irredentismo e a Trieste italiana volle offrire con la sua morte il primo martire.
Nella sua ampia relazione il prof. Corsini si è attenuto all'esame della situazione poli­tica interna dell'Italia all'inizio del Regno di Umberto I quando si avviò il processo del oc rovesciamento delle alleanza risorgimentali . Esistevano motivi di rapporti internazionali onde garantire la sicurezza del giovane Stato italiano nel quadro europeo e aprire ad esso possibilità di sviluppo. Ma erano forti le tendenze nella Corte e nei governi a rafforzare il principio monarchico e a conservare inalterato l'ordine politico e sociale esistente. La Triplice Alleanza tra Berlino, Vienna e Roma, firmata il 20 maggio 1882 e durata per 32 anni, è stata uno strumento di pace europea anche per l'appoggio dell'Inghilterra che, proprio per iniziativa italiana, sin dal primo trattato era stata posta in una condizione privilegiata. Sotto questo punto di vista l'Alleanza raggiunse il suo fine.
Ma essa, da parte italiana, comportava la implicita rinunzia al compimento del pro­cesso risorgimentale di formazione dell'Unità politico-territoriale della Nazione, poiché Roma non poteva contemporaneamente essere a fianco di Vienna e chiedere a Vienna, con la diplo­mazia o con le armi, la cessione delle terre irredente , di Trento e Trieste. Le correnti mazziniane e garibaldine, eredi della poesia del Risorgimento, di tendenze repubblicane e democratiche, che non convenivano perciò neppure con i principi di politica interna che sostenevano l'Alleanza (rafforzamento della monarchia e conservazione dell'ordine politico sociale esistente) furono subito all'opposizione coagulata nel movimento irredentistico.
La Tripliche, per quanto concerne l'Italia, si identifica con due fatti drammatici, le due forche che strozzarono nel 1882 Guglielmo Oberdan e nel 1916 Cesare Battisti. Questi affrontò il martirio per attestare il diritto delle terre irredente ad essere ricongiunte alla loro Nazione, ma in concordanza con il Governo italiano che era già entrato in guerra contro l'Austria. Guglielmo Oberdan invece sali sul patibolo, in protesta contro l'Austria che domi­nava ancora sulla sua Trieste ed in protesta anche contro il governo italiano che con ài suo avvicinamento agli Imperi Centrali aveva imbroccato la via dell'immobilismo e del conser­vatorismo in politica estera ed in politica interna. Per questo, Obordan era diventato il simbolo stesso dell'irredentismo e dell'antitriplicismo, delle correnti mazziniane e garibaldine.
Morto nel giugno delP82 Garibaldi, nel dicembre dello stesso anno Oberdan divenne il punto ideale di riferimento della gioventù italiana. Ciò fu avvertito chiaramente dalla stessa diplomazia inglese, della quale il prof. Corsini ha letto e commentato rapporti riservati.
Interessante il dibattito, che è seguito, al quale hanno preso parte il prof. Fantasia, il Preside Leverò, il giudice Diana e altri.
BRINDISI. Organizzato dal nostro Comitato e dalla Sezione di Oria della Società di gloria patria per la Puglia si è svolto il 29-30 gennaio un convegno su La Terra d'Otranto nella seconda metà dell'Ottocento . Ne daremo più ampia notizia nel prossimo fascicolo.