Rassegna storica del Risorgimento
COBIANCHI GAETANO
anno
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1983
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pagina
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137
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Ginevra della rivoluzione francese JL. 265
E questo carattere moderato che contraddistingue il codice, deve essere imputato non solo alla particolare situazione politica in cui si trovarono a lavorare i suoi redattori un'aristocrazia refrattaria alle più timide concessioni, alcuni gruppi di natifs già completamente immersi nella più conseguente propaganda rivoluzionaria , ma soprattutto alla natura peculiare che aveva ormai assunto rimpianto istituzionale della repubblica ginevrina e che i redattori del codice s'impuntavano nel voler conservare. Né era infatti pensabile introdurre una completa movibilità nelle cariche di governo senza modificarle totalmente sia nelle loro attribuzioni sia nella loro struttura: perciò, la durata settennale dei membri dei Consigli, che il codice sanciva, era un provvedimento funzionale rispetto alla pluralità di mansioni che questi dovevano esercitare e che richiedevano altrettante competenze, acquisibili solo per mezzo di una permanenza prolungata negli organi direttivi. Un'analoga argomentazione può essere addotta nei riguardi dell'eguaglianza politica, altra esigenza disattesa dalle leggi organiche del 1791: come mantenere in funzione il Consiglio Sovrano con quelle precise attribuzioni, cooptando nel suo seno l'intera popolazione del territorio? Paradossalmente, dal punto di vista della sua logica conservatrice, aveva ragione Mallet du Pan quando affermava che nella nazione francese, che pure era sovrana, tramite l'istituto della rappresentanza, le Citoyen actif qui paye 3 liv. d'impositions directes, n'exerce d'autre acte de la Souveraineté publique, que celui de concourir dans les assemblées primaires, à nommer des Electeurs, qui exelusivement, choisissent les Représentans du Peuple et les autres fonctionnaires publics . A Ginevra, invece, adottando l'eguaglianza politica e conservando il Consiglio Sovrano, il résultoit de cette folie politique, que le Conséil législatif de Genève seroit peuplé de 5 ou 6 mille Souverains, dont la majorité n'auroit peut-étre pas un écu de propriété fonciére, ni dix ans, dix jours peut-étre de donneile dans la République .2M
Ma queste considerazioni si potevano trarre astraendosi dalla concreta lotta politica. A Ginevra invece la nuova costituzione scontentò tutti. I négatifs, che si erano trovati costretti a riconoscerla intimoriti dal moto di febbraio, i natifs., che avrebbero voluto, con l'eguaglianza civile, acquistare anche i diritti politici e veder distrutti i titoli che sancivano la loro segregazione. Giustamente Clavière poteva affermare che quand pour 10 louis un natif peut étre citoyen actif , non aveva senso parlare di un eccesso di demagogia per un provvedimento che sarebbe invece riuscito a risparmiare tutte le critiche. Perciò il nuovo governo mancò del consenso popolare che solo avrebbe permesso di contrastare l'opposizione dei nuovi gruppi più esagitati che, incitati da Grenus, già esiliato nel 1790 ed ormai stabilitosi nel Grand Saconnex, chiedevano alla Francia di prendere l'iniziativa.
bisogna aggiungere uno Commissione incaricata di vegliare sui beni demaniali. Utile per comprendere il lavoro svolto dai redattori è il Rapport jait par la Commission rèdaclrlce du Code gene vaia oux eitoyena membres de tous les Conseils, Genève, ler octobre 1791.
213 [J, MALLET no PAN], Extroit du Mercure de Franca, n. 9. Concernant les affaires politique de la dentière revolution de Genève, Lausanne, 18 Février 1791, pp. 4-5. Su onesto resta essenziale il volume di N. MATTSUCCI, Jacques Mallet. du Pan, Napoli, 1957.
22) lettera a Etienne Dumont, Parigi 26 novembre 1791, pubblicala da 0. KARMIN, Trois lettres inédites de Clavière à Etienne Dumont, in Revue hislorique de la Revolution francaise, 17 (1914), p. 10. Sintomatico è il fatto ohe il Codice era stato approvato con 969 voti favorevoli contro 761 contrari.