Rassegna storica del Risorgimento

ANTIGARIBALDINISMO FRANCIA 1860-1868; FRANCIA OPINIONE PUBBLICA
anno <1983>   pagina <141>
immagine non disponibile

Ginevra della rivoluzione francese 269
Ma il 1792 vide a Ginevra anche la fine dell'antico regime. Né ebbero suc­cesso i tentativi di portare a termine un'opera di compromesso, privando i Con­sigli della giurisdizione sulla forza militare e introducendo l'eguaglianza poli­tica: un editto redatto in questo senso da un Comitato dei Quaranta, espressione dei club favorevoli all'eguaglianza politica, fu rigettato in Consiglio Sovrano. Il 28 dicembre i Consigli governativi venivano destituiti e al loro posto entra­vano in funzione due Comitati provvisori incaricati rispettivamente dell'ammi­nistrazione e degli affari di polizia.33* Ma bisogna notare che a Ginevra sia nei Comitati, espressione dei club che nell'Assemblea Nazionale, eletta poi il 17 febbraio 1793 con l'incarico di redigere una nuova costituzione, i moderati riu­scirono a mantenere l'iniziativa, e ciò spiega come molte delle soluzioni costi­tuzionali adottate rientrarono nell'alveo della tradizione. Cosi, mentre nell'As­semblea Nazionale, secondo Dumont, su 120 deputati la maggioranza era com­posta di mitigués, des englués, des tiédes , e oltre ad una dozzina di aristo­cratici solamente trenta rappresentanti erano univocamente favorevoli alla Fran­cia, allo stesso modo conviene ricordare che a Ginevra la nascita dei club era anteriore alla Rivoluzione, e che già al tempo delle représentations avevano svolto una funzione importante nella discussione ed elaborazione dei programmi politici, r Perciò, oltre ai club giacobini , destinati quest'ultimi a veder no­tevolmente accresciuta la propria influenza dopo il luglio 1793 con l'arrivo del nuovo residente francese, rimarranno in funzione club aristocratici e moderati, anche se con l'influenza della Francia perderanno l'impianto di associazioni di stati per differenziarsi secondo ben definiti criteri ideologici. Pur nato da una rivoluzione, il nuovo governo costituzionale non aderì mai alle istanze più inno­vatrici la cui propagazione invece rimane confinata in un'éZzte riunita nei club più radicali: questi motivi sono all'origine della debolezza dei Comitati provvi­sori, ma anche del carattere prettamente ginevrino assunto dal nuovo ordine, che trovò per molti versi adesione nella coscienza popolare.
tatto ciò, sebbene la rivoluzione fosse stata compiuta in nome della Fran­cia. Ginevra accolse molti dei segni esteriori rivoluzionari: venne introdotto il nuovo calendario anche se col 1792 fu inaugurato l'anno primo dell'egua­glianza, e certo non della repubblica , i natifs sfoderarono le coccarde e i berretti frigi. 35) Ugualmente per quanto riguarda il linguaggio politico. Il Rap-
a una famiglia négatifs, della quale nel 1792 condivideva le idee politiche (cr. P. "WAE-BER, A propos d'une réédiiion: La place du Tableau de Vagriculture toscane dans l'oeuvre du jeune Sismondi, in Musées de Genève, 211 (1981), pp. 7-12 part. p. 7), due anni dopo in Inghilterra avrà frequenti contatti, insieme al padre, con i représentants là rifu­giati (cfr. BIBLIOTECA COMUNALE DI PESCIA, Fondo Sismondi, Diari di Henriette Girodz-Siamondi, se. 1, alle date 23 febbraio-29 aprile 1794).
33} Cfr. la lettera di Dumont a Reybaz, rappresentante della repubblica ginevrina a Parigi, 1 gennaio 1793, nella quale viene ufficialmente comunicata la caduta dell'antico regime, in M. PETER, Genève et la Revolution, cit., pp. 529-531, oltre a E. DUMONT, Souvenir, cit., pp. 231-251.
34) Lettera di Dumont a Reybaz, 18 febbraio 1793, in M. PETER, Genève et la Revo­lution, cit., I, p. 70. Nel 1793 si potevano calcolare a Ginevra più di 50 club, di cui però solamente 22 intrattenevano rapporti con il governo rivoluzionario; con il procedere della rivoluzione mólti cessarono l'attività (cfr. E. CHÀPUÌSÀT, De la Terreur à l'annexion, cit.,
pp. 38-42).
35) Anche se Prevost poteva amaramente commentare che quanti notre ci-devant évéque se trouvoit ótre cardinal, il portoit un beau bonnet rouge (cfr. La Cocarde. A Genève. L'ari 257 de la République).